Italia, le mosse per battere la Spagna. Possesso e pressing: Barella è il maestro

Giovedì la gara chiave contro le Furie Rosse: Spalletti vuole imbrigliare la manovra di Rodri & co. L’impostazione dal basso per creare occasioni

di PAOLO GRILLI
17 giugno 2024

Un bicchiere per tre quarti pieno. Così va vista, con spirito da brindisi, la vittoria di sabato dell’Italia contro l’Albania. Se le bollicine non arrivano fino all’orlo, è per due motivi. Il primo, totalmente episodico, è quello dell’erroraccio iniziale di Dimarco che ci ha gettato – per molto poco – in un abisso inatteso. Il secondo è rappresentato dalla relativa imprecisione in attacco. Le occasioni mancate da Pellegrini, Scamacca e Frattesi, non epocali ma nemmeno così difficili, se tramutate in gol ci avrebbero regalato un finale di partita meno sofferto dopo la rimonta firmata da Bastoni e Barella. Spalletti l’ha rimarcato a fine gara: serviva finalizzare meglio. Ma in fondo, è bene aver superato un esame sapendo che ci sono ancora altre marce da inserire.

Barella esulta dopo il gol decisivo contro l'Albania
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Tutto gira intorno a Barella

Non solo il gol decisivo. Nicolò – e pensare che era in forse fino all’ultimo – è stato l’uomo totale per la Nazionale. Mentre Jorginho smistava e ripuliva al suo fianco, lui aumentava i giri di tutta la squadra con le sue infinite percussioni. Giovedì contro la Spagna, il nerazzurro potrebbe essere spostato nella parte destra della mediana, per contenere Ruiz. Oppure tenuto a sinistra, coprendo per quanto possibile anche Yamal.

Calafiori-Bastoni, difensori e registi

Una chiave tattica sabato è stata quella di affidare la costruzione anche ai due centrali, moltiplicando le opzioni di manovra. Anche contro la Roja sarà necessario crearsi opzioni dal basso, dando fiducia ai piedi buoni di Riccardo e Alessandro. Sembra di vedere un po’ il Napoli spallettiano, con un’armonia di gioco che poggia su trame corali, con tutti i reparti coinvolti. Calafiori e Bastoni, nel Bologna e nell’Inter, si sono rivelati imprescindibili registi aggiunti.

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Chiesa ritrovato

Un piacere rivedere Fede partire largo e puntare i malcapitati dirimpettati con la sua velocità. Certo l’esterno bianconero (ma ha giocato un’intera stagione da seconda punta...) non è parso letale in fase di conclusione, ma ha contribuito a creare tanti corridoi giusti per il pallone in avanti. Prevedibile un duello con Cucurella nel secondo match del girone, e Chiesa non vede l’ora.

Scamacca, serve di più

Gianluca ha deliziato per tocchi e visione sabato, ma ha avuto solo una chance, sprecata, di segnare. Non che il gioco dell’Italia abbia sofferto delle sue poche conclusioni, ma dato anche il grande lavoro degli altri, ci si sarebbe augurata una maggiore pericolosità del giocatore della Dea. Giovedì avrà contro Nacho e Le Normand. Dovrà far valere la propria grande condizione contro due difensori non rapidissimi. Contro i maestri del palleggio iberici, gli azzurri proveranno a primeggiare nel possesso palla. In fondo, anche con Mancini, alla fine, avevamo vinto riuscendo in quello che in pochi ci riconoscevano, il gioco corale.

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