Bologna Sassuolo, le probabili formazioni
Si gioca alle 20,45. I gol e le magie di Zirkzee: il navigatore di Thiago per tornare a correre. Una ghiotta occasione per i rossoblù contro il pericolante Sassuolo
Bologna, 3 febbraio 2024 – Serve un’altra sterzata d’autore, come quella che lasciò sul posto Consigli, fulminandolo, nel Sassuolo-Bologna dell’andata.
La sterzata serve a Zirkzee, per dare un seguito alla perla col Milan. E a maggior ragione serve al Bologna, che ha bisogno dello Zirkzee in versione goleador per ripartire di slancio sulla strada che a maggio può avere come destinazione l’Europa.
Joshua Zirkzee il 28 ottobre incantò il Mapei Stadium, mandando in estasi i seimila tifosi rossoblù presenti quel giorno sulle gradinate.
Lancio dalle retrovie di Aebischer, strada spianata dal balbettio di Erlic e palla a Joshua, che rubando il mestiere a Tomba eluse Consigli come si fa con un paletto dello slalom depositando nella porta sguarnita. Erano passati solo tre minuti e sembrava l’overture di un pomeriggio trionfale.
Invece il Sassuolo cominciò a macinare gioco e occasioni, arrivò il pari di Boloca e il potenziale bis che Zirkzee nella ripresa si mangiò per un fuorigioco di Orsolini alla fine ebbe solo solo il sapore del rimpianto.
Questa notte al Dall’Ara c’è di nuovo il Sassuolo e a Zirkzee, Motta chiede di caricarsi sulle spalle il peso dell’attacco rossoblù. Per dire come sia cambiato in un anno il peso di Joshua nel Bologna. Dodici mesi fa a febbraio il fatturato di Zirkzee, oscurato dal totem Arnautovic, era di un gol e un assist: oggi i gol in campionato sono già 8 e 2 gli assist a corredo.
E ancora: la scorsa stagione Joshua col Sassuolo restò a guardare sia all’andata che al ritorno. Col paradosso che l’attaccante che oggi fa girare tutta la fase offensiva rossoblù e che per Motta appare irrinunciabile l’8 maggio 2023 al Mapei Stadium dalla panchina vide Aebischer nel primo tempo fare il centravanti.
Della sua fragorosa esplosione, del resto, a Casteldebole sono rimasti sorpresi tutti, a cominciare dall’allenatore, che in una recente intervista ha confessato come ancora a maggio nutrisse seri dubbi circa la possibilità che il pur talentuoso olandese potesse cambiare marcia e atteggiamento, sia in allenamento che in partita, diventando un attaccante decisivo.
Non solo Zirkzee è diventato decisivo, ma da luglio è un elemento trainante per tutto il gruppo. Il meglio in zona gol lo ha dato dall’ottava alla quindicesima giornata, mettendo a segno 6 reti in 8 gare. Il gol di sabato al Milan ha spezzato un digiuno che per Zirkzee in campionato durava da quattro partite.
Thiago, che con lui ormai ha rinunciato a fare quello che fa con Ferguson, ovvero parlarne il meno possibile onde nasconderlo agli estimatori, in cuor suo sa che a giugno sarà difficile resistere alle sirene di chi, più in Premier e in Bundesliga che in Italia, è pronto a mettere sul piatto una somma tra i 50 e i 60 milioni.
Venghino signori venghino? No, da quando c’è Sartori, uno che a Bergamo i pezzi pregiati (ma anche quelli che pregiati lo erano un po’ meno: vedi Barrow) li ha sempre saputi vendere a peso d’oro. Ma questo è uno scenario di giugno, quando i gol di Zirkzee potrebbero aver portato l’Europa. E a quel punto con Joshua che si fa?
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