Inter, Inzaghi: “City squadra più forte al mondo, ma noi cercheremo l’impresa”
Il tecnico nerazzurro apre la settimana santa verso la finale di Champions. Sul ballottaggio Lukaku-Dzeko come partner di Lautaro: “Non ho deciso nulla”
Milano, 5 giugno 2023 - Manchester City-Inter chiuderà la stagione dei club. Sabato 10 giugno all’Ataturk di Istanbul Simone Inzaghi sfiderà quel Pep Guardiola alla ricerca del triplete come Sir Alex Ferguson e Josè Mourinho, nell’appuntamento più importante per il mondo nerazzurro da tanti anni a questa parte: la finale di Champions League. La settimana santa intervista è iniziata oggi ad Appiano Gentile dove il tecnico nerazzurro ha incontrato la stampa prima del via alla preparazione verso la sfida più importante della sua carriera. L’uomo delle coppe, quattro su quattro con l’Inter negli ultimi due anni in Italia, a caccia dell’impresa contro quella che oggi è la squadra più forte del mondo. Recuperato l’Arsenal in Premier e battuto lo United in Fa Cup, il City cerca quel triplete che lo renderebbe immortale nella storia. Inzaghi e l’Inter saranno l’ultimo scoglio.
Inzaghi: “Nelle partite decisive abbiamo fatto grandi cose”
La settimana di avvicinamento alla finale di Istanbul è partita oggi con l’incontro tra Simone Inzaghi e la stampa, al termine di un percorso iniziato la passata stagione e passato attraverso il sorteggio di Nyon, che aveva posto di fronte ai gironi Bayern Monaco e Barcellona: “E’ stato un viaggio lungo e cominciato la scorsa estate - le parole di Inzaghi - Venne visto come un giorno non fortunato quello del sorteggio, ma insieme a squadra e staff eravamo convinti di poter fare bene. E ora siamo qui”. Inzaghi sa che un tragitto di questo tenore non parte dall’altro ieri, ma da un percorso molto più articolato e lungo: “Tutto è iniziato l’anno scorso perché sono rimaste nella nostra mente le partite contro Real Madrid e Liverpool”, le parole di Inzaghi che ha ricordato come anche un anno fa i nerazzurri fecero buone cose in Europa. Adesso di fronte c’è il City, la squadra migliore al mondo: “Li abbiamo studiati già da dopo il derby di ritorno con il Milan. E quello era il derby con la D maiuscola - ancora Inzaghi - Dovremo essere attenti a fare una gara da squadra perché avremo di fronte una rosa fantastica e un allenatore che ha segnato un’epoca”. Il tecnico nerazzurro non si nasconde, per lui i citizens sono i migliori e non ci si può nascondere: “Hanno vinto cinque Premier negli ultimi sei anni e più li vedi e più capisci perché stiano ottenendo questi risultati. Fanno grande possesso palla e grande aggressione con pochi punti deboli”.
Ballottaggio Lukaku-Dzeko
Simone Inzaghi vuole l’impresa, anzi crede che l’impresa sia fattibile anche se tutti i pronostici sono dalla parte inglese. Il tecnico la vede così: “Abbiamo dimostrato la nostra qualità e dovremo togliere possesso e coprire ogni centimetro di campo - l’analisi di Simone - Sarà una partita fatta di momenti, cercando di togliere la palla a loro per gestirla al meglio noi. Ci saranno anche momenti di sofferenza ma pure quelli in cui saremo maggiormente offensivi”. E può essere che partire sfavoriti rappresenti un ulteriore stimolo per sovvertire il pronostico: “Sono considerati favoriti fin da quando hanno battuto il Real, ma i miei ragazzi sanno che possiamo farcela. Siamo uniti, io, la società, i giocatori e nelle partite decisive abbiamo sempre fatto grandi cose”. Poi c’è Inzaghi, l’uomo delle coppe, colui che praticamente le ha vinte tutte in Italia da quando è all’Inter e che già alla Lazio aveva sovvertito i pronostici: “Mi fa piacere questa nomea, dovremo fare un’altra grande impresa come quella del 2010”, la speranza di Simone che rievoca dolci ricordi interisti. Ma sulla formazione nulla è deciso, perché Dzeko è stato trascinatore ma Lukaku è in risalita. Per tanti è ballottaggio e Inzaghi dice di non aver ancora scelto: “Non ho deciso nulla nemmeno a centrocampo e in difesa, fortunatamente ho ampia possibilità di scelta e negli ultimi due mesi ho potuto ruotare i giocatori. Prima non ero riuscito a farlo perché giocatori come Lukaku, Brozovic, Skriniar, Correa e Calhanoglu non si possono regalare”. E allora i dubbi rimarranno fino alla vigilia, perché Inzaghi, giustamente, non ha intenzione di svelare tattiche e scelte di formazione, ben sapendo che in una settimana tutto può essere cambiato e rivisto, anche sulla base delle sensazioni della vigilia: “Non ho ancora scelto, un allenatore può avere idee ma magari arrivi la mattina della partita e dopo il risveglio cambi idea. Il tempo mi ha insegnato che i dubbi si portano dietro fino alla fine”. E il fattore Turchia? Da una parte Hakan Calhanoglu, a tutti gli effetti turco, dall’altra Ilkay Gundogan, tedesco di nazionalità ma nato da genitori turchi. Istanbul probabilmente si dividerà a metà: “Che ambiente mi aspetto? Tanti tifosi turchi divisi tra Gundogan e Calhanoglu e noi non vediamo l’ora di essere là”. Sarà grande spettacolo, tra due squadre che giocano bene, che hanno filosofie diverse ma entrambe basate sull’aggressività e il gioco offensivo, seppur con due moduli opposti. E se il City vuole il comando del gioco, l’Inter spesso si alterna tra fasi di pressing alto a fasi di baricentro più basso, una alternanza per sfruttare anche il campo aperto per Romelu Lukaku, un fattore. Ci sono le premesse per una grande partita, anche per il campo di Istanbul su cui Inzaghi ha avuto ottimi feedback: “Mi hanno detto di un campo in ottimo stato, ci sarà una grande partita sabato”, la chiosa del mister. Mancano cinque giorni al grande appuntamento, Milano è in trepidazione, l’Italia segue con interesse perché almeno una coppa si cercherà di portarla a casa. La Roma è stata beffata ai rigori, mercoledì toccherà alla Fiorentina, poi l’inter, che ha forse il compito più complicato di tutte. Ma una squadra in missione, come appare quella nerazzurra, può farcela. Per la storia.
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