Italia-Ecuador 2-0, a segno Pellegrini e Barella
Gli azzurri trovano le reti all'inizio e alla fine di una partita ostica, nonché l'ultimo test americano prima delle amichevoli di giugno alla vigilia di Euro 2024
Harrison (Stati Uniti), 24 marzo 2024 - Un gol all'inizio e un altro alla fine: è con questo ruolino che l'Italia batte l'Ecuador grazie alle reti di Pellegrini e Barella. Nel mezzo tanta sofferenza in particolare nel secondo tempo: a pesare il calo degli azzurri, schierati in campo con una formazione rivoluzionata rispetto al match contro il Venezuela, e il forcing sempre crescente dei sudamericani, guidati da tanti giovani di tutto rispetto. La Nazionale di Spalletti stringe i denti e, dopo aver messo subito in discesa la contesa con una grande bordata del capitano della Roma, chiude i conti con una ripartenza perfetta conclusa da un bel lob del centrocampista dell'Inter e archivia così con il massimo fatturato la tournée americana, oggi di tappa alla Red Bull Arena di Harrison in quello che è stato l'ultimo test prima di quelli di giugno, quando ad Euro 2024 mancherà appena una manciata di giorni.
Le formazioni ufficiali
Spalletti cambia volto alla sua Italia a cominciare dal modulo scelto, che è il 3-4-2-1: tra i pali debutta Vicario, protetto da Mancini, Bastoni e Bellanova. I quinti sono Darmian e Dimarco, mentre in mezzo al campo ci sono Barella e Jorginho, con Pellegrini e Zaniolo a supporto dell'unica punta Raspadori. Sanchez Bas replica con il medesimo modulo, aperto da Burrai, con Torres, Pacho e Hincapié in difesa e Preciado ed Estupinan sulle bande: la mediana è formata da Franco e Caicedo, mentre sulla trequarti stazionano Plata e Sarmiento in assistenza di Minda.
Primo tempo
Pronti, via e Pacho stende Raspadori al limite dell'area: ne scaturisce una punizione che al 3' viene battuta col mancino da Dimarco e rimpallata dalla difesa sudamericana, che nulla può sulla successiva splendida conclusione al volo, sempre con lo stesso piede, di Pellegrini, che porta subito in vantaggio l'Italia. Sulle ali dell'entusiasmo, gli azzurri potrebbero raddoppiare già al 6', quando un cross di Bellanova cerca e trova la testa di Dimarco, che da zero metri manda la palla incredibilmente sul fondo. Dopo l'inizio choc, l'Ecuador prova a uscire dalla tana imbastendo azioni sempre più avvolgenti: una di queste, al 12', porta al tiro da zona centrale Caicedo, che strozza troppo il mancino. L'Italia torna in attacco e allo scoccare del quarto d'ora torna pericolosa sull'asse Bellanova-Dimarco: il primo mette in mezzo un gran cross tagliato, mentre il secondo si fa anticipare proprio all'ultimo da Torres. Dagli sviluppi del successivo corner Zaniolo, quasi per caso, si ritrova a tu per tu con Burrai ma cicca incredibilmente il sinistro. Dopo un inizio al fulmicotone, i ritmi calano, con gli azzurri che provano a tenere il controllo della sfera salvo poi rischiare di complicarsi la vita sul pressing dei sudamericani: al 25' proprio in uno scenario simile Minda penetra in area prima del disturbo provvidenziale di Darmian, che favorisce l'uscita di Vicario. L'Italia guadagna una serie di corner: da uno di essi al 30', dopo la battuta di Pellegrini, la palla arriva a Mancini, il cui tentativo verso la porta avversaria viene ancora respinto in angolo. Al 36' gli azzurri ripartono e mandano al tiro Raspadori, il cui mancino frutta soltanto un corner che, a sua volta, non causa problemi a Burrai. Al 45' è invece fuori misura la botta di Plata: è di fatto l'ultima occasione di un primo tempo che non ha lesinato spettacolo nonostante lo score piuttosto anemico.
Secondo tempo
L'Italia rientra in campo senza Bellanova, rimpiazzato da Di Lorenzo. Sul rettangolo verde c'è invece ancora Pellegrini, che al 48' apparecchia per il colpo di testa di Raspadori, troppo timido per spaventare Burrai. Poco dopo, con lo stesso fondamentale, non va tanto meglio a Zaniolo, pescato ancora da una punizione liftata del capitano della Roma dopo che Caicedo aveva atterrato Barella poco dopo la metà campo. Al 52' i rimpianti sono tutti di marca sudamericana quando Preciado va al cross, trovando una deviazione di Plata che apparecchia per la botta dal cuore dell'area e in perfetta solitudine di Franco, il cui destro vola alle stelle, graziando gli azzurri. L'Ecuador torna ad alzare il pressing e al 60' quasi raccoglie i frutti del suo lavoro quando al tiro va Sarmiento, contrato da Di Lorenzo. Poco dopo Minda esce in barella dopo un contrasto con Bastoni: Sanchez Bas inserisce Paez. Spalletti replica inserendo Locatelli per Jorginho e Frattesi per Pellegrini. L'Ecuador prova ad approfittare di un'Italia a caccia del nuovo equilibrio dopo i cambi e per poco non lo fa prima con Plata (para Vicario) e poi, sul prosieguo dell'azione, con Estupinan, che calcia a giro e manca il bersaglio di poco. Gli azzurri soffrono un po' troppo le iniziative di Plata, che al 74' spara direttamente in bocca a Vicario una punizione dalla trequarti destra. Spalletti cambia ancora: dentro Retegui per Raspadori e Orsolini per Zaniolo. Sanchez Bas replica gettando nella mischia Gruezo per Franco e Obando per Sarmiento. Complice l'ingresso della boa Retegui, gli azzurri provano ad alzare il baricentro dopo una fase di profonda sofferenza, ma continua a mancare la precisione nell'ultimo passaggio. Spalletti si gioca l'ultimo slot: dentro Cambiaso per un esausto Dimarco. All'89' per poco Vicario non pasticcia in uscita, con Paez, uno dei tanti 'giovani terribili' inseriti nella ripresa da Sanchez Bas, a reclamare un contatto in area con Mancini. Il forcing sudamericano prosegue proprio con Paez, il cui destro viene respinto in angolo: dagli sviluppi Estupinan crossa e trova Pacho, la cui incornata termina sul fondo. E' decisamente più cinica l'Italia, che al 94' chiude i conti con un gran colpo sotto di Barella, servito da Orsolini a coronamento di una ripartenza ordita da Frattesi. E' di fatto il punto esclamativo apposto su una partita complicata che però premia ancora gli azzurri, a punteggio pieno nella tournée americana.
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