Frosinone-Milan 2-3, Jovic ancora decisivo in rimonta
Il serbo chiude le marcature aperte da Giroud. Poi Soulé dal dischetto e Mazzitelli firmano il sorpasso ciociaro prima della riscossa suonata da Gabbia
Frosinone, 3 febbraio 2024 - Negli ultimi giorni Pioli aveva chiesto alla difesa del suo Milan di serrare i ranghi e subire meno reti: la missione allo Stirpe non riesce, ma poco male per i rossoneri, che portano via l'intera posta in palio grazie alle reti di Giroud, Gabbia e Jovic. Niente da fare per il Frosinone, bravo prima a impattare con Soulé, implacabile dal dischetto e da oggi nella storia in quanto primo giocatore ciociaro a raggiungere la doppia cifra di reti in Serie A e poi addirittura a sorpassare con Mazzitelli e la sua gemma, il protagonista che non ti aspetti. Poi, complici le mosse dalla panchina di Pioli, che perde per squalifica Reijnders in vista del Napoli, il Milan mette definitivamente la testa avanti e la spunta con Jovic, lo specialista delle rimonte in zona Cesarini. I rossoneri salgono così a 49 punti in classifica: un buon bottino per guardare con un certo interesse allo scontro al vertice tra Inter e Juventus per continuare a cullare le residue speranze di insidiare la lotta per lo scudetto. Il Frosinone invece resta a 23 punti, un bottino ancora rincuorante in ottica salvezza nonostante l'accelerata inferta da gran parte delle squadre attardate in fondo alla classifica.
Le formazioni ufficiali
Di Francesco si affida a un 4-3-3 che in porte vede Turati, con Gelli, Romagnoli, Okoli e Brescianini a comporre la difesa: in mediana ci sono invece Mazzitelli, Barrenechea e Harroui, con Seck, Kaio Jorge e Soulé a formare la linea di attacco. Pioli risponde con un 4-2-3-1 aperto da Maignan, protetto da Calabria, Kjaer, Gabbia ed Hernandez, schermati a loro volta da Adli e Reijnders. L'unica punta è Giroud, innescato da Pulisic, Loftus-Cheek e Leao.
Primo tempo
Pronti, via e Maignan sbaglia tutto in fase di impostazione: la sfera arriva sui piedi di Soulé, la cui botta termina alta. Al di là dell'occasione quasi casuale, è la spia della migliore partenza del Frosinone, che spesso e volentieri combina con i suoi giocatori più rappresentativi: sugli scudi in particolare Seck e proprio Soulé. Il Milan è sornione ma, paradossalmente, fa male al primissimo affondo: è il 17' e proprio Soulé perde una palla sanguinosa che lancia il contropiede rossonero, con Leao a confezionare un cioccolatino per l'incornata vincente dello specialista Giroud. I ciociari provano la pronta reazione con Seck, che calcia dalla lunga distanza ma trova sulla sua strada i riflessi di Maignan. Il lavoro per quest'ultimo c'è anche al 24', quando Pairetto assegna un rigore per un fallo di mano di Leao su un cross di Gelli: della battuta se ne incarica Soulé, che firma l'1-1 nonostante Maignan avesse intuito l'angolo. Tutto da rifare per il Milan, che allo scoccare della mezz'ora batte un colpo con Pulisic, la cui botta piuttosto centrale viene contrata da Turati senza grossi problemi. Al 36' un acciaccato Giroud, reduce da una distorsione alla caviglia, mette in mezzo una gran palla che né Pulisic né Leao riescono ad impattare. Da una bella giocata a una pericolosa: al 40' Giroud spaventa Maignan con un retropassaggio molto insidioso, spazzato via a fatica. I minuti di recupero concessi da Pairetto sono 3, il secondo dei quali è buono per mettere in mostra le qualità di Leao, che prima accelera e poi impegna Turati con un tiro-cross tutt'altro che banale. E' di fatto l'ultima emozione di un primo tempo vivace ma non ricchissimo di chance, con il Milan e il Frosinone a sfidarsi in un botta e risposta nell'arco di 7' che fissa il risultato sull'1-1 valido all'intervallo.
Secondo tempo
Le squadre rientrano in campo con gli stessi effettivi: tra essi c'è Reijnders che, ammonito e diffidato, salterà il delicato match contro il Napoli. Anche per riportare l'inerzia direzione Milan dopo un inizio di frazione che sorride al Frosinone, Pioli cambia: fuori proprio Reijnders e Loftus-Cheek e dentro il rientrante Bennacer e Okafor. La mossa non paga, perché al 65' Mazzitelli riceve in profondità da Soulé e trova un angolo impossibile da intercettare per Maignan. Il Frosinone ha completato la missione rimonta nel segno di un Soulé in giornata di grazia ma Di Francesco, paradossalmente, non è soddisfatto e, anzi, addirittura preoccupato per il cattivo posizionamento dei suoi in campo. I timori del tecnico ciociaro sono fondati, perché al 72' Gabbia spinge in rete da zero metri la sponda di Giroud su un corner battuto da Adli e precentemente guadagnato da Okafor con un gran numero di Gelli. Di Francesco non ci sta e chiama subito un triplo cambio: fuori Kaio Jorge, Seck e Harroui e dentro Cheddira, Valeri e Lirola. Pioli invece inserisce Jovic per Pulisic: sintomo della chiara voglia di tornare in vantaggio e vincere una partita forse più complicata del previsto. Detto, fatto: è l'81' e proprio Jovic, praticamente al primo pallone toccato, in scivolata firma il 3-2 per i rossoneri dopo che Romagnoli, complice un rimpallo sfortunato, aveva svirgolato su un cross di Bennacer. Entrambi gli allenatori, per motivi opposti, cambiano ancora: Di Francesco inserisce Ibrahimovic e Reinier per Mazzitelli e Brescianini, mentre Pioli lancia Florenzi e Musah per Calabria e Giroud. I minuti di recupero sono 5, che si aprono con il Milan a caccia del colpo del poker che chiuderebbe in anticipo i giochi. Non la pensa così Musah, che comincia a giocare con il cronometro, guadagnando una preziosa punizione all'altezza della bandierina per fallo di Valeri. In effetti, la strategia paga: il Milan non rischia più nulla ed espugna lo Stirpe al termine dell'ennesima partita al cardiopalma che non premia il Frosinone e i suoi sforzi offensivi nel segno di Soulé, da oggi nella storia del club ciociaro.
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