Basket, Mondiali 2023, i campioni e le possibili sorprese

Tante le assenze pesanti ma anche le stelle pronte a brillare e le sorprese ad emergere

di MATTEO AIROLDI -
24 agosto 2023
Doncic (ANSA)

Doncic (ANSA)

Manila (Filippine), 23 agosto 2023 – Mancano oramai circa quarantotto ore all’inizio del Mondiale di basket che vedrà protagonista anche l’Italia di Pozzecco e che si svolgerà tra Giappone, Indonesia e Filippine, dove si disputa il girone degli azzurri e anche la fase finale del torneo. Ai blocchi di partenza della rassegna iridata spiccano le tante assenze illustri: basti pensare all’MVP delle ultime finali e campione NBA Nikola Jokic, al suo connazionale Vasilije Micic, oppure agli ellenici Giannis Antetokounmpo e Kostas Sloukas o ancora il lituano Domantas Sabonis, figlio della pluridecorata leggenda Arvidas, e gli spagnoli Lorenzo Brown e Ricky Rubio, che ha coraggiosamente scelto di rinunciare al Mondiale per prendersi cura della sua salute psicologica. A fare da contraltari a queste mancanze pesanti, però, ci sono altrettante stelle che sognano di brillare e mettersi al collo medaglie del metallo più pesante e prezioso: in un Team USA orfano di pedine del calibro di LeBron James, Steph Curry e Kevin Durant, ci sono ad esempio giocatori come Edwards – grande protagonista nel pre-Mondiale –, Brunson e Haliburton che hanno tutte le intenzioni di far passare in secondo piano le assenze dei loro connazionali più noti e decorati. Impossibile poi non citare Paolo Banchero che, dopo aver vissuto da assoluto protagonista la sua prima stagione in NBA con gli Orlando Magic (20 punti di media) e aver voltato alle spalle all’Italia, vorrà contribuire a tenere alto l’onore della nazionale a stelle strisce.

Fontecchio il faro dell'Italia del Poz

L’esperienza e la qualità di giocatori come Llull, Abrines, Claver e Fernandez – mixata alla freschezza e ai muscoli dei fratelli Hernangomez e di Aldama, Garuba e Diaz – solo per citarne alcuni – potrebbero risultare decisive per regalare alla Spagna di coach Scariolo l’ennesima medaglia. Dietro l’angolo c’è però un Canada che a talento in questa rassegna iridata non è forse secondo a nessuno: si pensi ai vari Joseph, Olynyk, Alexander, Ejim, Powell, Gilgeous-Alexander che rendono la nazionale biancorossa una delle più pericolose per la corsa all’oro. Nell’ambiziosa Australia, invece, a fare da traino dovranno essere Patty Mills e Dante Exum. Non vanno però trascurate, oltre alle già citate punte di diamante della Spagna, altre stelle come lo sloveno Luka Doncic – potenziale giocatore chiave di questo Mondiale dopo aver già dimostrato di aver talento e carisma da vendere –, Rudy Gobert – chiamato a compiere uno step ulteriore in nazionale per trascinare la Francia sul gradino più alto del podio – e Bogdan Bogdanovic, punto di riferimento di una Serbia pronta a recitare il ruolo di outsider di lusso. Capitolo a parte lo merita poi l’Italia di Simonte Fontecchio che, dopo un’ottima stagione d’esordio in NBA con la casacca degli Utah Jazz, potrebbe trovare nel Mondiale la sua definitiva consacrazione. Nel roster azzurro ci sono però anche due potenziali sorprese come i giovanissimi Gabriele Procida e Matteo Spagolo. Il primo, reduce dalla sua prima, positiva annata d’Eurolega con l’Alba Berlino, dovrà far vedere tutto il suo potenziale atletico e qualitativo, mentre il secondo potrebbe trovare nella rassegna iridata la giusta rampa di lancio per consacrarsi su palcoscenici internazionali.

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