Michelini e il doppio primato. "Il pubblico, Banchi e Caja. I segreti di Virtus ed Effe”

L’allenatore e opinionista analizza l’avvio super delle due squadre bolognesi: “I tifosi bravissimi a capire i cambiamenti. Tanto merito va anche ai coach”

di MASSIMO SELLERI -
17 ottobre 2023
Stefano Michelini

Stefano Michelini

Bologna, 17 ottobre 2023 – Che Basketcity in questa stagione sarebbe partita con il piede giusto Stefano Michelini l’aveva previsto già a ferragosto nella sua consueta intervista estiva. Il coach bolognese è uno degli opinionisti della Rai per i grandi eventi cestistici e contemporaneamente è al centro di un progetto per radicare la pallacanestro a Ferrara attraverso il coinvolgimento dei giovani cestisti e dall’alto della sua esperienza è riuscito a dissipare i dubbi che aleggiavano sulle Due Torri.

"Nell’analizzare l’attuale primato della Virtus e della Fortitudo – spiega Michelini – credo sia opportuno fare una premessa. Il pubblico di Bologna ha compreso i cambiamenti che i due club hanno apportato e li ha capiti rispondendo presente nelle rispettive gare interne. Questo comprendere nasce da una grande passione che fa della nostra città una realtà unica nel panorama della pallacanestro italiana".

Michelini, perché per lei non è stata una sorpresa la buona partenza della Virtus?

"C’è una logica importante dietro la sua costruzione che la rende una squadra più equilibrata rispetto a quella della passata stagione. Inoltre con il cambio in panchina siamo passati dalla filosofia della gestione a quella del lavoro in palestra. Quest’ultima è l’unica che porta alla crescita dei giocatori e io credo che non sia un caso che Toko Shengelia abbia migliorato la sua parabola nel tiro da tre punti o che Alessandro Pajola abbia infilato quattro triple in cinque tentativi nella gara con Varese. Sapendo di dover sostituire uno dei migliori allenatori al mondo come Sergio Scariolo, Luca Banchi si presentato con grande umiltà e questo ha avuto un effetto psicologico molto positivo sulla squadra".

La Fortitudo ha costruito per ultima la squadra ed è prima in classifica. Come lo spiega?

"L’effetto Attilio Caja fa la differenza. Le squadre di Caja hanno sempre lo stesso sistema di gioco e quindi non si può dire che i suoi avversari non scendano in campo impreparati. Il problema è che i suoi giocatori crescono di partita in partita e riescono a difendere sempre meglio. Se a questo approccio difensivo si aggiunge il talento di Pietro Aradori che sta vivendo un ottimo momento di forma ecco spiegati i motivi di questo primato".

Quali sono le aree di miglioramento della V nera?

"Intanto bisogna capire quale sia il reale stato di salute di Achille Polonara a cui tutti noi auguriamo il più grande in bocca al lupo, poi una volta che i nuovi giocatori si sono inseriti è importante che la squadra impari ad essere lucida nei momenti di pressione. La Virtus deve recitare un ruolo importante nel nostro campionato e vuole raggiungere un traguardo ambizioso in Eurolega. In queste condizioni avere sempre la situazione sotto controllo diventa fondamentale. Banchi ha già fatto capire che nonostante i numerosi impegni non rinuncia a lavorare singolarmente con i giocatori e questo è un buon modo per tenere tutto il gruppo concentrato".

Non avendo la promozione come obiettivo, non c’è il rischio che questo buon inizio si trasformi in un elemento di pressione per la Effe?

"No. Partiamo da un dato di fatto, in questa stagione c’è piena sintonia tra Caja e la società. Siccome in passato non è sempre stato così in Fortitudo, questo è uno dei meriti principali del presidente Stefano Tedeschi. In tutti i campi della vita la pressione ci porta a sfidare sistematicamente i nostri limiti e, quindi, ci aiuta a tirar fuori il meglio di noi stessi. Diverso è il discorso se il tutto si trasforma in ossessione, ma non è questo il caso del club. Qui siamo nella situazione in cui alla fine della gara con Forlì l’allenatore fa notare che la panchina deve dare di più e nella partita successiva la panchina produce molto di più non solo in termini di punti. Questo significa che Caja sa bene quali siano i passi di compiere per fare in modo che la squadra esprima tutto il suo potenziale".

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