Bilancio Juve 2024, previsioni di rosso a 200 milioni: sono 900 dal 2017

Exor chiude il bilancio, tra poco tocca alla Juve che dovrebbe presentare un rosso da 200 milioni: dal 2017 l’ammontare è di 900 milioni

di MANUEL MINGUZZI
26 settembre 2024
John Elkann

John Elkann

Torino, 26 settembre 2024 – La strada della ricerca di un progetto sostenibile a livello finanziario è ancora lunga per la Juventus. Anche il bilancio 2023/2024 dovrebbe chiudere con un rosso significativo, riporta Calcio e Finanza, con un ammontare complessivo di circa 200 milioni di euro. La prima indicazione sarebbe arrivata ieri dal bilancio Exor, società della famiglia Agnelli-Elkann che controlla il 65% del club bianconero. Svelati i numeri del semestre gennaio-giugno 2024 con anche i dati della società juventina, che dunque prospettano un altro rosso importante e in parte inficiato dalla mancata partecipazione europea dell’anno scorso.  

Meno 200 milioni, settimo bilancio in negativo

Di fatto, dal 2017 in avanti la Juve non chiude un bilancio in attivo. L’ultimo, che sarà approvato a giorni dal cda bianconero, dovrebbe presentare un rosso di 200 milioni di euro secondo le previsioni di Calcio e Finanza sulla base del semestrale Exor, controllante della Juve al 65%. Nel conteggio della società di Elkann non ci sarebbe ancora riferimento ad alcune operazioni di mercato successive, nella fattispecie Chiesa e Szczesny, ma l’ordine di grandezza rispecchia a grandi cifre le previsioni. In ogni caso, il rosso sarà superiore a quello dell’anno precedente quando la Juve chiuse a meno 123 milioni di euro, ma in generale sarà il settimo bilancio in negativo dal 2017 a oggi. Si è partiti con meno 19 milioni nel 2017/2018, poi a crescere si è passati dai 39 milioni del 2019 agli 87 del 2020 fino addirittura ai 209 del 2021 e ai 239 del 2022, frutto anche di operazioni onerose in termini di ingaggio, soprattutto quella legata a Cristiano Ronaldo. L’anno scorso c’era stata una buona discesa del dato, meno 123 milioni, ma dopo un anno si dovrebbe registrare una nuova risalita. In sette anni, dunque, sono quasi 900 i milioni di passivo generati dal club bianconero. Anche i ricavi per ora non sorreggono i costi dato che la Juve ha registrato nel primo semestre 190 milioni di euro di ricavi, saliti a 231 nel secondo semestre per un totale di 421 milioni di euro, dato in calo rispetto ai 507 milioni del bilancio precedente. Pesa, ovviamente, la mancata partecipazione alle coppe europee, frutto della sanzione Uefa, che ha pesato a bilancio per 50-60 milioni in meno per quanto riguarda i ricavi.

Occhio al mondiale per club, Fifa in difficoltà

E per la Juve, come per l’Inter, c’è il rischio di dover mettere a bilancio cospicui ricavi in meno nel prossimo esercizio. Infatti, sono tante, a nove mesi dalla prima edizione, le difficoltà incontrate dalla Fifa nell’organizzazione del rinnovato mondiale per club a 32 squadre. Si gioca a luglio 2025 e hanno guadagnato la qualificazione sia Juve che Inter, allettate dalla possibilità di incassare almeno 50 milioni di euro in termini di ricavi. Rischia di non andare così, anzi si rischia la stessa disputa del torneo. La Fifa aveva preventivato di generare 4 miliardi di euro di ricavi totali, soprattutto di diritti tv, ma per ora si è mossa solo Apple con una offerta da un miliardo, ritenuta bassa e per ora la trattativa non è decollata. Il presidente Infantino si sta muovendo con le televisioni di tutto il mondo, ma per ora non ci sono tanti sbocchi e a dicembre dovrebbe esserci il sorteggio. Il rischio è non solo che il torneo non si riesca a disputare, ma che il dato dei ricavi possa contrarsi di parecchio, passando dai 50 milioni preventivati ai 20 stimati di oggi. Mancano fondi, mancano stadi, mancano le tv: il nuovo mondiale per club è ora in alto mare e i top club sono in grande allerta nei confronti degli organi internazionali che stanno aumentando il numero di partite, quindi maggiori infortuni, ma senza adeguati ricavi.

Kalulu: “Non prendere gol è positivo”

Passando al campo, c’è una Juve da monitorare. La difesa è di ferro, l’attacco stenta. Per ora la squadra è imbattuta, un grande merito, ma fatica a vincere le partite e con tre zero a zero consecutivi sono arrivate le prime critiche su Thiago Motta. C’’è chi predica calma e chiede tempo, il progetto è appena nato, ma c’è anche chi sostiene che molto non sia cambiato dal calcio di Allegri del triennio precedente. Non si può avere tutto subito, soprattutto dopo una rivoluzione, e il fatto che la Juve sia la miglior difesa d’Europa lascia ben sperare. Tra i protagonisti c’è stato anche Pierre Kalulu, arrivato dal Milan a fine mercato: “Abbiamo avuto una settimana tosta, con due partite, adesso stiamo continuando a lavorare tanto, rimanendo concentrati – le sue parole ai canali ufficiali del club - La difesa? Per noi non prendere gol è qualcosa di positivo, perché è frutto di un lavoro che coinvolge tutta la squadra”. La squadra, dunque, segue Thiago Motta in tutto e per tutto: “Personalmente mi sono sentito bene qui fin dall’inizio, e sono molto in fiducia grazie al lavoro che stiamo facendo, il lavoro è qualcosa in cui credo, e grazie a questo, con il tempo, si ottengono i risultati. Thiago Motta dà grande libertà nel gioco, ed è qualcosa che mi fa sentire a mio agio”. E l’atteggiamento con Thiago non si può sbagliare: “Chiede a noi di giocare bene a calcio, ed è bello che comunque tutti siano pronti a dare tutto sul campo per questa maglia. La stagione va vista come una lunga strada, che ci permette di incontrare tante squadre forti, in Italia e in Europa”, la chiosa di Kalulu. Ora il Genoa sabato, poi il temibile Lipsia in Champions: a Motta si chiedono le vittorie. Rimandare non si può più.  

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