Virtus Bologna, le pagelle della stagione 2022/2023: chi scende e chi sale
Qualche basso, ma tanti alti per le V Nere: grandi conferme tra Beli e Teodosic. Deludono invece Bako e Lundberg
Bologna, 23 giugno 2023 – Non può che essere una pagella positiva – nonostante la sconfitta nella finale playoff con Milano – quella della stagione della Virtus Segafredo Bologna, vincitrice della Supercoppa in avvio di stagione, protagonista in Coppa Italia con la finale raggiunta, seconda al termine della stagione regolare di campionato e se non fosse stato per la sconfitta di Treviso ..., ma anche protagonista in Eurolega al suo ritorno nella massima competizione internazionale e poi l’epilogo con i playoff scudetto con i due facili turni di Brindisi e Tortona e la battaglia in 7 sfide con Milano.
Per Marco Belinelli e compagni è stata sicuramente una stagione eccellente che fa eco alle ultime vissute tra Italia ed Europa da grande protagonista. Con Gara 7 le sfide giocate dalla Segafredo sono state 82! Numeri incredibili se si pensa come Scariolo sia stato spesso e volentieri costretto a fare i conti con un organico decimato dagli infortuni e non rimpolpato dalla società a campionato in corso come invece hanno fatto ad esempio gli avversari dell’Armani.
Le pagelle
ISAIA CORDINIER 8 Atletismo e solidità - Elemento cardine della stagione Virtus. La sua dinamicità sia in fase difensiva che offensiva ha fatto la differenza crescendo durante l’arco della stagione e confermandosi come perno insostituibile. Tant’è che quando è stato fermato dagli infortuni, fase centrale della stagione è stato particolarmente martoriato, la squadra ha avuto un evidente calo di rendimento. In casa bianconera si lavora al suo rinnovo di contratto, quanto mai fondamentale vista la qualità di un giocatore che ha acquisito un’importante esperienza a livello europeo. NICCOLO’ MANNION 6 L’eterna promessa - Si è visto in campionato, un po’ meno in Eurolega. Nella sua esperienza in bianconero, che per altro sembra giunta al termine, ha mostrato luci e ombre, sprazzi di grandissima classe in attacco, ma anche qualche amnesia di troppo difensiva, cosa quest’ultima che non gli ha permesso di scalare le gerarchie del ruolo visto che davanti a se si è trovato due colonne insostituibili come Hackett e Pajola. Messo fuori dalle rotazioni da Scariolo per i playoff rimane sempre l’amaro in bocca per quello che mezzi tecnici gli potrebbero permettere di fare ma che invece non ha mai fatto. Un fiore mai sbocciato e che adesso cercherà di farlo altrove. MARCO BELINELLI 8 Superlativo – E’ il capitano di una Virtus che si è ben comportata per tutta la stagione. Decisivo nel campionato italiano, in Europa Scariolo ha centellinato la sua presenza e le sue prestazioni, non senza lasciare qualche dubbio visto che il Beli ha sempre fatto canestro a differenza di altri suoi pari ruolo che sono invece girati spesso e volentieri a vuoto. Nei playoff è stato semplicemente fantastico: sempre in doppia cifra, Belinelli è stato un fattore fondamentale nelle precedenti sfide e soprattutto nella serie scudetto con Milano. ALESSANDRO PAJOLA 7 Ministro della difesa – Ha confermato le sue grandi qualità anche a livello internazionale, dimostrando il suo valore anche in una competizione difficile come l’Eurolega. Se difensivamente e in cabina di regia si conferma come un fattore imprescindibile, a livello offensivo ha tanto da migliorare. Quando è marcato da avversari più piccoli, ha iniziato a sfruttare bene la stazza in post, ma a quello serve, visto il ruolo e la multidimensionalità del basket moderno, riuscire a costruirsi ancor di più un tiro da fuori senza che gli avversari lo “battezzino”. Capitan Futuro è e sarà uno dei cardini delle V Nere speriamo per tanti anni. ISMAEL BAKO 5 Scommessa non vinta – E’ arrivato in Virtus la scorsa estate per fare da backup al reparto dei lunghi e fare da alternativa a Jaiteh e Mickey, ma in effetti non ha mai realmente sfondato. Quella del lungo belga è una scommessa persa per la Virtus, tant’è che, arrivati ai playoff e asciugate le rotazioni, coach Scariolo lo ha definitivamente dirottato in tribuna nonostante in campo vada un Jaiteh spesso e volentieri abulico e questo dimostra lo scarno rendimento di Bako durante la stagione. MAM JAITEH 6 In ripresa nel finale – Partito come centro titolare dopo essere stato eletto come miglior giocatore della passata edizione di EuroCup, ringraziare al riguardo Tedosic, quest’anno invece ha deluso non riuscendo a confermarsi. Ci si attendeva da lui il definitivo salto di qualità, invece il passaggio in Eurolega ha messo in mostra un giocatore in difficoltà fisica, tecnica e di dinamicità di fronte a tanti pari ruolo