Italia, Chiesa azzurro vivo per Spalletti: l’attacco gira a mille aspettando l’Ucraina
Come esterno nel 4-3-3, Fede vola: un altro rendimento rispetto a quello da seconda punta nella Juve. Con Raspadori e anche Scamacca il bianconero sa già integrarsi benissimo
Chiesa al centro del villaggio, ma stando defilato a sinistra. Spalletti ha riscoperto Fede esterno d’attacco appena rientrato in azzurro, e ha fatto il botto. La Nazionale assume una dose di grande tranquillità verso la sfida di lunedì a Leverkusen con l'Ucraina: basta un pari, e se la potenza di fuoco dei nostri sarà simile a quella del 5-2 contro la Macedonia del Nord, la strada verso Euro 2024 è in discesa. Si è rivisto il miglior Chiesa all'Olimpico, non certo quello che alla Juve, quasi ingabbiato nel 3-5-2, fatica ad accelerare come sa. Il 26enne dal talento smisurato anche con Allegri ama allargarsi per prendere velocità e andare alla conclusione, ma le dinamiche di costruzione della manovra lo penalizzano. Ieri a Roma ha saputo invece assaltare senza tregua, partendo da lontano e lasciando sul posto il dirimpettaio di turno. La stoccata da fuori area per il suo primo gol è stata poi la certificazione del fuoco ritrovato. A dettare il ritmo in mezzo c'era Jorginho, poi Barella e Bonaventura hanno fatto a fette con le loro incursioni la difesa ospite. Niente di meglio per lanciare l'uomo degli ultimi metri, Federico.
Alla Juve subito 4 gol a inizio campionato, in appena cinque gare, poi il lungo digiuno di sei partite - non segna da quasi due mesi, l'ultima rete il 23 settembre contro il Sassuolo - sette se si considera anche quella saltata per infortunio contro il Torino. Davvero numeri che devono fare riflettere la Signora, il cui unico vero gap con l'Inter è rappresentato dalle reti segnate (19 contro 29). Ed è singolare, o forse no, che anche il gemello del gol Vlahovic sia a secco da parecchio, anche lui da sei partite (otto comprese le due saltate). Spalletti, anche grazie a Fede, sembra invece aver risolto il problema del centravanti: Chiesa si integra alla perfezione con Raspadori, che sa svariare attirando difensori, ma poi anche con Scamacca. Le reti col nuovo ct sono 2,6 di media a partita, nelle cinque in cui ha guidato la Nazionale. Un’altra cifra che ci porta alla sfida di lunedì con tutta la fiducia di cui possiamo disporre in questa fase di transizione del nostro calcio.
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