Italia-Albania 2-1: azzurri sotto dopo 23 secondi, poi Bastoni e Barella firmano la rimonta. Debutto ok a Euro 2024
Bajrami segna su grave errore di Dimarco: la squadra di Spalletti reagisce e sorpassa nel giro di 5'. Tante le chance: su tutte il palo di Frattesi, ma nel finale serve un super Donnarumma su Manaj
Dortmund (Germania), 15 giugno 2024 - Nel pomeriggio la Spagna, nell'ambito del Girone B, aveva subito fatto la voce grossa con la Croazia, stesa da un rotondo tris firmato da Morata, Fabian Ruiz e Carvajal: un risultato che mette già pressione a Italia e Albania, che si sfidano in serata nella cornice del Signal Iduna Park di Dortmund. La pressione per gli azzurri aumenta dopo appena 23'', quando Dimarco da rimessa laterale regala incredibilmente la palla a Bajrami, che sfrutta il regalo nel miglior modo possibile: si tratta del gol più veloce mai subito dall'Italia e mai realizzato in un Europeo. La reazione della Nazionale, nonostante l'ambiente ostile è forte e porta al rapido ribaltone nel giro di 5' firmato Bastoni-Barella. Al merito di aver subito sistemato una situazione che poteva diventare nera fa da contraltare il demerito di non aver sferrato il colpo del ko a dispetto delle tante occasioni create, tra le quali un palo di Frattesi (con la complicità della deviazione provvidenziale di Strakosha). Poco male per l'Italia, che vince, convince (soprattutto nel primo tempo e al netto del grande intervento finale di Donnarumma su Manaj) e giovedì 20 giugno alle 21 aspetta la Spagna per il primo vero banco di prova.
Le formazioni ufficiali
Spalletti sceglie un 4-2-3-1 aperto da Donnarumma, con Di Lorenzo, Bastoni, Calafiori e Dimarco in una difesa schermata da Jorginho e Barella: l'unica punta è Scamacca, assistito da Frattesi, Pellegrini e Chiesa. Sylvinho replica con un 4-3-3 che tra i pali vede Strakosha, protetto da Hysaj, Djimsiti, Ajeti e Mitaj: la mediana è composta da Asllani, Ramadani e Bajrami, mentre in attacco figurano Asani, Broja e Seferi.
Primo tempo
Pronti, via e l'Italia sembra guadagnare una rimessa laterale per un disimpegno errato dell'Albania: sembra, perché incredibilmente Dimarco, con la complicità di un Bastoni troppo fermo, con le mani serve Bajrami, che dopo 23'' di potenza fa secco Donnarumma sul suo palo. Gli azzurri provano a reagire subito con Chiesa, che mette in mezzo per il velo di Scamacca e soprattutto per la conclusione di Pellegrini che non esce di molto alla sinistra di Strakosha. I balcanici, complice un rinvio di testa troppo affrettato di Di Lorenzo, guadagnano due angoli di fila che però non generano problemi. Dall'altro lato Dimarco, che ha qualcosa di bello grosso da farsi perdonare, all'11' porta per la prima volta l'Italia dalla bandierina ed è subito la volta buona: Pellegrini, dopo aver dialogato proprio con il terzino dell'Inter, cerca e trova Bastoni che, collocato all'altezza del secondo palo, di testa buca Strakosha. Al 16' Dimarco mette in mezzo una gran palla per Scamacca, anticipato in maniera provvidenziale da Djimsiti. Il sorpasso dell'Italia è nell'aria e arriva al 16', quando Scamacca lavora da pivot prima che la palla arrivi a Dimarco, che serve Barella: botta al volo a Strakosha battuto e operazione rimonta completata per la Nazionale. Il primo giallo di un match sostanzialmente corretto se lo becca Pellegrini per un fallo tattico per fermare Broja, lanciato in contropiede dopo un rimpallo fortunato per i suoi. Dopo l'iniziale altalena di emozioni i ritmi calano fino al 31', quando Chiesa liquida Seferi (nonostante una trattenuta di quest'ultimo) e col sinistro mette in mezzo per Pellegrini, che prova senza successo una mezza rovesciata. Al 34' Scamacca premia l'inserimento di Frattesi, che a tu per tu con Strakosha prova il pallonetto: il portiere albanese tocca la palla quel tanto che basta per mandarla sul palo. Al 40' Strakosha si ripete praticamente quasi dalla stessa posizione sul tentativo rasoterra di Scamacca, servito da una sponda di testa di Pellegrini. Al 44' l'Albania torna a battere un colpo in zona offensiva con Asani, che vince il duello con Dimarco ma apre troppo il mancino a giro. I minuti di recupero assegnati da Zwayer sono 3', al secondo dei quali Chiesa crossa e trova la testa di Pellegrini, leggermente imprecisa prima del duplice fischio dell'arbitro tedesco.
Secondo tempo
Le squadre rientrano in campo con gli stessi effettivi e anche il copione del match è il medesimo: Italia in pieno controllo del gioco, con annessi tentativi di trovare la via della rete, e Albania chiusa nella propria metà campo sperando di trovare il guizzo per ripartire. Al 49' Scamacca ci prova da fuori su rinvio di Djimsiti: Frattesi si frappone e 'salva' Strakosha. Le lunghe storie tese tra Calafiori e Broja portano Zwayer a estrarre, tra le reciproche proteste, due gialli ai due protagonisti: il fallo però è dell'azzurro, con Asllani che dalla successiva punizione centra in pieno Bastoni. Al 56' Scamacca serve Dimarco, che a sua volta lancia Frattesi, ipnotizzato da Strakosha ma pescato anche in posizione di fuorigioco. Al 59' Scamacca ruba la palla a Mitaj, che a sua volta l'aveva scippata a Chiesa: quest'ultimo ne torna in possesso e scocca un mancino che finisce fuori di un soffio. L'Italia guadagna una serie di corner: il primo vede Hysaj sporcare di testa il colpo di testa di Di Lorenzo. Sylvinho apre la girandola delle sostituzioni: dentro Hoxha e Laci per Asani e Seferi. A entrare poi è Manaj per Broja, mentre Spalletti inserisce Cristante e Cambiaso per Pellegrini e un claudicante Chiesa. All'80' Dimarco fa tutto da solo e tutto bene, compresa la conclusione che però non sorprende Strakosha. Spalletti cambia ancora: dentro Retegui e Darmian per Scamacca e Dimarco. Sylvinho lancia invece Muci per Bajrami: per poco al 90' l'altro volto nuovo Manaj beffa Calafiori su un lancio lungo e cerca la porta, con Donnarumma che devia in maniera provvidenziale di fianco. Spalletti, nel bel mezzo di un'invasione di campo, inserisce Folorunsho per Barella. I 4' di recupero inizialmente assegnati da Zwayer lievitano e proprio all'ultimo un tiro-cross di Mitaj non va lontana dall'incrocio: è di fatto l'ultimo sussulto prima del triplice fischio che consegna all'Italia una vittoria sofferta ma meritata.
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