Qualificazioni a Euro 2024, Macedonia del Nord-Italia 1-1. Male la prima di Spalletti
L'avventura del nuovo ct si apre con la delusione firmata da Bardhi, che su punizione impatta il vantaggio siglato da Immobile
Skopje (Macedonia del Nord), 9 settembre 2023 – Fino al 24 marzo 2022 la Macedonia del Nord non rievocava ricordi particolari all'Italia, soprattutto in accezione negativa: poi il clamoroso 'sacco' dei balcanici a Palermo ha privato gli azzurri del pass per i Mondiali 2022, creando un mostro sportivo che è tornato prima del previsto a farsi vivo. Le due Nazionali tornano infatti a incrociarsi nel contesto del Gruppo C, valido per le qualificazioni a Euro 2024: sul terreno gibboso dell'impianto di Skopje il copione sembra inizialmente cambiare grazie a Immobile, che all'alba della ripresa sblocca una partita ostica e fino a quel momento sfortunata. Anzi: anche in occasione del gol l'Italia ha dovuto fare i conti con i montanti della porta, precedentemente centrati da Tonali. Il peggio per gli azzurri però si palesa all'81', quando Bardhi, con la complicità di un Donnarumma beffato sul suo palo, trasforma la punizione dal limite che fissa il risultato sull'1-1 definitivo. E' con questa mezza delusione che parte l'avventura da ct di Luciano Spalletti, che andrà a caccia dell'immediato riscatto martedì 12 settembre, quando al Meazza si presenterà l'Ucraina, oggi seconda nel Gruppo C alle spalle dell'Inghilterra: gerarchie che adesso fanno davveri paura all'Italia, chiamata a crescere fisicamente ma forse anche mentalmente, come si è evinto dal calo progressivo nel corso del secondo tempo della gara di Skopje, che rischia di pesare come un macigno nell'economia del cammino già molto complicato verso Euro 2024.
Le formazioni ufficiali
La prima Italia di Spalletti è modellata con il 4-3-3: in porta c'è Donnarumma, a destra Di Lorenzo, a sinistra Dimarco e al centro la coppia composta da Mancini e Bastoni. In cabina di regia alberga Cristante, con Barella e Tonali come mezzali, mentre la punta centrale è capitan Immobile, assistito da Politano a destra e Zaccagni a sinistra. Milevski risponde con un 4-2-3-1 aperto da Dimitrievski, protetto da Manev, Musliu, Zajkov e Alioski. Davanti alla difesa ci sono Ashkovski e Bardhi, con Miovski unica punta ed Elezi, Atanasov ed Elmas a suo supporto.
Primo tempo
Al 3' l'Italia trova la rete sull'asse Di Lorenzo-Barella, ma la bandierina del fuorigioco vanifica tutto. Fin dai primi minuti il canovaccio del match è molto chiaro: gli azzurri provano a tenere il pallino del gioco, mentre i padroni di casa appena possono ripartono con l'intento di replicare la beffa del recente passato. Con gli spazi così chiusi, gli ospiti provano a rendersi pericolosi con diversi lanci in profondità, guastati però da un terreno di gioco in condizioni disastrose. La pressione dell'Italia sale a sinistra grazie a Dimarco, che al 14' dialoga con Barella ma poi cerca di servire Immobile anziché calciare da ottima posizione: l'azione termina con un corner che arma il colpo di testa di Cristante, che schiaccia a terra e sfiora il bersaglio. Gol sbagliato, gol (quasi) subito: al 19' Politano perde un brutto pallone, prontamente recuperato da Alioski, che apparecchia per l'incornata a colpo sicuro di Musliu, che invece incredibilmente sbaglia. La fortuna sorride agli azzurri prima di voltar loro le spalle al 21', quando Barella lancia Tonali, il cui mancino sbatte prima sul palo e poi sulla schiena di Dimitrievski. Quest'ultimo al 23' si supera con un grande riflesso sul tocco al volo su corner di Cristante, praticamente immarcabile in questi casi. Scampato il pericolo, la Macedonia del Nord torna pericolosa al 32', quando il solito Alioski, innescato da Elmas, sfreccia sulla sinistra e mette in mezzo un pallone sanguinoso che Mancini spazza in extremis. Al 38' proprio Elmas sollecita i riflessi di Donnarumma, che si accartoccia e para senza problemi. Al 40' Dimarco e Immobile dialogano prima che quest'ultimo metta la sfera in mezzo, dove c'è Politano, il cui tiro viene respinto in maniera provvidenziale da Alioski. Al 47' Barella imbuca per Tonali, che a sua volta lancia Immobile, che però si allunga troppo la sfera: è di fatto l'ultima occasione per l'Italia per provare a scardinare il forzino macedone prima del duplice fischio arbitrale.
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Secondo tempo
L'Italia rientra in campo senza Politano, rilevato da Zaniolo. Proprio il volto nuovo al 47' avvia l'azione che propizia il vantaggio degli azzurri: la sfera arriva a Barella, che cerca proprio il capitano prima di mettersi in proprio con una sventola che si schianta sulla traversa prima di diventare l'assist perfetto per il tap-in di testa del numero 17. La Macedonia del Nord prova a rispondere con Elmas, il cui tiro a giro, deviato, termina in corner. Intanto un guaio muscolare ferma Mancini, al quale subentra Scalvini. Sbloccata la sfida, gli azzurri provano ad abbassare i ritmi, oltre a tentare la conclusione prima con Zaniolo e poi con Tonali: la difesa di casa si salva. Con il passare dei minuti cresce Elmas, che al 67' sfiora il pareggio con una conclusione a giro che termina di poco sul fondo. Milevski prova a cambiare qualcosa: fuori Ashkovski ed Elezi e dentro Dimoski e Alimi. Al 77' i padroni di casa si rendono pericolosi dagli sviluppi di un punizione calciata da Alioski: la sfera, ribattuta, arriva ad Elmas, che manca l'aggancio da ottima posizione. Intanto Milevski perde per infortunio anche Musliu, rilevato da Serafimov. L'Italia si abbassa troppo e comincia a commettere troppi falli: uno di questi propizia la punizione che all'81' Bardhi, con la complicità di un Donnarumma non molto reattivo, trasforma nella rete dell'1-1. Spalletti pesca subito dalla panchina: fuori Zaccagni, Dimarco e Tonali e dentro Gnonto, Biraghi e Raspadori. Milevski sostituisce Atanasov, a sua volta acciaccato, con Iljazovski. Nonostante le tante interruzioni, l'Italia prova a costruire un forcing finale: l'azione è lunga ma genera solo una botta dalla distanza di Scalvini, che Dimitrievski blocca senza problemi. Troppo poco per spezzare il tabù chiamato Macedonia del Nord, che complica ulteriormente il cammino degli azzurri verso Euro 2024.
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