Mondiali sci, Brignone oro dopo Compagnoni: “Sbardellotto il nostro punto in comune”

Dopo 28 anni l’Italia dello sci torna sul trono mondiale in gigante: oggi come allora c’è la mano dello skiman Mauro Sbardellotto. Brignone corona la missione di una vita

di MANUEL MINGUZZI
13 febbraio 2025
Federica Brignone esulta per l'oro al gigante

Federica Brignone esulta per l'oro al gigante

Saalbach, 13 febbraio 2025 – Chissà come è cambiata la preparazione degli sci dagli anni novanta a oggi. Eppure, il filo rosso che lega l’oro di Deborah Compagnoni a Sestriere 1997 e quello di Federica Brignone – oro nel gigante – a Saalbach 2025 ha un nome e un cognome: Mauro Sbardellotto.

È lui lo ski man che ha vinto gli unici due ori della storia della nazionale femminile di sci. C’era all’epoca, quando la sciancratura degli sci era qualcosa ancora in divenire, e c’è oggi, dove le curve che pennella Brignone sono fatte di coraggio, velocità, carvate. Per Fede quinta medaglia iridata della carriera, ma la prima nel suo amato gigante dopo gli argenti di Garmisch 2011 e Courchevel 2023. E’ un sogno che si avvera.  

Brignone: “Il sogno di una vita”

Da una vita la tigre di La Salle sognava questo successo. Il gigante è la sua specialità e per ben due volte aveva sfiorato l’oro per pochi centesimi, ma a Saalbach c’è stata la sublimazione del talento di Federica, con due manche dominate e i distacchi – nove decimi a Robinson e oltre due secondi e mezzo a Moltzan – testimoniano la netta superiorità. Brignone era già andata bene a Saalbach alle finali di Coppa del mondo un anno fa e in più apprezza questo tipo di neve primaverile, dove serve curvare sì, ma con leggerezza.

Detto, fatto: “Un risultato che sognavo da tutta la vita e oggi realizzo un sogno – le sue parole dopo la gara - Non avevo mai vinto in gigante ai Mondiali e le cose diventano più complicate quando sei al comando dopo la prima manche. Ma ho cercato sempre di rimanere concentrata e quando ho passato il traguardo speravo solo di vedere il numero 1”.

La miglior sciatrice della storia d’Italia

Brignone, che continua a battere record di longevità, è la miglior sciatrice della storia d’Italia e ha conquistato vittorie su vittorie in una epoca di altissimo livello per lo sci alpino, con campionesse del calibro di Shiffrin e Gut Behrami a infarcire di prestigio ogni successo: “C’è sempre stato un livello altissimo nello sci femminile per quanto riguarda la mia generazione, poi è arrivata anche Shiffrin, la più forte di tutte.

Raggiungere un risultato del genere, con tutti gli occhi puntati e davvero difficile, e io oggi sono davvero soddisfatta”, ancora Brignone. E per andare forte, su nevi complicate, servono sci perfetti, scorrevoli, telecomandati.

Il legame con Sbardellotto

E qui si inserisce il lavoro di Mauro Sbardellotto, il legame tra il 1997 e oggi: “Io e Deborah abbiamo una cosa in comune, Mauro Sbardellotto, lo skiman che ha vinto entrambe le medaglie d’oro. Non so immaginare la sua emozione” - la carezza di Fede - Deborah è sempre stata una campionessa con la C maiuscola. Il gigante era qualcosa che cercavo e che desideravo, è stato davvero emozionante. Oggi sono riuscita a tenere le cose inutili fuori dalla testa, e questa è stata la cosa più bella perché riesci ad essere tu il padrone. E’ stata un’emozione grandissima”. Con questo successo l’Italia torna seconda nel medagliere e venerdì tocca al gigante maschile. Leggi anche - Mondiali sci, Brignone in trionfo: è oro in gigante

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