Torino-Fiorentina, la trasferta più delicata. Palladino si affida a Kean
Stress test con i granata. Moise recuperato, Cataldi resta a casa. Squadra a caccia della settima di fila
Firenze, 3 novembre 2024 – Le vertigini sono improvvisi giramenti di testa: pur restando fermi si ha un’illusoria sensazione di movimento dello spazio intorno a sé o del proprio corpo. La Fiorentina, che vede da vicino posizioni di classifica mai ipotizzate prima, andrà a Torino senza dover ricorrere a illusioni, ma avere la granitica certezza che tutto quello che ha fino ad ora conquistato non è una sensazione illusoria né deve provocare vertigini. Per quanto riguarda il movimento dello spazio quello è affidato al ritorno al centro dell’attacco di Kean che dopo il forfait di Genova riprende il suo posto. Non lo farà invece Cataldi. L’ex laziale non ha superato ancora i problemi muscolari al polpaccio che consigliano cautela. Al suo posto probabile il rientro a tempo pieno di Mandragora, dopo lo spezzone giocato con il Genoa. Accanto a lui Adli, con Bove rimesso in zona più avanzata, ma sempre ’obbligato’ a oscillare tra le due fasi. Anche Comuzzo è destinato ad essere inserito nella parte alta della distinta e farà coppia con Ranieri. Difficile ipotizzare altre rotazioni, nonostante la gara di Conference sia comunque vicina. Ma soprattutto è difficile rinunciare a Dodo e Gosens sulle fasce per il rendimento che entrambi stanno fornendo in termini di corsa e qualità della stessa.
Sfumature tattiche a parte, Palladino cerca ancora una volta della sua squadra una prestazione in scia, sotto il profilo del temperamento, delle ultime cinque che sono valse altrettante vittorie – tra campionato e coppa – per continuare in un trend di grande livello. Le incognite, però, sono tante perché quando si affrontano squadre in difficoltà, in un ambiente particolare – leggi contestazione pesante verso la presidenza granata – si corre il rischio di trovarsi davanti un avversario che moltiplica le forze proprio per disinnescare polemiche e mugugni. Ma allo stesso tempo entrare in partita con determinazione e aggressività potrebbe essere la chiave per mettere subito a nudo le difficoltà dei granata.
Palladino non ha parlato alla vigilia, ma le parole pronunciate dopo la vittoria di ’Marassi’ tornano molto utili anche in questa vigilia: “Oggi in Serie A e nel calcio di oggi bisogna difendere e attaccare insieme. Abbiamo raggiunto un equilibrio e dobbiamo continuare così. La fase offensiva poi mi piace perché la squadra partecipa”. Anche allo stadio Grande Torino la Fiorentina dovrà interpretare bene la partita. Soprattutto se i granata dovessero aspettare i viola, chiamati così a costruire con continuità, facendo meno affidamento alle verticalizzazioni che hanno messo spesso in difficoltà gli avversari. Insomma, una partita da leggere senza frenesia. In fondo una Fiorentina cinica e sporca, come a Marassi, è ugualmente letale come quella più scintillante vista di recente. Come detto, fondamentale non ricorrere a illusioni, ma alle proprie qualità, ben sapendo quali siano i propri limiti. Per andarci sopra. Lasciando da parte le vertigini di classifica. Anche da qui si misura la maturità di un gruppo.
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