Samuel: "Gioco e qualità, l’Inter può vincere. Il Toro è un leader da Pallone d’Oro"

Per tutti i cuori nerazzurri è “The Wall“, l’invalicabile e indistruttibile “Muro“ del Triplete dell’Inter del 2010

di GIANLUCA ROSSI -
8 giugno 2023
Walter Samuel

Walter Samuel

Milano, 8 giugno 2023 – Walter Samuel per tutti i cuori nerazzurri resta sempre “The Wall“, l’invalicabile e indistruttibile “Muro“ del Triplete dell’Inter del 2010. Lui e tutti i reduci di quella magica notte saranno in prima fila a tifare per Simone Inzaghi e i suoi ragazzi, e nonostante i pronostici della vigilia siano per il Manchester City l’ex difensore si aspetta qualcosa di speciale. E di magico.

Samuel, lei è davvero convinto che l’Inter possa giocare alla pari con gli extraterrestri inglesi?

"Sia chiaro, gli uomini di Guardiola hanno fatto molto bene soprattutto se si pensa solo all’ultima sfida col Real Madrid, finita in goleada. Ma l’Inter sta finendo la stagione in crescendo, i risultati e il gioco le danno ragione. Mi fido di Inzaghi e dei nerazzurri, in semifinale col Milan li ho visti molto sicuri e potranno vincere".

Da difensore, come si ferma uno come Haaland?

"Non c’è un segreto, devi solo lavorare di reparto. Compattezza, concentrazione ed equilibrio. Quest’anno Haaland ha segnato tanto, ma in generale è il City fortissimo, una squadra completa".

E di questa Inter cosa le piace di più?

"È una squadra che ha sicuramente grande qualità. Peccato che nella parte centrale della stagione sia stata parecchio discontinua in campionato, fosse stata più “regolare“ avrebbe conquistato molto prima la qualificazione alla Champions League. Però resto fiducioso, perché nelle partite secche l’Inter riesce sempre a dare il massimo. Poi non dimentichiamo che hanno Lautaro Martinez, di fatto è l’uomo in più. Noi argentini al Mondiale ce lo siamo goduto, ha tanto da dare e lo vedo molto entusiasta all’Inter".

In effetti strepitoso è stato anche il finale di stagione del Toro... sempre più forte e decisivo..

"Lo vedo davvero come un leader, mi auguro che giochi una grandissima finale".

L’eventuale vittoria della Champions potrebbe lanciare Lautaro verso il Pallone d’Oro?

"Come per tutti i calciatori il suo primo desiderio è vincere partite e coppe. I premi personali vengono dopo... Però dico sì, potrebbe tranquillamente vincere il Pallone d’Oro".

Passo indietro. La prima immagine che le viene in mente ripensando alla notte di Madrid del 2010...

"Il primo ricordo è l’ingresso in campo, l’emozione, aver ritrovato gente che conoscevamo... Poi la festa tutti insieme. Indimenticabile".

Come arrivaste alla partita?

"Ripenso spesso a quei pochi giorni in cui ci giocavamo tutto. Come ci guardavamo negli occhi nello spogliatoio, perché sapevamo benissimo che avremmo potuto perdere tutto in pochi attimi e invece ci abbiamo creduto in un modo incredibile. E abbiamo avuto la fortuna di alzare il trofeo".

Si possono fare similitudini fra l’Inter di oggi e quella del Triplete?

"Sono parecchio allergico ai paragoni, non mi piacciono. Dico che sono due squadre diverse, così come i rispettivi sistemi di gioco. Però loro si sono meritati questa finale e devono provare a vincerla".

Lei si rivede in qualcuno dei difensori di oggi?

"Il calcio è cambiato tanto. Diciamo che noi potevamo fare qualcosa in più a livello di marcatura. Forse l’ultimo difensore che davvero si poteva accostare ai miei tempi è stato Chiellini. Ora il centrale moderno ha tanti compiti, deve salire, impostare, andare anche in attacco. Vedo correre Bastoni avanti e indietro mentre noi non correvamo così tanto, eravamo più vicini al nostro uomo. E poi aggiungo un’altra cosa: non è vero che le davamo e basta: ne prendevamo tante dagli attaccanti! Che battaglie con Vieri, Toni, Lucarelli: era durissima tenerli. Oggi il calcio è cambiato tanto, anche troppo..."

Retegui è da Inter?

"Dovrà valutare la società, non devo farlo io..."

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