Verona-Roma 3-2: i cambi regalano a Zanetti i tre punti. Bentegodi amaro per Juric
Livramento e Harroui confezionano il gol vittoria. Soulé si sblocca ma non basta
Verona, 3 novembre 2024 – Il ritorno a Verona è amaro per Juric, al primo incrocio con gli scaligeri da allenatore della Roma. I giallorossi lottano, ma pagano a carisismo prezzo i propri errori difensivi e al Bentegodi perdono per 3-2 contro una formazione, quella scaligera, ordinata, grintosa e cinica nel punire con tre gol ogni singola sbavatura avversaria. A sbloccare l'incontro ci pensa Tengstedt, sfruttando il regalo di Zalewski. Soulé trova il primo gol giallorosso per rimettere in parità il risultato, ma Magnani sugli sviluppi di un corner rimette avanti i veneti prima dell'intervallo. Nella ripresa Dovbyk rimette in equilibrio il risultato ma è Harroui a segnare il match-point per i padroni di casa pochi secondi prima del novantesimo. Con i tre punti i veneti rimettono distanza tra sé e la zona rossa, arrivando proprio a un punto di distanza dai giallorossi, ancora impantanati a centro classifica e incapaci di rimettersi in piena lotta per le posizioni europee.
Primo tempo
Zanetti preferisce Montipò tra i pali, con la linea difensiva a quattro composta da Daniliuc, Magnani, Coppola e Bradaric. Il trio in mediana è composto da Serdar, Duda e Suslov in un centrocampo dall'impronta abbastanza offensiva. Kastanos e Lazovic forniscono supporto all'unica punta Tengstedt. Poche sorprese invece in casa Roma rispetto alle previsioni della vigilia. In porta c'è Svilar, con Mancini, N'Dicka e Angeliño a comporre la linea arretrata. A centrocampo c'è Le Fée in coppia con Koné, mentre Çelik e Zalewski occupano le corsie. In avanti sono Soulé e Pellegrini i due trequartisti a supporto di Dovbyk.
I primi minuti sono di studio. La Roma prende il controllo del possesso di palla e cerca di trovare qualche lacuna nella retroguardia scaligera, puntando molo sugli inserimenti alle spalle dei difensori, cercando di sfruttare la linea alta degli avversari. I ragazzi di Zanetti provano con la densità a togliere spazio ai giocatori di talento avversari, per poi ripartire in contropiede. Proprio da un lancio di Le Fée al minuto 11 Zalewski riesce a bucare la retroguardia dei padroni di casa, rientrando sul destro dalla corsia per calciare in porta sul palo lontano. Sarebbe la rete del vantaggio, ma si tira su la bandierina ad annullare il gol all'italo-polacco. Verrebbe da dire che il ragazzo avrà la chance di rifarsi, invece è suo il gravissimo errore che apre al vantaggio dei padroni di casa. Il giocatore classe 2002 infatti cerca il cambio di gioco in fase di palleggio, ma sbaglia completamente la misura regalando a Tengstedt la sfera. L'attaccante danese ringrazia e si invola verso la porta, dove con il tiro rasoterra mette la sfera sotto la pancia di Svilar per l'1-0 a sorpresa in favore del Verona, quando la sfida è arrivata al 14' di gioco.
Nonostante la rete subita i capitolini non si scompongono e provano a rimettersi in ordine e ridare corpo alla propria manovra. Il palleggio insistito da parte degli ospiti sembra funzionare e al 25' arriva l'occasione per il pari. Le Fée vede benissimo ancora una volta il taglio di Zalewski e lo serve con i tempi perfetti: l'esterno crossa rasoterra, ma Montipò in spaccata respinge. Il pallone finisce tra i piedi di Soulé che ha la porta spalancata davanti a sé, ma calcia con il sinistro sopra la traversa. Un errore gravissimo, che l'argentino però riesce a redimere al 27'. Sul pallone alzato in area verso Dovbyk, il centravanti fa una bellissima sponda proprio per Soulé, il quale scarica su Pellegrini: murato. La carambola però favorisce la Roma e Zalewski rimette in area proprio per il classe 2003 ex Juventus, che di tacco realizza il gol del pareggio, 1-1 il risultato al Bentegodi.