continentali. Anche in Italiano non ha incantato, salvo poi crescere anche se sempre tra alti e bassi, nel finale di stagione e chiudere comunque in crescendo la sua avventura in Virtus. IFFE LUNDBERG 5 Delusione – Ci si aspettava molto da lui, e Scariolo finché ha potuto lo ha difeso, fatto giocare anche se le sue prestazioni non sono state convincenti. Era partito tutto sommato bene, si era fatto trovare pronto ed è stato decisivo, in senso positivo, nella campagna europea in terra di Spagna, ma poi cammin facendo si è completamente perso, tanto da finire prima ai margini e poi in questi playoff completamente fuori dalle rotazioni dello staff bianconero. TOKO SHENGELIA 7,5 Solidità e qualità – Sottocanestro è stato sicuramente il più continuo della Virtus, anche se, come il resto della squadra ha patito appannamenti, e infortuni, che lo hanno in parte limitato durante l’arco di una stagione lunghissima, compreso l’impegno con la sua nazionale. Si è sempre messo al servizio della squadra, diventando un fattore in attacco, ma soprattutto dimostrando di essere fondamentale in difesa e nella lotta ai rimbalzi. Esperienza, determinazione, ma anche tanta qualità non sono mai mancate al lungo bianconero. DANIEL HACKETT 7,5 Decisivo – Le sue doti difensive sono risapute e proverbiali. Ha sempre messo grandissima pressione e qualità sui playmaker avversari. Problemi fisici, così come tanti compagni, ma c’è sempre stato, anche stringendo i denti e sacrificandosi per la squadra quando ce ne era bisogno. Cuore e determinazione, ma anche qualità offensive per Hackett che nei playoff, nei momenti in cui le partite contano non ha mai sbagliato un colpo. JORDAN MICKEY 6,5 Alterno ma positivo – Buon inizio, poi periodo particolarmente buio quando in campo è andata la controfigura del giocatore ammirato allo Zenith, poi un finale in crescendo dove Scariolo gli ha trovato la posizione giusta e lui ha risposto presente con buone prove e un atteggiamento molto positivo in campo. KYLE WEEMS 8 Intelligenza e professionalità – Non ha mai lesinato energia e impegno, dando tutto con grandissima professionalità.
Un merito che gli viene riconosciuto dalla tifoseria bianconera che nell’ultima sfida della Segafredo Arena gli ha tributato un meritatissimo riconoscimento a conferma dell’affetto da sempre verso quello che è stato un campione in campo ed un grande uomo fuori dal terreno di gioco. SEMI OJELEYE 7,5 Muscoli ma anche tiro – Da ala piccola ad ala grande il suo impegno e il suo rendimento non è mai mancato. Al suo primo anno nel basket europeo sembra in effetti essersi inserito nel migliore dei modi, mettendo al servizio della squadra le sue peculiarità che ne fanno un giocatore efficace sia sottocanestro che al tiro da fuori. MILOS TEODOSIC 8 Il mago di Valjevo – E’ il giocatore che nel bene e nel male sposta gli equilibri della Virtus. Il campione che tutti ammirano e che tutti vorrebbero avere. Certo l’età non è più quella di un giovincello ma vogliamo mettere la qualità di un giocatore capace di mettere in ritmo i compagni di squadra e capace al contempo di segnare, quando serve i canestri nei momenti decisivi del confronto? Un assoluto fuoriclasse secondo solo ad un altro serbo che, come lui, ha fatto la storia e le fortune della Virtus. AWUDU ABASS 6 Sfortunato – La sua esperienza in bianconero è costellata da infortuni che lo troppo spesso costretto a vedere i compagni giocare da bordocampo. Le sue qualità sono indiscutibili e quando in effetti è riuscito a giocare le ha dimostrate in campo, confermando le motivazioni che avevano convinto la società a puntare su di lui. Rientrato a disposizione dopo un lungo stop si è reso utile alla causa, anche se è apparso un po’ in calando nelle finali con Milano. GORA CAMARA e LEO MENALO sv L’impegno per entrambi è stato davvero minimo. Utili in allenamento, in campo in effetti si sono visti poco o nulla con “comparsate” giusto di qualche minuto a partita decisa. SERGIO SCARIOLO 7,5 Condottiero – Ha tenuto sempre ben dritta la barra della nave bianconera. Nonostante gli infortuni che da subito hanno condizionato le sue scelte è riuscito a guidare la squadra in un percorso decisamente positivo sia in campionato che in Eurolega, dove oltre alla fisicità degli avversari ha dovuto fare i conti anche con l’inesperienza di tanti suoi elementi. I rinforzi chiesti velatamente e meno velatamente e specie sottocanestro non sono mai arrivati (anzi a dire il vero è pure partito Ruzzier), ma lui e il suo staff, sono stati capaci di fare benissimo anche con il materiale umano, non infinito come quello dei dirimpettai milanesi , che aveva a disposizione.
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