Virtus, il club resta tutto made in Bologna

È stato ribadito ieri il no all’ingresso di fondi stranieri nella compagine societaria. Si cercano nuovi soci solo sul territorio locale

di MASSIMO SELLERI -
22 luglio 2024
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Massimo Zanetti, Carlo Gherardi e Luca Baraldi durante un match di Eurolega

Cala così, almeno momentaneamente, la parola fine su una vicenda che è iniziata un mese fa e che è partita tutta in salita proprio per l’opposizione dell’imprenditore che ha recentemente portato il suo peso all’interno della V nera dal 40 al 45% attraverso un aumento di capitale. Un fondo statunitense capeggiato dall’ex proprietario dell’Hapoel Gerusalemme Ori Allon, uno degli uomini più ricchi di Israele, aveva bussato alla porta dell’attuale presidente Massimo Zanetti per rilevare il suo 55%, ma una clausola all’interno dello statuto societario prevede che tutti i vecchi soci abbiano un diritto di prelazione qualora ci sia una vendita di quote.

Tale concetto è rafforzato anche da una serie di patti riservati che i due hanno sottoscritto nel momento in cui Gherardi è entrato nella proprietà del club, patti che di fatto gli consentono di bloccare l’ingresso di nuove realtà se non sono di suo gradimento.

Per superare questo ostacolo si era pensato ad una entrata più dolce di questo fondo prima come terzo socio e poi lentamente come azionista di maggioranza, ma la fuga di notizie di questi ultimi giorni hanno ulteriormente irrigidito le posizioni fino al comunicato di sabato sera con cui la Virtus, e di conseguenza anche del suo numero uno Massimo Zanetti, escludevano fossero in atto trattative per la cessione di quote.

Difficile pensare che questa non sia l’ultima puntata dell’ennesima telenovela estiva che investe la V nera, quello che è certo è che la posizione del vicepresidente Gherardi è condivisa anche dal ceo Luca Baraldi il quale in questi giorni ha constatato quanto la passione di alcuni imprenditori-tifosi si sia trasformata in atti concreti con una serie di sponsorizzazioni che gli hanno consentito di chiudere il buco di sette milioni di euro che si è creato nel momento in cui Segafredo, sotto la guida del fondo QuattroR, ha ridotto del 60 per cento il suo accordo commerciale.

E’ chiaro, però, che da oggi parte la ricerca di nuovi soci tra il tessuto economico bolognese che in queste settimane si è dimostrato più vicino alla V nera. Per quanto riguarda la costruzione della squadra all’appello manca solo l’ufficializzazione della guardia statunitense Rayjon Tucker.

L’esterno statunitense si è preso qualche giorno di tempo prima di ratificare l’intesa che ha trovato con la Virtus e questo sarà l’ultimo tassello del mercato bianconero.

Per quanto riguarda le uscite, invece, ieri la Stella Rossa ha ufficializzato il ritorno di Ognjen Dobric che per le prossime tre stagioni vestirà la maglia del club serbo.

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