Totti: “Ecco perché io, Maldini e Del Piero siamo fuori dal calcio. Sinner numero 1 da quando ha giocato con me a padel”

L’ex numero 10 della Roma parla anche della nazionale: “Spalletti ha capito i suoi errori, speriamo si possa ripartire dalle vittorie in Nations League”

di Redazione Sport
11 settembre 2024
Francesco Totti e Alessandro Del Piero

Francesco Totti e Alessandro Del Piero

Roma, 11 settembre 2024 – “Perché io, Maldini e Del Piero siamo fuori dal calcio? Perché diventi ingombrante, un nome importante offusca tutto il resto”. Così Francesco Totti, ex capitano della Roma, parlando a Sky Sport si sofferma anche sul perché bandiere come lui non rivestano un ruolo nei club in cui hanno giocato. "Ma se sei una persona competente e pure importante succede questo - ha aggiunto -. Se non veniamo presi in considerazione, evidentemente si è legati ad altri obiettivi e pensieri”.

Totti: “La Roma? Nessuno mi ha chiamato”

Totti poi ha ammesso che il calcio "un po’ mi manca”, ma “sto bene ugualmente”, mentre sul perché non sia ritornato alla Roma ha spiegato: “Se n'è parlato tanto, poi se vai a spremere il limone esce poco o nulla. A me nessuno ha mai chiamato”. E quando gli viene chiesto se era una cosa che si aspettava ha risposto: “No. Ma siamo tutti felici, sia io che loro. Forse i tifosi un po’ meno...”.

“Spalletti ha capito gli errori”

Spazio anche per una battuta sulla nazionale: “Purtroppo questa estate agli Europei non è andata bene, pensavo l'Italia potesse fare molto meglio. Stiamo scoprendo ora che i giocatori non sono arrivati a quella competizione al meglio dal punto di vista fisico e mentale e quindi stiamo capendo perché è andata male. Spalletti? Il ct e il tecnico sono due mestieri diversi, io credo abbia capito i suoi errori, l'ha anche detto e ora spero possa ripartire da queste vittorie in Nations League”.

La battuta su Sinner

Infine una battuta su Sinner: “Jannik? Voi ridete e scherzate ma da quando ha giocato con me a padel è diventato numero 1 al mondo. Casualità? Non credo”. “Tutti si prendono i meriti, io non ho mai detto nulla ma oggi lo faccio – ha proseguito sorridendo l'ex numero dieci giallorosso –.  Ci ho giocato contro per pochi minuti, gli ho fatto vedere due o tre movimenti e lui ha capito e ha svoltato. Gli ho dato fiducia e positività e da quel momento non ha più perso. Non è poco. Diciamo che l'1% di merito per la vittoria di Jannik agli Us Open me lo prendo io”.

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