Basket, Supercoppa: la Virtus piega Napoli e raggiunge Milano in finale
I bianconeri si sono fatti rimontare dal +20 ma alla fine ci ha pensato uno stratosferico Shengelia
Casalecchio di Reno, 21 settembre 2024 – La Virtus Segafredo Bologna raggiunge l’EA7 Emporio Armani in finale di Supercoppa di basket: i bianconeri hanno infatti avuto la meglio per 96-87 sulla Generazione Vincente Napoli al termine di un match che si è rivelato una vera e propria altalena di emozioni: le cose sembravano infatti essersi messe in discesa per Bologna, che ha dominato sul piano dell’energia e della qualità di gioco il primo tempo, raggiungendo persino il +20. Dopo l’intervallo, la clamorosa inversione di marcia di Napoli che, sulle ali di Zach Copeland (miglior realizzatore del match con con 30 punti) e dell’ex Milano Kevin Pangos, ha alzato i ritmi dell’attacco e azzerato completamente il gap riuscendo a mettere la testa avanti e a toccare il +4. Nel quarto quarto, però, le energie del serbatoio degli azzurri sono andate via via esaurendosi ed è salito in cattedra Toko Shengelia (capofila di sei bianconeri in doppia cifra con 21 punti mandati a bersaglio) che si è caricato sulle spalle l’attacco della Virtus e ha trascinato i suoi al successo.
La cronaca della gara
La formazione partenopea prova a partire con i giri del motore alti portandosi sul 7-1, ma la Virtus non si fa sorprendere e replica con Clyburn e Zizic che ricuciono immediatamente lo strappo e aprono un parziale bianconero di 12-0 che vale controsorpasso e +5 (13-8). Il vantaggio dei bianconeri, che trovano la via del ferro con buona continuità, sale fino al +7, ma Napoli non demorde e prova a tenersi a contatto. Sul finale di quarto arriva però la nuova accelerata di una Virtus che, guidata da Hackett, tocca il primo vantaggio della sua serata sul 26-15. Il resto lo fa Belinelli che da oltre l’arco dei 6.75 metri suggella il 29-16 di fine primo quarto. Le cose sembrano quindi mettersi subito in discesa per la squadra di coach Luca Banchi, che continua anche nel secondo quarto a difendere con grande intensità, a tenere alti i ritmi in attacco e a colpire con ottime percentuali al tiro (6/8 dall’arco dei tre punti e addirittura 8/9 da due nei primi 13’), mentre il tassametro del vantaggio continua a correre fino al +20 sui liberi di Shengelia a 1’48” dalla pausa di metà gara. Copeland e Toté provano allora a dare la scossa costringendo coach Luca Banchi a chiamare il secondo timeout, da cui la Virtus esce riportandosi a +18 al 20’ (52-34).
Le cose cambiano però radicalmente in uscita dagli spogliatoi: gli uomini di Milicic ripartono infatti con piglio rinnovato, stringendo le maglie della difesa e guadagnando preziosi contropiedi che ispirano il -10 al culmine di un 8-0 che spinge Banchi a fermare tutto e a chiamare minuto di sospensione. Il timeout non sortisce però almeno gli effetti sperati dal coach toscano perché il break azzurro si allunga fino al -3 schiacciato a canestro in campo aperto da Williams (55-52). Zizic prova a tamponare l’emorragia ma Copeland è letteralmente scatenato dall’arco e trascina i suoi al -1 (59-58). Il pari è dietro l’angolo e arriva pochi istanti più tardi sulla tripla di Pangos, il quale poi si prende il proscenio con uno slalom vincente che vale addirittura il sorpasso della GeVi (61-63). Il canadese alza i giri del proprio motore in maniera poderosa e spinge i suoi a +4 prima del mini-break bianconero per la parità a quota 66 a 10’ dalla fine. Tutto da rifare, quindi, per la Segafredo che riesce comunque, pian piano, a ritrovare il bandolo della matassa, ripartendo dalla difesa e dalle triple di Polonara e Morgan (79-72). Copeland e Manning Junior, però, non ci stanno e riportano in scia Napoli, ma questa volta la risalita azzurra si ferma a un passo dal traguardo, perché Shengelia si carica la sulle spalle la Virtus che riesce così a mettere le mani sul pass che vale l’accesso in finale.
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