Inter, Lukaku vuole restare: intermediari al lavoro con il Chelsea
Il belga si riprende l'Inter con cinque gol in quattro partite e vuole fermamente restare: servono gli incastri giusti con il Chelsea
Milano, 15 maggio 2023 - Mesi a parlare di un Big Rom in difficoltà, fermato dagli infortuni, da una condizione fisica insufficiente, da una conferma ormai in discussione. Invece, sono bastate quattro partite per riscoprire il vero Lukaku, con cinque marcature, di cui due doppiette, per un totale di otto gol in campionato di cui sette racchiusi negli ultimi tre mesi di campionato. E come il belga ha domato un coriaceo Sassuolo, prima aprendo le marcature e poi rintuzzando la rimonta finale, dimostra la ritrovata competitiva ad alti livelli, alla soglia dei trent’anni, festeggiati con una doppietta come il ‘chino’ Alvaro Recoba nel 2002 contro il Lecce. Per mesi si è detto che i costi non erano sostenibili per l’Inter, in ottica conferma dal Chelsea, perché gli 8 milioni l'Ad Beppe Marotta non li avrebbe spesi e, soprattutto, non avrebbe investito per un ingaggio alto come quello di Big Rom nonostante il Decreto Crescita. Ma nelle ultime due settimane le cose sono cambiate, da un lato c'è la ferrea volontà di Romelu di restare e dall’altro aumentano anche le quotazioni di una permanenza di Inzaghi, che vuole costruire sulla punta belga la sua Inter.
Verticalità e tecnica: ecco perché Lukaku serve a Inzaghi
Su quanto fosse mancato Romelu Lukaku si potrebbero spendere pagine e pagine, ma è soprattutto a livello tattico, al netto della forza del giocatore, che l’Inter di Inzaghi può giovare di strategie nuove. Il tecnico ha vissuto una stagione costretto a creare un gioco offensivo scoprendosi molto, portando tanti giocatori sopra la linea della palla per creare un vantaggio offensivo, esponendosi così alle ripartenze altrui in campo aperto. Quelle che spesso sono state decisive in diverse dolorose sconfitte. Con Lukaku c'è una soluzione in più, che è quella di potersi difendere un po’ più bassi per attaccare la verticale grazie a Big Rom, che è in grado di far salire la squadra o attaccare direttamente la porta in campo aperto o sfruttando il fisico come successo nel primo gol con il Sassuolo. Questo dà modo all’Inter di poter gestire meglio il piano tattico della partita, con meno dispendio per pressare a tutto campo e più oculatezza in certi momenti della partita. E Lukaku diventa fondamentale, perché può aiutare la squadra ma anche creare un gol o una situazione pericolosa da solo. Su questo si è espresso anche Beppe Bergomi a Sky, andando tra le righe sulle dichiarazioni del vice di Inzaghi Farris: “Quando è venuto a parlare ai microfoni ci stava per dire qualcosa - le parole di Bergomi - Poi si è fermato ma ha detto che l'Inter non dribbla e che senza Lukaku non si poteva fare contropiede visto che mancava la profondità”. E oltre all'aspetto tattico, la mancanza di Lukaku ha portato a un sovra sfruttamento di Dzeko che a un certo punto è arrivato col fiato corto. Big Rom può davvero diventare fondamentale per il tecnico qualora restasse in nerazzurro.
Lukaku vuole restare: i criteri
Ora c'è il futuro e per Lukaku potrebbe clamorosamente essere ancora interista. Il belga non ne vorrebbe sapere di ritornare al Chelsea, si vede ancora nerazzurro, ed è pronto a fare determinati passi per venire incontro alla dirigenza interista. Dall’altro lato servono però anche giusti incastri tra i due club, anche sulla base delle valutazioni tecniche di quello che sarà il nuovo allenatore dei blues (probabilmente Pochettino). Intanto c’è l'ingaggio di Big Rom, che al Chelsea è da 12 milioni a stagione, già decurtato per sposare in questa stagione la causa interista. E il giocatore vorrebbe fare altrettanto per la prossima, venendo ancora incontro all’Inter. Da questo punto di vista potrebbero esserci meno problemi di quel che si potrebbe pensare. Poi il Chelsea. La quota di 8 milioni per riconfermare Lukaku non è tanto soggettiva sul valore del giocaore ma quanto oggettiva per il bilancio e la quota di ammortamento presente dopo l'acquisto dell’estate 2021 a 115 milioni di euro. Difficile si possa scendere da questa cifra. Al lavoro, come un anno fa, c’è l’intermediario Sebastien Ledure, avvocato di Big Rom. C'è margine per una clamorosa riconferma.
Bergomi: “Inter più esperta e anziana”
Ma Miano è ormai concentrata sul derby di ritorno. L’Inter sembra essere arrivata alla doppia sfida con maggior fiducia e condizione fisica, un ritorno ad alti livelli dopo un aprile difficile, e che aveva addirittura compromesso l’accesso alla Champions League 2023/2024, con la squadra di Inzaghi che macina gioco e intensità come ai vecchi tempi. E’ successo anche all'andata, ma il doppio vantaggio non ha chiuso i conti, men che meno in un derby. E i gol potevano essere di più, motivo per cui c'è massima concentrazione in vista della sfida di martedì 16 maggio. Il Diavolo è ancora vivo e reagirà, soprattutto dopo la ‘strigliata’ rimediata al Picco sia dallo Spezia sia dal colloquio a bordo campo con una delegazione del tifo. A vantaggio dei nerazzurri non solo il doppio vantaggio ma anche una rosa più esperta ed anziana: “Penso che sia importante per l'Inter avere più presenze in Europa, la rosa è più esperta ed anziana e sarà un fattore”, il commento di Beppe Bergomi a Sky. Oltre a questo c’è anche la condizione fisica, ora migliore rispetto a prima e forse anche più energica di quella rossonera: “C’è anche un fattore di esperienza supportata dalla condizione fisica e l’Inter sta bene. Deve tenere questo ritmo ancora per un po’ di tempo”. E' tutto pronto dunque a San Siro, la Scala del Calcio, per un derby che vale la finale di Istanbul. Milano si veste di nuovo a festa per un tutto esaurito che sarà un piacere per gli occhi ma anche per le casse nerazzurre. Calcio d’inizio alle ore 21 di martedì 16 con doppia diretta su Sky e Canale 5. Leggi anche - Verso Inter-Milan, Dzeko resta in vantaggio su Lukaku
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