Lazio fermata dal Ludogorets all’Olimpico. Niente quinta vittoria in Europa League
Finisce 0-0 la sfida contro i bulgari. I bianconcelesti dominano ma non trovano la via del gol
Roma 28 novembre 2024 - Approccio giusto, avversario non sottovalutato: ma non è bastato a fare la differenza. La Lazio sbatte contro il muro del Ludogorets e non va oltre lo 0-0 all'Olimpico contro i bulgari. Dominio pressoché totale da parte dei biancocelesti a cui manca solo il gol per fare la differenza e ottenere la quinta vittoria consecutiva in Europa League. Per gli ospiti invece si tratta del secondo punto in questa competizione.
Primo tempo
Per la sfida europea Baroni conferma in larga parte le ipotesi della vigilia con un ampio turnover. Davanti a Mandas, la linea a quattro vede Marusic a destra, Pellegrini a sinistra, con la coppia di centrali Gigot e Patric. Guendouzi e Vecino sono i mediani, mentre Dia agisce in trequarti, insieme a Tchaouna e Pedro, alle spalle di Noslin. Dall'altra parte i bulgari vedono Bonmann tra i pali, protetto da una linea a quattro con Witry, Kurtulus, Almeida e Son. In mediana Duarte, Neressi e Gropper compongono il centrocampo, l'ex Serie A Chochev agisce alle spalle di Marcus e Cruz.
La partenza della Lazio è semplicemente perfetta. I biancocelesti prendono possesso del pallone fin dai primissimi tocchi e palleggiano con costanza nella metà campo dei bulgari. L'approccio è perfetto, non si vuole lasciare nulla al caso e i biancoverdi escono raramente dalla loro metà campo. Nei primi dieci minuti il Ludogorets esce in una sola occasione con il pallone alla propria metà campo. La partita sembra avere i contorni di un'attesa per il vantaggio biancoceleste, ma i capitolini non possono permettersi di abbassare la tensione, perché quando gli ospiti accelerano sanno fare male.
In questo modo la partita prende poco ritmo, perché alla Lazio manca un pizzico di intensità e di precisione per creare importanti occasioni da gol. Allo stesso tempo però il paleggio biancoceleste è di qualità troppo elevata perché ci possano essere occasioni di ripartenza da parte degli ospiti. La partita prosegue così su questa falsariga senza particolari stimoli, da segnalare solo il cartellino giallo per Pellegrini al 29' per aver fermato la ripartenza ospite con una trattenuta.
I padroni di casa provano ad alzare i giri del motore sul finale di prima frazione. Il dominio territoriale comincia poco alla volta a tradursi in occasioni offensive, con sempre più palloni giocati nell'area avversaria. Witry al 36' spende il cartellino giallo per fermare la ripartenza di Guendouzi, ma 2 minuti più tardi è Dia a sfiorare il vantaggio. Il senegalese infatti riceve bene in area il suggerimento di un compagno e calcia in porta, trovando la risposta attenta di Bonmann. Qualche minuto dopo invece è Noslin a non riuscire a calciare sul cross in area di rigore dalla destra, con l'uscita del portiere del Ludogorets bravo in uscita a togliere spazio all'olandese della Lazio, che sbatte proprio contro la parata del rivale. Sul finale di tempo viene ammonito Tchaouna per un intervento in ritardo su un avversario ed è l'ultima situazione degna di nota della prima frazione, dove i padroni di casa hanno dominato i bulgari, ma il punteggio è ancora fermo sullo 0-0.
Secondo tempo
La partita riprende con la bellezza di ben tre cambi in favore della Lazio, con gli ingressi di Isaksen, Lazzari e Castellanos, i quali sostituiscono uno spento Tchaouna, l'ammonito Pellegrini e infine Dia. Baroni vuole maggiore incisività rispetto al primo tempo e l'argentino prova fin da subito a garantire profondità con i suoi tagli, ma non basta. L'impostazione del Ludogorets resta prettamente difensiva: c'è la consapevolezza che in caso di vantaggio biancoceleste ci sarebbe pochissime speranza per fare punti all'Olimpico.
La Lazio preme sull'acceleratore, ma continua a mancare di precisione negli ultimi metri e tanto del possesso costruisce finisce spesso sprecato con passaggi pigri che fanno perdere qaunto di buono fatto fino a quel momento. Al 60' è Pedro a provarci con un tentativo su schema da calcio d'angolo, ma il suo tentativo non sorprende Bonmann che riesce a parare il tentativo dello spagnolo. Baroni non è per nulla soddisfatto e getta nella mischia anche Rovella, il quale sostituisce un impalpabile Vecino. L'ingresso del centrocampista italiano sembra dare nuovo ritmo alla mediana laziale fin dai suoi primissimi tocchi. Jovicevic legge il momento di difficoltà dei suoi ragazzi e anche lui si gioca il primo cambio: entra Duah per Cruz.
Al 70' arriva forse la più grande ‘sliding door’ della partita. Isasken, tra i più attivi dal suo ingresso, anticipa il proprio difensore, ma finisce atterra nel contatto con il difensore. L'arbitro lascia giocare, aprendo al contropiede del Ludogorets, fermato con un fallo da Rovella. Il fischietto balcanico viene richiamato al Var e sebbene Isaksen riceva l'ancata e sia lui ad arrivare in anticipo sul pallone, Strukan non torna sui suoi passi e non concede il calcio di rigore per la Lazio. Si infuria Baroni in panchina a ragion veduta, mentre viene subissato di fischi il direttore di gara da parte dei tifosi laziali. Per le proteste viene per altro ammonito Patric, così come Rovella per il fallo che ferma l'azione degli ospiti.
Il finale di gara è incandescente, il tifo prova a dare la spinta extra di cui sembra necessitare la Lazio. Entra dalla panchina Zaccagni, per Pedro, mentre tra i bulgari arriva il momento di Camara e Yordanov per Marcus e Gropper, così come qualche istante dopo arriva l'ingresso di Piotrowski per Chochev. La Lazio è letteralmente tutta riversata nella metà campo del Ludogorets, ma non trova la chance per sbloccare la gara. Piovono ammonizioni per l'aumentare della fisicità: prima Naressi, poi Isaksen finiscono sul taccuino dei cattivi del direttore di gara. I capitolini ci provano anche dalla distanza e all'85' per poco non ci riescono, ma il destro potente di Guendouzi colpisce solo la parte alta della traversa. La chance del francese è la più nitida del finale, dove i biancocelesti entrano con tutti gli effettivi nell'area avversaria, ma senza riuscire a trovare la via della rete. A sorpresa finisce 0-0 all'Olimpico, si ferma a quattro la striscia di vittorie della Lazio in Europa League, secondo punto della competizione per i bulgari.
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