Europa League, Milan-Slavia Praga: i rossoneri calano il poker e intravedono i quarti
Gli uomini di Pioli brillano soprattutto in attacco e ipotecano il passaggio del turno con le reti di Giroud, Reijnders, Loftus-Cheek e Pulisic. Vane le reti di Doudera e Schranz
Milano, 7 marzo 2024 – Trascinato dalla spinta di San Siro il Milan batte 4-2 lo Slavia Praga nel match d’andata degli ottavi di finale di Europa League e si assicura un buon margine di sicurezza in vista del match di ritorno, in programma tra una settimana in terra ceca. Anche questa sera gli uomini di Pioli hanno fatto vedere di cosa è capace l’arsenale offensivo rossonero, ma al tempo stesso anche quelle che sono le disattenzioni e le difficoltà difensive messe in evidenza negli ultimi mesi. I rossoneri ci hanno messo più del previsto per prendere le misure di uno Slavia attento ed energico, che, dopo essersi reso pericoloso per ben due volte, è rimasto in dieci per l’espulsione di Diouf al 25’: una svolta nel match, perché da quel momento il Milan ha preso il sopravvento e al 34’ è passato in vantaggio con il colpo di testa di Giroud. Immediata la reazione degli ospiti, capaci di pareggiare al 36’ Doudera. Prima dell’intervallo, però, è arrivata una nuova fiammata dei rossoneri capaci, di mettere a segno un uno-due micidiale grazie alle reti di Reijnders e Loftus-Cheek tra il 44’ e il 46’. Pur in inferiorità numerica e con un Milan in apparente gestione, però lo Sloavia è riuiscito nad accorciare le distanze e a spaventare i rossoneri con la rete del neontrato Schranz al 64’, prima di subire il definitivo poker rossonero per opera di Pulisic, che ha deviato in rete il pallonetto di Leao, arrivato al culmine di una irresistibile azione personale del portoghese, oggi andato però un po’ a corrente alternata così come il suo compagno di fascia sinistra Theo Hernandez.
Le scelte di Pioli e Trpisovsky
Pioli non rinuncia al consueto 4-2-3-1 in grado di trasformarsi in 4-1-4-1 in fase di possesso senza far ricorso al turnover, a testimonianza dell’importanza dell’impegno europeo per i rossoneri: Davanti a Maignan c’è il quartetto formato da Florenzi – squalificato nel prossimo match di campionato al pari di Leao –, Thiaw, Kjaer e Theo Hernandez. L’unica novità, rispetto all’ultimo match giocato contro la Lazio, è in mediana, dove al fianco di Adlì c’è Reijnders e non Bennacer. Nessuna novità in fase offensiva dove il terzetto formato da Pulisic, Loftus-Cheek e Leao agisce a supporto della punta Giroud. Lo Slavia Pra di Trpisovsky risponde con un 3-4-3: tra i tre centrali davanti al portiere Stanek c’è l’ex Torino Zima, affiancato da Vlcek e Holes. Le fasce sono invece di competenza di Doudera e Diouf, con Masopust e Oscar a presidiare il centro del campo. Provod e Zmrzly agiscono invece ai lati di Chytil, nel tridente d’attacco.