La sfida è avvincente e divertente e il pareggio ritrovato dai giallorossi dura davvero pochissimo. Sei minuti dopo il pari infatti prima Tengstedt spaventa gli avversari, calciando di poco largo grazie alla deviazione di N'Dicka. Poi sugli sviluppi del corner Duda pesca in area Magnani, liberato dall'ottimo blocco di Kastanos, il quale realizza il gol del nuovo vantaggio veronese. Il minuto è il 33 e tra le proteste dei giallorossi, arriva il 2-1 del Verona, rete poi confermata dal Var. Il gol sembra quasi spegnere per qualche minuto la Roma, tanto da far credere agli scaligeri di poter anche aumentare il bottino prima dell'intervallo, ma così non è. Dopo due minuti di recupero arriva la fine della prima frazione sul risultato di 2-1 per il Verona.
Secondo tempo
Nessun cambio all'intervallo, le due squadre riprendono la partita con gli stessi protagonisti del primo tempo. Il Verona vuole difendere il vantaggio trovato nel primo tempo e alza il tasso fisico del match. Arriva così anche il primo cartellino giallo dell'incontro, con Suslov a finire sul taccuino dei cattivi di Marcenaro. La Roma però non si scompone, alza il proprio livello di intensità di gioco e in contropiede trova il pareggio al minuto 52 di gioco. Dovbyk dà il via all'azione, lanciando la corsa centrale di Koné. Il francese scarica su Soulé, il quale trova l'angolo perfetto per il cross rasoterra, il quale pesca nuovamente Dovbyk, che così come ha iniziato la ripartenza, la chiude spingendo la sfera in porta da sottomisura. Festeggia l'ucraino insieme ai compagni, festeggia Juric il 2-2 al Bentegodi.
C'è grande rimpianto in casa scaligera, ma non rassegnazione, i padroni di casa credono nel successo e Zanetti con personalità fa la prima mossa dalla panchina: arriva il momento di Harroui e Mosquera, i quali rilevano Kastanos e Tengstedt. Tanta pressione alta da parte del Verona, tanti brividi per Svilar, ma i giallorossi riescono questa volta a mantenere il risultato di parità fino ai propri cambi, entrano così Dybala, Cristante ed El Shaarawy, escono Soulé, Le Fée e Zalewski. Una triplice sostituzione che anticipa di pochi minuti l'ingresso di Baldanzi per Dovbyk, riproponendo così la Joya come falso nueve nello schema offensivo giallorosso. È un lungo valzer di cambi perché alle quattro sostituzioni capitoline segue anche l'ingresso di Livramento per Suslov tra le fila scaligere.
La partita è viva e divertente con tanti capovolgimenti di fronte, ma pochi interventi da parte dei due portieri. È una sfida ricca di dujelli individuali, che spessono possono aprire il campo, ma dove le difese salgono in maniera importante di livello per mantenere il risultato in equilibrio. Vengono ammoniti anche Koné e Magnani, mentre Dybala sulla punizione provocata proprio dal fallo da cartellino giallo compiuto dal difensore veronese, esce di un nonnulla alla sinistra di Montipò. Un'occasione che anticipa di poco una lunga mischia in area di rigore veronese, dove i giallorossi sfiorano a più riprese il vantaggio, senza però riuscire a spingere il pallone oltre la linea.
La Roma sembra poter trovare l'occasione del soprasso, ma in realtà è il Verona a trovare il nuovo vantaggio a due minuti dal novantesimo. Dopo gli ingressi di Dani Silva e Faraoni per Serdar e Daniliuc, la straordinaria accelerazione di Livramento, lascia fermi al palo gli avversari: una volta in area scarico per Harroui, che è fresco e lucido e supera Svilar in uscita realizzando la rete del 3-2 veronese. I giallorossi non hanno tempo di disperarsi e nel recupero premono a caccia del pareggio. Dybala ci prova e al 92' arriva vicinissimo al pari, con un bel sinistro rasoterra dal limite: super intervento di Montipò a respingere la sfera. Livramento per contenere gli ultimi assalti spende il cartellino rosso, con un duro intervento ai danni di El Shaarawy, ma alla fine il risultato non cambia. Il Verona vince per 3-2 contro la Roma una sfida pirotecnica e trova la quarta vittoria in campionato. La Roma paga a carissimo prezzo le tante, troppe, disattenzioni difensive e Juric continua a vivere un pesantissimo mal di trasferta.
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