Mondiali di basket, l’Italia è spalle al muro: contro le Filippine è vietato fallire

Intanto Gianni Petrucci, presidente della Fip, ha redarguito il ct Pozzecco dopo l'espulsione contro la Repubblica Dominicana

di ENRICO MASI -
28 agosto 2023
Petrucci (ANSA)

Petrucci (ANSA)

Manila (Filippine), 28 agosto 2023 – La sconfitta patita contro la Repubblica Dominicana rischia di complicare il cammino dell’Italbasket ai Mondiali: nell’ultimo match del girone, in programma alle ore 14 italiane (la gara sarà trasmessa in diretta su Rai, Dazn e Sky Sport), gli azzurri dovranno infatti necessariamente sconfiggere le Filippine padrone di casa se non vorranno affidarsi ai pericolosi calcoli della classifica avulsa per passare alla seconda fase della rassegna iridata. Come se non bastasse, poi, il ko patito contro Towns e compagni ha portato con sé un lungo strascico di polemiche legate all’ennesima espulsione per proteste rimediata dal ct azzurro Gianmarco Pozzecco, rimasto in panchina per poco più di 18 minuti e protagonista anche di una pesante sfuriata nel tunnel che porta agli spogliatoi. Lo sfogo costato al “Poz” l’allontanamento dal parquet non è andata giù neppure al presidente della Fip Gianni Petrucci che, attraverso i microfoni di Sky Sport, ha bacchettato il ct azzurro: “Episodi come quelli di ieri non possono più accadere – ha precisato il numero uno della Federbasket –. Abbiamo dato una brutta immagine. Non abbiamo perso per colpa dell’arbitro. Certo non si merita un voto 10, diamogli una valutazione inferiore ma non si perde per colpa di un arbitro. Questa è un modo di pensare sbagliato che è presente in tanti sport popolari. Il fatto di privare una squadra del capo allenatore è una cosa pesante. Ho sempre detto che è un allenatore bravo e che sa allenare, ma devo ammettere altrettanto serenamente, e lui lo sa perché ho parlato con lui e tutto lo staff, che episodi di questo tipo non li voglio più vedere”.

Come detto, però, il ct dell’Italbasket non è nuovo a pesanti sfoghi che gli sono costati falli tecnici ed espulsioni in momenti chiave di gare importanti: “Quello che ha fatto ieri – ha proseguito Petrucci – è un pochino diverso da quello che ha fatto in passato. Con questo, però, non voglio addossare a lui tutte le responsabilità per la sconfitta contro la Repubblica Dominicana. Certo, lui ci ha messo una buona parte. Un brutto esempio per i più giovani? Questo però do9vrebbe valere per tutti gli allenatori di ogni sport. Tanti allenatori si sono resi protagonisti di sfoghi così pesanti. La realtà è che giusto non dare questo tipo di esempi, ma è altrettanto vero che bisogna fare distinguo tra i più giovani e i professionisti, che spesso accumulano livelli di stress, un pathos e un pubblico di fronte completamente diversi”. Una presa di posizione netta, quella di Petrucci e adesso si aspetta la risposta comportamentale sul campo di Pozzecco, già a partire dalla gara di domani, che, come detto, sarà a dir poco cruciale. La formazione filippina è ormai fuori dai giochi qualificazione ma vorrà senza dubbio congedarsi nel migliore dei modi dalla rassegna iridata e dal pubblico di Manila che con il suo caloroso sostegno potrebbe giocare un ruolo determinante. Vi è poi la pericolosità di Jordan Clarkson, trascinatore dei padroni di casa e autore di 28 punti contro la Repubblica Dominicana e 21 contro l’Angola. Pozzecco e l’Italia, insomma, sono avvisati: domani bisognerà fare sul serio e certi atteggiamenti non saranno più tollerati.

Continua a leggere tutte le notizie di sport su