MotoGp, Motegi: le pagelle di Riccardo Galli

Voto 10 a Pecco Bagnaia: ha spinto come un matto, ha macinato giri veloci, ha retto senza farsi mordere dall’ansia quando Martin ha iniziato ad avvicinarsi facendo scattare l’alert

6 ottobre 2024
Jorge Martin e Francesco Bagnaia  (foto Ansa)

Jorge Martin e Francesco Bagnaia (foto Ansa)

Vittoria capolavoro di Bagnaia che si tiene alle spalle un super Martin e gli rosicchia 11 punti nella rincorsa al Mondiale. Gara ad alta tensione e molto bella. Un Pecco così torna favorito nella caccia alla titolo 2024. Ducati, podio monocolore grazie a Marquez.

Pecco Bagnaia 10

Vola in testa al semaforo verde e non molla la posizioni di un millimetro. Ok, non è stata una gara dai grandi rischi, ma la pressione di ritrovarsi dietro praticamente subito, Martin, si è fatta sentire. Eccome. Ma Pecco ha fatto finta di niente. Ha spinto come un matto, ha macinato giri veloci, ha retto senza farsi mordere dall’ansia quando Martin ha iniziato ad avvicinarsi facendo scattare l’alert. Quando Bagnaia fa così non ce n’è per nessuno. E lo svantaggio mondiale si è dimezzato.

Jorge Martin 9.5

Solo mezzo punto in meno di Pecco, perché Jorge ha comunque firmato un capolavoro. Partire dalla posizione numero 11 in griglia e arrivare secondo è un qualcosa che può riuscire solo ai campioni. Bravo a pressare Pecco, bravissimo a non commettere errori di foga.

Marco Marquez 8

Stringe forte nel pugno il podio di Motegi come fa un ragazzino geloso dei suoi giocattoli. Bastianini voleva fargli il dispetto ma lui resiste, non molla e considera il terzo posto una vittoria personale. Una vittoria vera. E lo è.

Enea Bastianini 7,5

Prova a far scattare la zona Enea dopo metà gara e guarda al podio di Marquez. Un paio di assalti sono quasi perfetti, ma questa volta gli manca l’ultimo guizzo. Capita. Ma nessun problema il suo Gp rimane ad altissima tensione. Positiva.

Franco Morbidelli 7,5

E’ il primo dei protagonisti… inseguitori. E non è poco su una pista per niente amica (sua) come quella di Motegi . Sceglie di non strafare e fa bene, mettendo nello zaino punti comunque pesanti.

Fabio Di Giannantonio 6,5

Non è al massimo della condizione fisica e quindi sarebbe sbagliato aspettarsi di più. Gara generosa con la foto del mini-duello con il compagno di squadra, Bez, che regala qualche sensazione in più. Va bene così.

Marco Bezzecchi 6,5

Buon ritmo e davvero sarebbe ingeneroso chiedergli di più al termine di una gara che non era esattamente la sua preferita. Certo nei suoi programmi forse c’erano almeno un paio di posizioni in più ma ha preferito portare a casa qualcosa anziché rinunciare a tutto.

Brad Binder 5,5

Non arriva alla sufficienza perché oggettivamente poteva fare di più. Non diciamo che alla fine si è accontentato del piazzamento, ma al momento in cui poteva attaccare non gli si accende la scintilla. E uno con le sue qualità non deve permetterselo.

Maverick Vinales 3

Si brucia l’ottima posizione in griglia con una partenza che gli complica subito vita e gara. Rimane impantanato in una posizione lontana anni luce da quella che avrebbe voluto e meritato. Poi la caduta. E ciao Giappone.

Alex Marquez 1

Un dritto matto al primo giro e si porta a casa anche la gara di Mir. Alex pecca di presunzione e si rovina la giornata. Un peccato di presunzione (condiviso con il rivale della Honda) che cancella punti e ambizioni da medio-protagonista.

Pedro Acosta 0

Pole position da applausi (meritatissimi) e poi due cadute, una via l’altra in Sprint e in gara. Su questo ragazzo bisogna iniziare ad essere chiari: è fortissimo, ma è altrettanto immaturo. In fretta e furia lo abbiamo definito tutti erede di Marquez o addirittura di Valentino. Bene, quei due quando erano ancora ragazzini ma già campioni non sbagliavano come invece gli riesce perfettamente a lui. Getta alle ortiche un weekend che lo avrebbe potuto consacrare. Orribile.

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