Inter, la Champions League ti fa ricca. E Lukaku è chiaro: “Io resto qui”
Big Rom giura amore ai nerazzurri. Il club può sfruttare gli incassi per alleggerire il bilancio e fare mercato: oltre 50 milioni dalla massima competizione europea
Milano, 29 maggio 2023 - Splende di nuovo il sole sull’Inter indipendentemente dall’esito della finale di Champions League. Chiaro, andarci vicino conta solo a bocce, direbbero alcuni, ma due coppe in bacheca e una finale di Champions dopo tredici anni valgono a Simone Inzaghi la riconferma e alla società in toto un voto ampiamente positivo. E non è secondario pensare alle ripercussioni, positive, di una marcia trionfale in Champions League sotto il profilo dei dati economici. I quasi due milioni di spettatori che hanno frequentato San Siro nelle 28 partite casalinghe daranno all’Inter grandi incassi, che si sommeranno a quelli che entreranno per i risultati ottenuti in Europa. Un bottino che potrà incidere sulle strategie di mercato del club, anche inerenti a Romelu Lukaku. Il belga ha deciso: vuole restare. I tempi? Se ne parlerà da metà giugno in avanti dopo la fine della stagione e la fine del prestito dal Chelsea.
I conti: ecco gli incassi
La Uefa eroga annualmente una serie di premi verso le squadre che partecipano e ottengono risultati in Champions. La sola partecipazione offre un premio di 25 milioni di euro, a cui sommare circa 3 milioni per ogni vittoria ottenuta e circa un milione per ogni pareggio. Poi il percorso nel tabellone a eliminazione diretta che prevede un premio di 15.5 milioni per chi si qualifica alla finale, a cui sommare altri 4.5 milioni per chi alza la coppa e altri 3.5 milioni per chi, eventualmente, si qualificherà alla Supercoppa Europea. L’Inter nel suo percorso verso la finale ha ottenuto sette vittorie e tre pareggi, per un totale che sfiora i 25 milioni di euro suppletivi di incassi in base ai risultati. Di fatto, è come se l’Inter potesse già iscrivere a bilancio 60 milioni di euro di incassi in più. Sono tutte risorse che serviranno anche sul mercato, dove l’esigenza di richiamare plusvalenze può essere placata dall’incremento degli incassi, anche se ovviamente ci sarà da registrare una piccola perdita per i mancati pagamenti di Digitalbits, scomparsi tutti i riferimenti, anche in finale Champions maglia spoglia, mentre dalla prossima stagione il nuovo sponsor dovrebbe essere Turkish Airlines con cifre a crescere partendo da 25 milioni a stagione.
Lukaku: resto qui
E i nuovi introiti in ottica mercato possono servire per riconfermare Romelu Lukaku. Nell’ultima parte di stagione Simone Inzaghi ha potuto contare su un Big Rom più vicino alla sua miglior versione e non ha caso l’Inter ha trovato maggiori soluzioni e maggior pericolosità offensiva. La squadra con un Lukaku in campo diventa più temibile e più capace di giocare su più piani tattici, ed è per questo che l’allenatore sarebbe contento di averlo anche la prossima stagione. Dall’altra parte, Romelu ha già deciso: vuole ancora l’Inter. Sono tutti al lavoro gli intermediari per trovare con il Chelsea un punto di equilibrio per confermare Lukaku in nerazzurro. Il segnale il belga lo ha mandato con le prestazioni e con il gol di sabato, coronato da un gesto eloquente verso San Siro: il dito in basso in segno di ‘io resto qui’. La volontà dell’attaccante è chiara e il Chelsea lo sa, compreso Pochettino, il nuovo allenatore, che avrebbe voluto ripartire da lui, ma dovrà farsene forse una ragione perché Milano è la casa di Big Rom e si vuole proseguire assieme. Ovviamente ora tocca anche all’Inter trovare la quadra con i blues, che hanno ancora per 70 milioni Lukaku a bilancio con ammortamento e chiederanno un esborso economico tra gli 8 e i 10 milioni di euro. L’Inter vorrebbe uno sconto, considerando l’annata piena di infortuni e un ritorno alla forma solo per le ultime settimane, sfruttando poi anche la volontà di Big Rom di restare. Ed è talmente tanta la voglia di Romelu di vestire nerazzurro che è pronto a decurtarsi l’ingaggio per rientrare nei parametri nerazzurri, che su questo tema non presenta deroghe entro un certo tetto. L’opzione, dunque, è ragionare su un nuovo prestito oneroso che sia più basso di 8 milioni e al tempo stesso trovare un punto di incontro con il giocatore per l’ingaggio. Ad oggi, decisamente più facile il secondo obiettivo del primo. Sono discorsi che si affronteranno a giugno inoltrato, dopo la chiusura della stagione e, probabilmente, dell’annata contabile, anche perché dal punto di vista sportivo il 10 giugno c'è l’appuntamento più importante della storia dell’Inter da tredici anni a questa parte. La finale di Champions League contro il Manchester City vede i nerazzurri sfavoriti, ma con il grande orgoglio di esserci arrivati e con l’intima convinzione di poter fare un miracolo sportivo. A margine del convegno sulla sostenibilità economica dello sport voluto da Pallacanestro Varese ne ha parlato l’amministratore delegato Beppe Marotta: “Per noi è motivo di grande orgoglio essere in finale. Ci presentiamo con grande merito, sapendo di affrontare un avversario favorito e di tutto rispetto. Ma la consapevolezza nostra è di giocarcela fino in fondo con grande senso di appartenenza verso questa maglia e questi colori”, la carica dell’Ad che punta tutto sul nerazzurro e sulla capacità della squadra di saper reagire ai momenti più difficili della stagione. Ed è nelle difficoltà che si trova nuova forza. La fede nell’Inter ha dimostrato, a volte, di saper portare risultati inaspettati. E il 10 giugno servirà una serata da pazza Inter.
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