Juve, Tudor può guadagnarsi la conferma con la Champions, ma Conte è una tentazione

Il tecnico croato ha firmato fino a giugno con rinnovo in caso di Champions, ma la Juve può liberarsi dal contratto: Conte resta una opzione

di MANUEL MINGUZZI
4 aprile 2025
Igor Tudor

Igor Tudor

Torino, 4 aprile 2025 – La Champions League potrebbe dare a Igor Tudor la conferma sulla panca della Juve, ma non del tutto. Il tecnico ha firmato fino a giugno con un rinnovo automatico in caso di raggiungimento dei primi quattro posti, ma il club si è tenuto una escape – con penale – per sciogliere il contratto entro luglio ed eventualmente scegliere un nuovo allenatore. La sensazione è che la dirigenza guarderà certamente ai risultati di Tudor, ma anche al trend delle prestazioni e, soprattutto, al fatto che qualche tecnico potrebbe rendersi libero in estate. Di fatto, se Conte aprisse la porta al ritorno una forte componente del cda spingerebbe per il suo ingaggio. Tutta la situazione è abbastanza fluida.

Tudor può convincere la Juve, ma occhio a Conte

Cristiano Giuntoli in sede di presentazione di Igor Tudor era stato chiaro: accordo a termine con il nuovo tecnico ma con la speranza di poter continuare assieme. Vorrebbe dire che i risultati sono stati convincenti e le prestazioni pure dopo le difficoltà registrate con Thiago Motta. Tudor deve per prima cosa restituire dna Juve e con quello traghettare la squadra dentro i primi quattro posti, sfruttando anche un calendario più facile rispetto alle rivali. A fine giugno, poi, si tirerà una linea e si valuterà. Igor ha fatto inserire nel contratto un rinnovo automatico in caso di Champions, ma la Juve può uscire dall’accordo entro luglio pagando una penale. Insomma, Elkann e Giuntoli si sono tenuti le mani libere nel caso in cui Tudor non dovesse convincere o se un allenatore interessante si rendesse libero per ricostruire un nuovo progetto. In questo secondo caso, non è un mistero che una parte del Cda continui a spingere per il ritorno di Antonio Conte, ipotesi che era stata caldeggiata anche un anno fa. All’epoca il direttore Giuntoli, con pieni poteri, scelse la via Thiago Motta, reduce dalla grande cavalcata con il Bologna riportato in Champions League dopo sessant’anni, ma oggi gli equilibri interni vanno tarati dopo la brutta stagione disputata fino a qui e la responsabilità non può essere addossata solo all’allenatore esonerato; pure il direttore è sotto esame per una serie di mercati non scintillanti. Anzi, potrebbe non avere l’ultima voce in capitolo sulla scelta di un ipotetico nuovo tecnico, con Elkann stesso tentato dalla carta Conte per ridare credibilità e vittorie ai bianconeri come già accaduto tanti anni fa. Non va infatti sottovalutata la scelta di concentrare le forze di Scanavino solo sulla Juve, lasciando Gedi, e non va sottovalutato il peso specifico crescente di Giorgio Chiellini, un altro sponsor ipotetico di Antonio Conte. Sono mosse che potrebbero lasciar presagire a un piccolo ridimensionamento di Giuntoli, che paga un progetto non decollato con Motta e investimenti poco fruttiferi. L’unico problema, non di poco conto, per quanto riguarda il ritorno di Conte è relativo ai costi economici. Il tecnico ora al Napoli, che De Laurentiis vorrebbe confermare, chiederebbe un ingaggio importante e anche investimenti di livello sul mercato in entrata, ma è anche un moltiplicatore e potenziatore, soprattutto arrivando in un contesto da rilanciare, come fu alla Juve anni fa e come è stato al Napoli quest’anno. E chi più di lui potrebbe avere dna Juve? Leggi anche - Serie A, le probabili formazioni della trentunesima giornata

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