Lite social tra Bonaccini ed Heather Parisi sul caso Sinner. Lei: "Fosse successo a Djokovic...". Lui risponde duro

La showgirl su X contro il tennista altoatesino e il doping, richiamando anche ai pro-vax. L'ex governatore dell’Emilia Romagna ed eurodeputato Pd: "Si occupi di cose che conosce". Intanto il numero uno al mondo guarda avanti e pensa ai prossimi US Open

di LORENZO PASTUGLIA
22 agosto 2024
Da sinistra: Heather Parisi, Jannik Sinner e Stefano Bonaccini

Da sinistra: Heather Parisi, Jannik Sinner e Stefano Bonaccini

Bologna, 22 agosto 2024 — Non bastavano i tennisti Nick Kyrgios e Denis Shapovalov per tirare “bombe” sui social contro il povero Jannik Sinner. Perché in un soffio, passando dalla racchetta alla tv, anche la showgirl Heather Parisi ha voluto dire la sua criticando il 23enne tennista altoatesino, fresco vincitore domenica scorsa negli Usa del Masters 1000 di Cincinnati sul cemento outdoor. La 64enne attrice statunitense-italiana, volto noto nel Paese tra gli Anni 70 e metà 90, si è scagliata contro Sinner con un post su X (l’ex Twitter) per criticarlo dopo il recente caso di positività dovuto all’involontaria contaminazione da Clostebol. “Possiamo essere d’accordo che se Novak Djokovic fosse risultato positivo per doping (accidental or not), come è risultato per due volte Sinner, la reazione di fan e media sarebbe ora diversa? — scrive Parisi — Sarebbe stato crocifisso dai pro-vax e ogni titolo rimosso”. In difesa di Sinner, però, è intervenuto Stefano Bonaccini, che di sport se ne intende dopo aver portato in regione grandi eventi come la Coppa Davis e il Tour de France, oltre ad aver fatto tornare la F1 a Imola. L’ex governatore, oggi eurodeputato Pd, è stato freddo e diretto nella sua replica: “Si occupi di cose che conosce”. Un commento che ha scatenato oltre 2 mila like, rispetto ai poco più di mille condivisi dagli utenti che la pensavano allo stesso modo della showgirl.

Il botta e risposta su X tra Heather Parisi e Stefano Bonaccini
Il botta e risposta su X tra Heather Parisi e Stefano Bonaccini

Sinner guarda avanti: c’è l’US Open   

Quello che è molto probabile, intanto, è che Sinner non abbia fatto caso al botta e risposta e stia già guardando avanti. Ad attenderlo ci sono infatti gli US Open a New York: l’ultimo Slam di stagione, in programma dal 26 agosto all’8 settembre, da chiudere al meglio per tentare di bissare il successo di gennaio agli Australian Open. Il numero uno al mondo Atp è tra i favoriti anche se non al meglio della forma, con un fastidio all’anca che lo perseguita e non gli permette di colpire bene la palla sul dritto. Jannik ci proverà comunque, per far sognare ancora i tifosi italiani che vogliono guardare avanti, appoggiandolo dopo gli ultimi mesi travagliati tra l’infortunio di Montecarlo, le assenze di Roma e alle Olimpiadi di Parigi (per colpa della tonsillite) e l’indagine della International Tennis Integrity Agency (Itia), che ha perdonato a Sinner la contaminazione involontaria da Clostebol.  

Contaminazione da Clostebol  

Come dimostrato da Jannik e il suo staff, infatti, lo steroide anabolizzante era in una pomata sul dito del suo fisioterapista bolognese, Giacomo Naldi (ex Virtus Bologna), applicata sul corpo del 23enne durante un massaggio post-match del 10 marzo scorso, vinto a Indian Wells da Sinner contro il tedesco Jan-Lennard Struff con un agile 6-3 6-4. Naldi aveva applicato uno spray da banco (disponibile in Italia) sulla propria pelle per curare la piccola ferita, facendolo tra il 5 e il 13 marzo, poi aveva fatto dei massaggi giornalieri a Sinner tra una partita e l’altra, così da contaminarlo involontariamente (nel documento Itia si parla di “contaminazione transdermica inconsapevole”). Prima che però circolassero le immagini di Naldi e della sua ferita al pollice, mentre applaude sugli spalti di Indian Wells, su X sono arrivati duri gli attacchi di Kyrgios e Shapovalov. Il primo aveva esordito così: "Una crema… sì, bello". Pensiero sibillino poi appoggiato dal canadese: "Regole diverse per giocatori diversi…”. In vari hanno poi difeso Sinner da altre critiche arrivate dalla stampa estera, come il presidente della Federtennis Angelo Binaghi, “Attaccano Jannik coloro che in passato hanno fallito, colleghi cretini e frustrati”, o l’ex tennista Nicola Pietrangeli: “Se è innocente, perché gli hanno tolto il montepremi e i 400 punti del torneo?”. La speranza per tutti, intanto, è che la polemica finisca presto, che la Wada non faccia ricorso e che Sinner possa rispondere con grandi prestazioni sul cemento newyorkese dei prossimi US Open.