Juve, Champions a piccoli passi. Poi il futuro, Allegri: “A Livorno non me lo chiedono”

Continuano le difficoltà dei bianconeri, ma la Champions si avvicina. Poi la Coppa Italia che potrebbe valere molto per il tecnico. La battuta di Max: “ALivorno non mi chiedono del futuro”

di MANUEL MINGUZZI -
6 maggio 2024
Max Allegri

Max Allegri

Torino, 6 maggio 2024 – Ha rischiato ancora la Juventus. Il pareggio di Roma tiene a distanza i giallorossi ma ha messo in mostra ancora una volta una Juve a due facce, buona e concreta in alcune fasi del match, forse un po’ sprecona, tesa e impaurita in altre, con una Roma arrembante e vicina al bersaglio grosso. La squadra di Allegri muove ancora un piccolo passo verso la Champions, ma la classifica resta corta anche se il ‘jolly’ Salernitana servirà per fare i tre punti che mancano. Juve a 66, poi Bologna a 64, Roma a 60 e Atalanta a 57, ma con due partite da recuperare e potenzialmente a 63. Una vittoria contro i granata ultimi darebbe la certezza e con la possibilità di concentrarsi totalmente sulla finale di Coppa Italia del 15 maggio contro l’Atalanta. E a fronte di queste difficoltà tiene ancora banco il futuro di Max Allegri, che probabilmente è già stato deciso dalla dirigenza ma su cui aleggia ancora il mistero. Sia perché Giuntoli lo aveva confermato a parole, ma dietro le quinte continuano i rumors su Thiago Motta, sia perché Allegri non ha nessuna intenzione di lasciare e transare l’ultimo anno di contratto.

Max e il futuro: “Chiedete alla società, a Livorno non me lo chiedono”

Max Allegri, Thiago Motta o Antonio Conte? Probabilmente la panchina Juve per il 2024/2025 avrà uno di questi tre tecnici. Il primo è sotto contratto, tra l’altro oneroso da 7 milioni più bonus a stagione, significa quasi 10, e procedere ad una sostituzione significa investire tanti soldi. Sia per continuare a pagare Allegri, che non ha intenzione di transare, sia per ingaggiare un nuovo tecnico. Praticamente 20 milioni se ne andrebbero solo su questa operazione. In ambienti di calciomercato si parla molto di Thiago Motta, che è quarto con il Bologna e vuole aspettare di sapere il risultato finale per sedersi ad un tavolo con il club. Motta è in scadenza ma ha parlato così dopo Toro-Bologna: “Mancano tre partite e vogliamo provare ad andare in Champions, tutto il resto passa per ora in secondo piano. A fine stagione ci siederemo al tavolo per capire cosa fare”. E per Thiago che mai aveva parlato così del suo futuro è una mezza ammissione: cioè che l’ipotesi Bologna è ancora in piedi. Infine, c’è Antonio Conte, il profilo ritenuto più adatto sia da un’ala della dirigenza ma anche da una parte consistente di tifoseria, che ricorda come il salentino, dna Juve, sia già una volta riuscito a risollevare le sorti juventine dopo Calciopoli. E avrebbe già esperienza nella gestione delle pressioni in ambiente bianconero, in cui i trofei sono la prima cosa che conta, rispetto a Motta, che da allenatore deve ancora relazionarsi ad un club dove il primo obiettivo è vincere. Fioccano le domande ad Allegri per cercare di captare, dalle sue parole, qualcosa di più sul futuro della panchina juventina, ma non ci sono novità pubbliche e il tecnico delega alla società ogni risposta. Lui ha contratto e non ha bisogno di confermarsi alla guida dei bianconeri. La Coppa Italia può incidere? Chissà…“Dovete chiedere alla società, io penso alla Salernitana e spero di tornare a Roma per la finale di Coppa Italia con la Champions già in tasca - il suo commento - Vedo che tira di più una notizia su Allegri che una finale di Coppa Italia. Tra due settimane sapremo tutto. Se c’è un posto dove non mi chiedono se resterò è a Livorno”. Di sicuro, se c’è una cosa che Motta non farebbe a bordo campo è togliersi nervosamente la giacca vedendo gli errori dei suoi. A Roma Max ha rispolverato un pizzico di teatralità per la gestione inopinata della Juve negli ultimi minuti. I suoi hanno rischiato di perderla: "Abbiamo rischiato di perdere una partita che non eravamo riusciti a vincere - ancora Max - Abbiamo avuto diverse situazione favorevoli poi c’è stato il ritorno della Roma e negli ultimi minuti c’è stata una gestione della palla incredibile”. Il pareggio, comunque, è utile perché con tre punti alla prossima con la Salernitana la Champions sarà cosa fatta.

Alessio: “Su Allegri decide Giuntoli. Conte? Difficile…”

Motta e Conte dunque possibili candidati, ma sul secondo profilo è arrivata una sorta di smentita, o quantomeno una poca probabilità che possa tramutarsi in realtà. Angelo Alessio, vice di Conte alla Juve per tre anni, ha parlato così a Tuttojuve sulla pista salentina per il futuro bianconero: “Conte alla Juve? Ci potrebbe essere una possibilità, ma lo reputo difficile - le sue parole - Lui per ora è fermo in attesa di trovare una soluzione giusta per lui e se la Juve dovesse chiamarlo penso che ci sarebbero margini per trattare. Per come la vedo sarebbe l’allenatore giusto”. Insomma, se da Torino chiamassero Conte risponderebbe, ma si tratterebbe comunque di un bagno di sangue economico. E sulla stagione juventina Alessio che ne pensa? “L’obiettivo Champions League sta per essere centrato, poi c'è la possibilità di conquistare la Coppa Italia, ma il ritardo dall'Inter campione d'Italia è enorme - la risposta di Alessio - Dobbiamo anche considerare gli infortuni, l’impossibilità di schierare Pogba, gli stop di Chiesa e Vlahovic, il mercato di gennaio con Alcaraz e visti i prezzi di alcuni calciatori non poteva fare altrimenti”. Alessio conferma anche le impressioni emerse da fuori: lo scontro diretto con l’Inter ha chiuso la stagione bianconera. “La stagione è stata complicata e dallo scontro diretto con l’Inter la Juve è crollata. Le colpe vanno un po’ condivise. Da un lato gli obiettivi sono vicini, ma dall’altro c’è malcontento anche per un gioco non bello da vedere”. E Allegri quante responsabilità ha? Il parco giocatori non è a livello per i trofei, e migliorandolo anche il rendimento di Max migliorerebbe, oppure è necessario cambiare tutto? La dirigenza, rispondendo a questa domanda, deciderà il da farsi: "Allegri? Leggo tra le righe le parole di John Elkann e immagino che toccherà a Giuntoli decidere del futuro dell’allenatore”, il commento di Alessio. Tra i candidati, come detto, c’è Thiago Motta. E qui Alessio vede le cose da un’altra prospettiva: le pressioni sulla Juve sono ben diverse da quelle di Bologna. ‘Thiago Motta? Il salto da Bologna a Juventus è importante. Le pressioni sono diverse e alla Juve bisogna vincere. Se a Bologna arrivi nelle coppe fai un grande risultato, alla Juve non basta. Se dovesse arrivare Motta toccherebbe alla società aiutarlo prendendo giocatori funzionali al suo modo di vedere il calcio. Servirà stargli vicino. Sarà difficile”.

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