Mourinho: "Il mio futuro? Voglio restare a Roma ma io e miei giocatori meritiamo di più”

Giallorossi ko in finale di Europa League dopo i calci di rigore. Lo Special One si dice orgoglioso per quanto fatto, ma non scioglie le riserve sul proprio avvenire

di FILIPPO MONETTI
31 maggio 2023
Mourinho consola la squadra dopo la sconfitta

Mourinho consola la squadra dopo la sconfitta

Budapest, 1 giugno 2023 - Versano lacrime calde i giocatori della Roma al termine della partita contro il Siviglia. Una sconfitta pesantissima che fa crollare il sogno giallorossi a pochi centimetri dal traguardo. La squadra di Mourinho si arrende ai re di questa competizione, gli andalusi, che alzano per la settima volta il trofeo al cielo. Un pianto in alcuni disperato, come quello di Dybala, che il match lo aveva sbloccato nel primo tempo e che poi Mancini, in maniera sfortunata, ha riportato in parità, con un'autorete nata dal velenoso cross di Jesus Navas, dopo che En-Nesyri non è riuscito a trovare la deviazione. Dagli undici metri poi sono Mancini e Ibanez a fallire il proprio penalty, mentre i rojiblancos sono infallibili e, proprio come ai Mondiali, Montiel realizza il tiro decisivo, regalndo il trofeo alla sua squadra.

Mourinho, prima di intervenire ai microfoni di Sky, spende molti minuti a consolare la propria squadra, prima di salutare i tifosi, trattenendo a malapena le lacrime di fronte al muro dei supporter giallorossi. "Come avevo detto io - esordisce lo Special One - o usciamo da qui con la Coppa o morti. Siamo stati uccisi dalla stanchezza fisica, mentale. Per noi è un risultato ingiusto con tanti episodi da dover riguardare. Siamo orgogliosi di quanto abbiamo fatto. Come dico sempre: puoi perdere una partita di calcio, ma mai perdere la tua dignità, il tuo spirito e la tua professionalità. Avevo giocato e vinto 5 finali su 5, oggi torno a casa senza la coppa ma ancora più orgoglioso di questa squadra, che in campo ha dato tutto".

Il tecnico parla poi della reazione dei suoi giocatori, tra quelli muti, con il groppo in gola come Rui Patricio, alle lacrime inconsolabili di Dybala e Bove. "Noi siamo attaccati alla maglia, alla nostra natura. Prendiamo il lavoro con serietà e umiltà. Abbiamo fatto tutto il possibile - ripete il tecnico lusitano - e dato in campo tutto quello che avevamo. Le lacrime? Ognuno reagisce in modo diverso, ovviamente siamo tutti tristissimi e con o senza pianto questa resta la verità. Siamo distrutti fisicamente. È stata una grande partita: intensa, maschia vibrante". L'allenatore ha tempo anche per prendersela rapidamente con il direttore di gara inglese: "Taylor è sembrato spagnolo in alcuni momenti. Lamela ad esempio avrebbe dovuto prendere il secondo giallo, ma viene graziato e alla fine è uno dei rigoristi che fa gol".

Si è poi provato a discutere di futuro di Mourinho, se partirà o resterà a guidare il club giallorosso un'altra stagione. "Cosa farò in futuro? Voglio rimanere, ma i miei giocatori meritano di più e anche io. Lunedì vado in vacanza e fino a quel giorno avremo tempo di parlare con la dirigenza. Se non avrò ancora deciso, ci sarà tempo per parlarne e decidere più avanti. Io lotto per questi ragazzi e sto sempre con questi ragazzi. Per essere dalla loro parte però non posso dire oggettivamente che rimarrò. Sono un uomo serio. Ho detto alla proprietà qualche mese fa che se avessi avuto un contatto con un altro club, sarebbero stati i primi a saperlo. Ho parlato con loro a dicembre quando si è aperta la chance con la Nazionale portoghese. È da allora che non parlo più con loro, perché non ci sono stati altri interessamenti. Non farei mai nulla di nascosto o alle loro spalle. La situazione è che al momento ho un altro anno con la Roma e questo è quanto".

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