Fiorentina, un finale da cambiare. Ad Atene per un posto tra gli Dei. Italiano punta su Arthur e Belotti

Un anno dopo i viola sono ancora a giocarsi il titolo, questa volta contro l’Olympiakos di Mendilibar. L’ex Jovetic parte dalla panchina, il mister dei toscani vuole chiudere la sua avventura alzando la coppa.

di RICCARDO GALLI -
29 maggio 2024
Belotti nella semifinale contro il Brugge (Ansa)

Belotti nella semifinale contro il Brugge (Ansa)

Atene, 29 maggio 2024 – Fiorentina è la tua notte. Notte da vivere e da affrontare con quelle motivazioni che in qualche modo fanno ripartire il pensiero viola da lontano. C’è un’altra finale di Conference da giocare, ma questa volta c’è solo un risultato a disposizione. Italiano, la squadra, e poi Rocco Commisso, insieme ai novemila tifosi che da Firenze, oggi (ma il maxi esodo è iniziato già ieri) affronteranno lo stadio di Atene, vogliono quel risultato. Quella vittoria che vale davvero tutto. Vale la storia, l’orgoglio, la credibilità di una squadra che in due anni ha portato a casa l’accesso a tre finali, ma nel computo dei risultati è ancora in debito con la fortuna. Ma non servirà solo la fortuna stasera, quando ci sarà da misurarsi con l’Olympiakos e ci sarà da mettere nel mirino una vittoria che a livello di tensione nervosa ha fatto salire la pressione a mille a tutti. La Fiorentina è consapevole della propria forza, ma sa anche che davanti ci sarà un avversario che sul piano della qualità sembra poterti concedere qualcosa, ma su quello della grinta e della personalità può metterti in imbarazzo. Italiano ha scomodato anche una buona dose di scaramanzia nel rileggere il match di questa sera con quello che un anno fa mise la Fiorentina davanti al West Ham. Tutti ad Atene a lavorare, ad allenarsi già dal mattino prima della vigilia. Concentrazione al massimo e un’overdose di autostima da portarsi dentro anche e soprattutto nel corso del novanta minuti.

Ed eccoci alle scelte dell’allenatore. Niente pretattica, questa volta, ma almeno un paio di indicazioni forti e chiare su quella che dovrà essere la squadra che concederà il sogno. Ci saranno i big e ci saranno i giocatori capaci di portare quella qualità che può e deve fare la differenza. Ci sarà Bonaventura, nella posizione di ‘sottopunta’ ovvero lì dove la Fiorentina dovrà ragionare e distribuire idee vincenti. Jack starà in mezzo a Nico, atteso, il più atteso, a una prestazione da star. Da numero uno. Da campione. Nico, Jack e con loro Kouame, pronto a spingere e ad aiutare Belotti che, diciamolo, nella finale di Atene andrà a giocarsi anche una fetta di futuro. Del suo futuro. Il contratto dice che tornerà alla Roma, il destino, però potrebbe prendere un’altra direzione se contro l’Olympiakos, il Gallo canterà. E poi spazio ad Arthur, che aspetta la Juve, ma vorrebbe tornarci da campione, mentre sulla panchina ci sarà Italiano.

Già, l’allenatore che vuole vincere prima di salutare. Prima di correre verso un’altra avventura. Ma che avrà sempre Firenze e la Fiorentina nel cuore. Magari con una coppa da fotografare e portarsi via nell’album dei ricordi.

Continua a leggere tutte le notizie di sport su