La Juve ritira l’ultimo ricorso al Consiglio di Stato: Calciopoli si chiude dopo 17 anni

Il club bianconero ha rinunciato alla richiesta di risarcimento danni (oltre 440 milioni di euro) per l’assegnazione dello scudetto 2006 all’Inter

24 ottobre 2023
Luciano Moggi e Antonio Giraudo, direttore generale e ad della Juventus ai tempi dello scandalo

Luciano Moggi e Antonio Giraudo, direttore generale e ad della Juventus ai tempi dello scandalo

Torino, 24 ottobre 2023 – Calciopoli è ufficialmente chiusa. Basta rivendicazioni, ricorsi e bocciature in serie. Dopo 17 anni, 36 scudetti ufficiali e i famigerati "38 sul campo", la Juventus chiude la stagione dei ricorsi ritirando l'ultimo ancora pendente al Consiglio di Stato contro Figc e Inter.

Il club si arrende prendendosi l'ultima parola: non riuscirà più a ribaltare la sentenza del Tar del 2016 che aveva negato il risarcimento "del danno ingiusto" provocato - a dire della società - dalla decisione dell'allora commissario straordinario della Federcalcio Guido Rossi di assegnare all'Inter lo scudetto del 2006.

La Juventus chiedeva anche l'annullamento del comunicato stampa che assegnava lo scudetto all'Inter, oltre alla cancellazione della delibera del Consiglio federale del 2011 che respingeva l'istanza di revoca presentata dalla Juve. Nel 2019 il Collegio di Garanzia aveva dichiarato inammissibile il ricorso del club bianconero, così come il Tar del Lazio nel 2022. E il Consiglio di Stato aveva infine rigettato il ricorso Juve contro la decisione del Tar.

L'ultimo step era quello della richiesta di risarcimento danni quantificata dal club in 443.725.200 euro. L'udienza davanti al Consiglio di Stato era stata fissata prima al 28 febbraio 2023 e poi rinviata al 28 marzo e a oggi. Il Consiglio di Stato aveva già respinto il ricorso contro Figc, Inter e Coni in estate. La Juve alla fine si è arresa. E anche per i tribunali Calciopoli è ormai storia.

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