Juve, parla Bremer: “Due anni per lo scudetto. Allegri? Non sta a noi giudicare”

Il difensore brasiliano si è concesso a Marca tra l’addio di Max Allegri e l’arrivo di Thiago Motta: obiettivo tricolore in due anni

di MANUEL MINGUZZI
6 giugno 2024

Gleison Bremer

Torino, 6 giugno 2024 – La Juve cambia, si rivoluziona, si rinnova. Via Max Allegri, nel modo più burrascoso possibile, poi arginato dall’accordo tra le parti sulla risoluzione, dentro Thiago Motta, l’alchimista che ha portato il Bologna in Champions League. Allegri si è congedato con una Coppa Italia, ma ha chiuso in malo modo con la sfuriata dentro e fuori il prato dell’Olimpico, fino a portare la Juve a valutare un licenziamento per giusta causa. Alla fine è stata sancita la tregua e si è trovato un accordo per risolvere l’ultimo anno di contratto di Allegri. Tutto utile per avere maggior margine di manovra con Thiago Motta, che a giorni dovrebbe firmare il nuovo contratto con i bianconeri dopo aver lasciato il Bologna, che nel frattempo ha scelto Vincenzo Italiano. L’obiettivo è creare una filosofia calcistica totalmente diversa, maggiormente propositiva e di stampo europeo per tornare ai successi di un tempo. Prende corpo, dunque, il progetto di Giuntoli dopo un anno di transizione.

Bremer: “Scudetto in due anni”

L’obiettivo è tornare a vincere. In parte è stato fatto con la Coppa Italia, ma non basta a un club come la Juve che vuole tornare sul tetto d’Italia e rimettere uno Scudetto in bacheca. Poi c’è il ritorno in Champions e servirà essere pronti con una proposta calcistica europea. Di questo e di tanto altro ha parlato Gleison Bremer a Marca: "L'addio di Allegri? Nessuno poteva aspettarsi questo, nemmeno lui, che se ne sarebbe andato in quel modo - le sue parole - Forse poteva intuire che se ne sarebbe andato, ma non così. Non sta a noi giocatori giudicare. Siamo lavoratori, dobbiamo rispettarlo e guardare avanti. Ho solo parole di ringraziamento per lui perché ha chiesto il mio arrivo e mi ha aiutato a crescere e a fare un'ottima stagione”. Bremer è comunque cresciuto difensivamente parlando sotto la guida del tecnico livornese, ma ora si apre il ciclo di Motta che propone un calcio totalmente diverso: “Penso di poter migliorare molto in tutto. Allegri era un ottimo allenatore difensivo e, d'altra parte, credo che al prossimo allenatore piacerà molto il possesso. Sarà una nuova sfida”. Nel frattempo, è stata messa in bacheca la Coppa Italia, e non era scontato: “Quando sono arrivato mi è stato detto che il club era in fase di “ricostruzione”, ma non sono molte le società che, in questo processo, riescono a vincere un titolo. Noi l'abbiamo fatto e credo che siamo sulla strada giusta”. Ora si guarda avanti, al futuro, con la necessità di tornare in lotta per lo Scudetto. Servirà tempo e Bremer lo indica in un biennio di lavoro: “C'è appena stato un cambio di allenatore e abbiamo tutto quello che ci serve per continuare a crescere. Tra 2-3 anni lotteremo per lo scudetto con tutte le garanzie”, la sua promessa. Una delle garanzie è Cristiano Giuntoli, reduce dallo Scudetto a Napoli e dalla Coppa Italia a Torino: “Siamo una squadra in ricostruzione - ancora Bremer - Cristiano Giuntoli è arrivato dal Napoli e al suo primo anno abbiamo vinto la Coppa. Siamo una buona squadra, ma ci mancano alcuni tasselli fondamentali. Abbiamo giocatori giovani e abbiamo bisogno di giocatori più esperti. Credo che la prossima stagione, giocando in Champions League, il club farà dei rinforzi importanti e questo ci aiuterà a lottare per il titolo”. Già, la Champions League, una competizione che Bremer ha conosciuto poco, solo per tre partite. Servirà, anche, fare esperienza: “La prossima stagione sarà molto impegnativa e dovremo prepararci bene. L'anno scorso, quando sono arrivato, ho sofferto molto giocando ogni tre giorni, ma mi sono già adattato e so cosa mi aspetta. Sono preparato fisicamente e mentalmente. Sono concentrato per dare il meglio di me”, la promessa del difensore. Bremer, però, non vuole ancora fare il nome del prossimo allenatore, anche se ormai è noto a tutti: Thiago Motta, che è italo-brasiliano. “Il prossimo allenatore della Juve sarà brasiliano? Tutti ne parlano, ma io non ne so ancora nulla. Vedremo chi verrà. Siamo la Juventus, quindi sarà sicuramente un buon allenatore. Spero che avremo una buona stagione”.

Giuntoli compone la squadra: dentro Pompilio e Stefanelli

La rivoluzione di Giuntoli, dopo un anno di transizione, prende forma in maniera completa. Fatta per l’arrivo di Giuseppe Pompilio, braccio destro del direttore tecnico, e per quello di Stefano Stefanelli, reduce dall’annata a Pisa. Saranno loro due gli uomini più vicini a Thiago Motta nella gestione delle faccende di campo e del mercato. Svolta anche nel settore giovanile con l’arrivo di Michele Sbravati, mentre da luglio potrebbe esserci anche l’ufficialità del ritorno di Giorgio Chiellini.

Kaio Jorge in uscita: in arrivo 7 milioni

Poi c’è il mercato. La Juve dovrà in larga parte finanziarlo con qualche cessione e plusvalenza. Gli obiettivi in entrata sono diversi, di qualità e costosi, partendo da Michele Di Gregorio, quasi fatta in prestito con obbligo di riscatto a 20 milioni, mentre sono più ripide le strade per Teun Koopmeiners, costo 60 milioni, e Riccardo Calafiori, circa 40. L’olandese è il mediano perfetto per le idee di Motta, mentre il centrale mancino diventerebbe l’ideale partner di Bremer. Atalanta e Bologna vogliono tenere duro, soprattutto i rossoblù dopo lo sgarbo del passaggio di Motta sulla panchina juventina. La Juve, dunque, si muove con le cessioni e la prima ha già portato un piccolo incasso. L’attaccante Kaio Jorge va al Cruzeiro dopo il prestito al Frosinone. Stavolta è una cessione definitiva per circa 7 milioni di euro più il 30% della rivendita a favore dei bianconeri. In uscita potrebbe esserci anche Fabio Miretti, corteggiato dal Genoa di Alberto Gilardino, così come Samuel Iling Junior, cercato proprio dall’Atalanta di Gasp e Koopmeiners.

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