Spalletti sa come battere la super Spagna: Italia, sfida a De La Fuente col palleggio

Giovedì servono possesso e pressione, la ’Roja’ ora colpisce rinunciando al tiki-taka: la soluzione Cristante per frenare Rodri

di PAOLO GRILLI
18 giugno 2024

Gelsenkirchen, 18 giugno 2024 – Uno sguardo alla formazione delle Furie Rosse, che non abbonda certo di maestri del fraseggio pallonaro. E una letta pure alle nostre statistiche contro l’Albania, con ben tre azzurri da più di cento passaggi effettuati e un possesso palla del 67%. Basta questo per capire che giovedì non sarà il solito Italia-Spagna, sfida che ormai tradizionalmente ci vedeva agire di rimessa cercando di rompere le trame degli avversari. Senza arrivare alla batosta della finale europea del 2012, fu forse la sconfitta nel girone di qualificazione ai Mondiali con Ventura in panchina quella che ci vide soccombere palesando un tasso tecnico e una intensità decisamente inferiori.

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Molto è cambiato. Da Luis Enrique, indubbiamente giochista, la ’Roja’ è passata a De La Fuente. Uomo meno assolutista, nel suo credo calcistico, meno votato nella sua visione all’estenuante ricerca di uno spazio per colpire facendo scambiandosi il pallone a oltranza.

Lo stesso Lamal, baby stella 16enne, è un virtuoso della verticalità. Così il mastino Fabian Ruiz, così quel Rodri adorato dal nuovo Guardiola, il tecnico geniale arrivato – da uomo saggio – a rivedere profondamente l’arte del tiki-taka.

Adesso è Spalletti a voler comandare il gioco. Certo non sarà facile evitare la pressione degli iberici. Che infatti hanno disinnescato i creatori di gioco croati – Modric e Brozovic non pervenuti – trovando continuamente varchi in avanti.

Certo variare la formazione che ha battuto l’Albania reagendo con cuore allo scivolone iniziale non è affatto scontato per il ct. Ma è probabile che nell’Italia sarà inserito Cristante. Serve la sua fisicità in mezzo per controbattere ai granatieri della mediana spagnola. Il romanista potrebbe prendere il posto di uno fra Frattesi e Pellegrini, in modo da innalzare la densità del reparto specialmente in fase di riaggressione. E i primi due potrebbero invece servire a gara in corso con le loro invenzioni.

Tutte strategie che si preparano sulla carta, ma sarà il campo di Gelsenkirchen a decidere la ’classica’.

Nel 2021 prevalemmo ai rigori, involandoci verso la finale europea e il trionfo. L’ultima nostra vittoria contro gli iberici al 90’ fu con Conte, nella precedente rassegna continentale. L’unica delle ultime undici.

Rodri, per me, è il miglior centrocampista del mondo – avverte Frattesi –. Soprattutto in questo momento, individualmente sono avanti rispetto a noi. Dovremo mettere in campo lo spirito italiano che ci accompagna da anni: saper soffrire e lottare". Come è sempre stato. Come poi ci eravamo detti prima di batterli, ai due ultimi Europei.

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