Basket Eurolega, Milano vola a +15 e poi crolla: il Partizan vince 82-69

A Belgrado è arrivato il terzo ko europeo di fila per i biancorossi di coach Messina

di MATTEO AIROLDI -
7 dicembre 2023
Ettore Messina, coach dell'Olimpia Milano, e Kyle Hines

Ettore Messina, coach dell'Olimpia Milano, e Kyle Hines

Belgrado (Serbia), 7 dicembre 2023 – Sembra non avere una fine la spirale di risultati negativi in cui è precipitata l’EA7 Emporio Armani Milano: alla Stark Arena di Belgrado, la formazione biancorossa è stata infatti battuta 82-69 dal Partizan e ha così incassato la terza sconfitta consecutiva in Eurolega, nonché il quinto ko di fila se si considerano anche gli ultimi due patiti tra i confini della Serie A. Come già accaduto pochi giorni fa con il Bayern Monaco, l’Olimpia ha giocato con personalità e qualità per tre quarti, arrivando anche al +15. Quando però le percentuali del tiro da fuori sono crollate al cospetto dell’asfissiante difesa del Partizan, la formazione biancorossa si è sciolta come neve al sole e si arresa sotto i colpi di Kevin Punter – ex di serata e autore di 19 punti – e compagni, capaci di concedere nella ripresa soltanto 25 punti agli avversari e di segnarne ben 43. Oltre a Punter, in casa Partizan, si sono distinti anche gli altri ex di serata: Zach Leday ha infatti chiuso a quota 15 punti, mentre James Nunnally ne ha mandati a bersaglio 10. Positiva, soprattutto per quanto fatto vedere nel primo tempo, anche la prova di Bruno Caboclo, autore di 16 punti conditi con 5 rimbalzi. Resta invece ancora con un pugno di mosche in mano l’Olimpia, a cui non sono bastati i 19 punti di Shavon Shields e i 12 di Maodo Lo.

La cronaca della gara

L’avvio del match è stato un vero e proprio festival del tiro da fuori: l’Olimpia Milano ha infatti aperto la scatola difensiva dei serbi con le stilettate dall’arco di Lo, Hall e Shields (13-18). Dall’altra parte è però arrivata la replica con la medesima moneta del Partizan, che si è aggrappato alle triple di un Caboclo decisamente ispirato (12 punti con 3/3 dai 6.75 metri nei primi 10’ per lui) per tenere la scia dei biancorossi. Milano non si è comunque fatta intimorire e ha continuato a macinare gioco e a tenere ritmi alti, chiudendo il quarto d’apertura avanti di cinque lunghezze (20-25). Sull’asse Smailagic-Punter il Partizan ha avuto un ruggito d’orgoglio in avvio di seconda frazione e ha messo la testa avanti (29-27), ma il sorpasso casalingo si è rivelato estemporaneo perché Milano trovando tiri puliti e un Melli dominante, ha ben presto ripreso la testa della gara arrivando a toccare anche il +9 prima di rientrare negli spogliatoi avanti 37-44. Tutto sembrava quindi girare per il verso giusto per gli uomini di Messina che, in uscita dagli spogliatoi, hanno addirittura assestato al Partizan un’ulteriore e più poderosa spallata: una difesa estremamente efficace e scelte d’attacco oculate hanno infatti permesso al vantaggio biancorosso di crescere fino al +15 (45-60) e mandato almeno in apparenza fuori giri il Partizan. Sul più bello, però, qualcosa si è improvvisamente inceppato nei meccanismi dell’Olimpia, che non ha più trovato le chiavi per scardinare la difesa del Partizan. La Stark Arena di colpo si è trasformata in una bolgia, trascinando assieme a Punter gli uomini di Obradovic, capaci di rimettere la testa avanti con il canestro del 65-64 firmato da Dozier e di sciogliere le briglie. Milano invece ha accusato il colpo e, non trovando più certezze nel tiro dai 6.75 metri (2/18 dopo il 7/13 iniziale), è stata costretta ad alzare nuovamente bandiera bianca.

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