Primo tempo
Serve una decina di minuti al Milan per provare prendere le misure a uno Slavia sceso in campo con ordine e intensità e per farsi vedere dalle parti di Stanek con la punizione velenosa e a spiovere di Florenzi – già in diffida e ammonito dopo appena 2’ (salterà quindi il match di ritorno) –, ma è un fuoco di paglia. La reazione ospite non tarda infatti ad arrivare ed è poderosa e affidata a Diouf che, lasciato colpevolmente solo nel cuore dell’area milanista, al 12’, raccoglie un cross scoccato dalla trequarti e calcia il pallone fuori misura e troppo debolmente. Non paghi, i cechi sfruttano il buon momento e ci riprovano con Doudera che al 14’ imbocca la corsia centrale e dal limite fa partire un destro che si spegne di poco sul fondo. La squadra di Trpisovsky prova così a prendere sempre più campo e a portare tanti giocatori nella metà campo di un Milan che fa poco filtro a centrocampo e a tratti schiaccia troppo in basso il proprio baricentro, anche perché in fase offensiva, sulla catena di sinistra, Leao fatica ad innescarsi. Al 25’ arriva però un episodio chiave: Diouf stende infatti Pulisic sulla trequarti con un intervento piede a martello e rimedia un cartellino rosso diretto, lasciando i suoi in dieci uomini. Con la superiorità numerica acquisita, il Milan riesce a prendere in mano il pallino del gioco, e al 34’, alla prima, vera affondata passa in vantaggio: sugli sviluppi di un’azione insistita, Leao riceve palla da Adlì e fa partire un cross tagliente che Giroud, sbucando alle spalle dei centrali cechi, raccoglie insaccando l’1-0 rossonero. Il vantaggio milanista dura però poco più di un minuto, perché la replica dello Slavia è veemente: sul ribaltamento di fronte – sfruttando un errore di Gabbia – i cechi si conquistano infatti un corner, sugli sviluppi del quale Doudera pareggia i conti con un bellissimo destro di controbalzo a incrociare. Una doccia gelata per gli uomini di Pioli, che hanno però il merito di non perdere la bussola e riescono comunque reagire, divorandosi per tre volte il sorpasso, tra il 40’ e il 42’, con i colpi di testa di Leao, Loftus-Cheek e Gabbia, su cui Stanek compie un vero e proprio miracolo. A sbrogliare la matassa ci pensa allora Reijnders che al 44’ fa partire un destro dal limite che rimbalza a pochi passi da Stanek e si infila nell’angolino basso sul primo palo. Il vantaggio ritrovato scioglie le briglie del Milan. Il finale di tempo è infatti tutto di marca rossonera e in pieno recupero arriva anche il tris, firmato da Loftus-Cheek che si inserisce alla perfezione in area e manda tutti negli spogliatoi sul 3-1.
Secondo tempo
Dopo l’intervallo Pioli cambia metà del reparto difensivo inserendo Tomori – che era fermo da fine 2023 per un problema muscolare – e Calabria al posto di Gabbia e del già ammonito Florenzi e il Milan riparte il giusto piglio sfruttando gli ampi spazi che gli si aprono davanti e sfiorando al 49’ per la prima volta il poker con il destro di Leao, che finisce sul fondo per pochi centimetri. Sotto di due reti e con un Milan apparentemente in gestione nonostante il poco movimento senza palla in fase offensiva, Tripsovsky si gioca la carta Schranz al posto di un opaco Chytil e la scelta paga ben presto buoni dividendi, perché al 64’ l’attaccante slovacco sfrutta una grave disattenzione in chiusura di Theo Hernandez e, dopo aver raccolto un cross, accorcia le distanze. Un gol che non scompagina comunque i piani di Pioli che al 67’ inserisce Jovic al posto di Loftus-Cheek e passa allo schieramento con le due punte. Pur con un nuovo assetto, le difficoltà in difesa – dove Kjaer commette in rapida successione un paio di errori che rischiano di costare cari al Milan – e sulla corsia mancina permangono, allora gli uomini di Pioli provano a sviluppare la manovra offensiva partendo dai piedi di un pimpante Pulisic e facendo affidamento sulle forze fresche portate da Okafor e Bennacer. A calare il poker è però Leao che, dopo aver giocato una gara un po’ in sordina e aver servito all’84’ Jovic che dal cuore dell’area non trova di un soffio lo specchio della porta avversaria, si mette in proprio e, al culmine di una serpentina ubriacante, supera Stanek con un colpo sotto su cui si avventa Pulisic che, di fatto sulla linea di porta, spizza il pallone e si prende la paternità delò gol del definitivo 4-2. Il tabellino: Milan (4-2-3-1): Maignan; Florenzi (dal 46’ Calabria), Kjaer, Gabbia (dal 46’ Tomori), Theo Hernandez; Adli, Reijnders (dall’80’ Bennacer); Pulisic, Loftus-Cheek (dal 67’ Jovic), Leao; Giroud (dall’80’ Okafor). All. Pioli. Slavia Praga (3-4-3): Stanek; Vlcek, Holes, Zima; Doudera, Masopust, Oscar, Diouf; Provod (dall’83’ Jurecka), Chytil (dal 60’ Schranz), Zmrzly (dall’83’ Provod). All. Trpisovský. Marcatori: Giroud (34’), Doudera (36’), Reijnders (44’) Loftus-Cheek (46’), Schranz (64’), Pulisic (85’). Note – Ammonizioni: Florenzi, Calabria. Espulsioni: Diouf. Arbitro: Halil Umut Meler (Turchia).
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