Nikola Jokic: chi è il nuovo padrone della Nba. Dal titolo con Denver alla passione per i cavalli che lo lega all’Italia

Il campione serbo ha una scuderia e non è difficile vederlo negli ippodromi di Bologna, Ferrara e Cesena

di ALESSANDRO GALLO -
13 giugno 2023
Nikola Jokic con il driver Alessandro Gocciadoro

Nikola Jokic con il driver Alessandro Gocciadoro

Roma, 13 giugno 2023 – Primo titolo Nba per i Denver Nuggets. Primo successo assoluto per Nikola Jokic, il centro che sussurrava (e sussurra) ai cavalli. E che appena può lascia la natia Serbia per l’Emilia, dove è di casa, tra ippodromi, allevamenti e scuderie.

Già, perché il primo pensiero del più forte – la Nba lo ha omaggiato del titolo di mvp – giocatore dei professionisti americani è per i suoi cavalli. Nato a Sombor, in Serbia, 28 anni fa, Jokic è felice per il titolo dei suoi Nuggets. Ma quasi infastidito da tanta popolarità. Al punto da snobbare o quasi la parata che, giovedì, vedrà Denver e il Colorado in festa per un titolo atteso per anni (sognato, ma nemmeno sfiorato ai tempi di Carmelo Anthony) e oggi ottenuto, con pieno merito, dopo aver vinto la serie finale con i Miami Heat 4-1.

Si parla di festeggiamenti, celebrazioni e della classica parata che, per un giocatore Nba, dovrebbe essere il massimo. Una scarica di adrenalina.

Nikola Jokic, dall’alto dei suoi 211 centimetri, nei quali distribuisce 130 chili, è quasi scocciato. Il ’Joker’ risponde alla precisa domanda con una battuta. Ma conoscendo la passione dei Nikola per i cavalli...

«La parata? Ma io devo tornare in Serbia. Mi aspettano i miei cavalli. Ho altre passioni oltre al basket. E, alla fine, a nessuno piace davvero il proprio lavoro».

Il basket gli piace lo stesso, ma quando era piccolo e quando nessuno, spesso e volentieri, lo accettava in squadra, Nikola sognava un futuro da driver. Sul sulky, lanciato sulle principali piste europee alla ricerca di un trionfo nel mondo dell’ippica.

La passione per i cavalli gli è rimasta, ma la carriera da driver, visti i 130 chili di peso (ancorché ben distribuiti), gli ha precluso ogni ambizione ippica, anche se un anno fa è salito sul sulky in un gran premio a Stoccolma. Nel frattempo si è ritagliato un presente da proprietario. Una grande amicizia, proprio in Italia, con il driver e proprietario Alessandro Gocciadoro. Una scuderia personale il cui nome più importante è Enzo Jet, 7 vittorie e un piazzamento su 9 corse disputate. Ha appena acquistato due promettenti 2 anni, Farid Mil e Follia Wind.

Vista l’altezza e la stazza, Joker non passa inosservato. E non passa inosservato nemmeno il look informale. Canotte, t-shirt e bermuda. Lo scorso anno, i suoi avvistamenti in Emilia erano pari quasi a quelli degli Ufo. A Noceto (Parma) dall’amico Gocciadoro, a Ferrara, nel Reggiano, all’ippodromo Savio di Cesena e all’Arcoveggio di Bologna. Dove, riconosciuto dagli appassionati Nba, si è messo a disposizione, per foto ricordo che hanno fatto il giro del mondo.

Sempre con l’aria un po’ imbronciata, perché chi lo ferma gli chiede inevitabilmente della Nba. Lui sorride e non risponde. Senza essere scortese – e del resto con 211 centimetri può incutere timore, anche sorridendo – fa capire che può parlare, certo. Ma solo se l’argomento sono i suoi amati cavalli.

Poi ha vinto il titolo Nba da mvp, riscrivendo la storia del basket a stelle e strisce perché nessuno scelto al secondo giro col numero 41 ci era riuscito, a diventare mvp. Ma questo, per Joker, è solo un incidente di percorso. Lo rivedremo presto in Emilia. A inseguire vanamente il suo sogno da driver.

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