Italia-Albania, Spalletti: "Viste tante cose buone ma serve più cattiveria"
Il commissario tecnico azzurro ha commentato il successo nel match di esordio del gruppo B di Euro 2024
Dortmund (Germania), 15 giugno 2024 – Comincia nel migliore dei modi l’Europeo dell’Italia di Luciano Spalletti che al Westfallen Stadion di Dortmund doma l’Albania sconfiggendola per 2-1 all'esordio nel gruppo B. Il meglio di loro gli azzurri lo hanno dato nei primi 45’ di gara: e dire, però, che la partita è cominciata a dir poco in salita per l’Italia che, dopo appena 30”, ha commesso una leggerezza su rimessa laterale battuta da Dimarco e ha lasciato campo libero a Bajrami di segnare l’1-0 di marca albanese. Con personalità e prontezza, gli azzurri hanno però avuto la forza di reagire, sfiorando immediatamente il pari con Pellegrini e trovandolo all’11’ con il colpo di testa vincente di Bastoni. L’Italia ha quindi saputo battere il ferro caldo e, appena 5’ minuti dopo, ha messo la freccia del sorpasso con la botta di collo esterno di Barella. Una fiammata che ha sciolto di colpo le briglie azzurre e ha permesso all’Italia di prendere il pieno controllo del match con un palleggio insistito che ha portato a un’importante mole di palle gol prima dell’intervallo (la più ghiotta quella che ha portato Frattesi a colpire il palo). Nella ripresa i ritmi e l’intensità degli azzurri sono comprensibilmente calati e l’Albania ha provato – ma senza successo – a rimettere in discussione il risultato.
Soddisfatto, soprattutto per quanto visto nei 45’, Luciano Spalletti: “Si sono viste tante cose buone – ha spiegato il ct azzurro ai microfoni di Rai 1 – che devono portarci da quale parte, perché altrimenti non servono a nulla. Tra le molte cose buone ci sono le molte possibilità di andare a far male che ci siamo creati. Poi, ci si può riuscire o meno. Non siamo però riusciti a prendere la giusta direzione per andare a finalizzare l’azione il prima possibile. Ce la siamo preparata bene andando a puntare la linea difensiva ma poi siamo tornati indietro. In quei casi bisogna vedere se ci siamo ritagliati il giusto spazio per finire l’azione nel modo giusto, se no si cambia idea. Noi l’abbiamo cambiata troppo spesso in maniera veloce”.
Italia ‘Barella dipendente’? Spalletti non ci sta: "L’Italia può fare a meno di chiunque perché noi abbiamo ventisei calciatori. È sbagliato parlare di una nazionale dipendente da un calciatore singolo. Ogni volta che me lo direte, risponderò il contrario…”. Sul calo nella ripresa: “Il discorso fatto vale anche per il secondo tempo. Nella ripresa loro hanno dovuto fare qualcosa di più perché stavano perdendo. Quando accade questo, noi dobbiamo avere la capacità di ritagliarci più spazi per andare in avanti e invece siamo stati risucchiati dalla loro linea difensiva. Spesso non abbiamo fatto pressione. Quando l’abbiamo fatto, abbiamo avuto la possibilità di imbucare dentro e arrivare fino al limite dell’area. A volte, però, ci viene naturale di fare le cose un po’ più comode, invece di interpretare sempre tutto. Anche quando abbiamo avuto l’opportunità di gestire, lo abbiamo fatto in maniera comoda, non in modo cattivo e tignoso, in modo da poter arrivare al gol”.
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