Juve, ora Chiesa diventa un rebus: rinnovo o cessione? Piace Greenwood

Il figlio d’arte, sostituito ancora una volta, non la prende bene, ma Giuntoli lavora al rinnovo: il futuro di Allegri inciderà. Intanto il Palmeiras soffia Felipe Anderson ai bianconeri

di MANUEL MINGUZZI -
16 aprile 2024
Federico Chiesa

Federico Chiesa

Torino, 16 aprile 2024 – Non un vero proprio caso, ma sicuramente una situazione non semplice quella di Federico Chiesa. Il figlio d’arte è a quota 7 gol in 27 partite, un bottino non del tutto edificante e che non sancisce la definitiva esplosione del classe 1997, che ormai giovanissimo non è più. Il rapporto con Allegri, quantomeno dal punto di vista tattico, si sta facendo complicato. Chiesa si sente attaccante esterno mentre il tecnico bianconero per larga parte della stagione lo ha utilizzato da seconda punta, e soprattutto lo sostituisce spesso. E’ successo anche nel derby dove Chiesa si è lasciato sfuggire una frase eloquente ‘Sono sempre il primo cambio’, segno di una scontentezza generale che attanaglia il numero sette e che potrebbe incidere sul futuro. La cessione non è da escludere se non dovesse arrivare il rinnovo.

Incontro con l’agente, ma la Juve potrebbe anche cederlo

Attenzione, non è che la Juve voglia a prescindere cedere Chiesa per fare cassa, semplicemente terrà monitorata la situazione di mercato e valuterà eventuali offerte. Dall’altro lato si sta trattando per il rinnovo, anche se il club bianconero non sembra intenzionato a proporre un adeguamento. Juve e Chiesa vorrebbero proseguire, ma solo a fronte di determinati parametri economici. Il suo agente sta portando avanti i colloqui e nelle settimane scorse è stato in città, ma il contratto in scadenza nel 2025 impone una decisione rapida per evitare un parametro zero. Si ragiona su un rinnovo di un anno e poi rivalutare tutto tra dodici mesi, probabilmente alla stessa cifra attuale, mentre l’entourage di Chiesa preme per una soluzione economica diversa. Il succo è che le parti si stanno annusando per capire e nel frattempo il mercato si muove. Offerte di 40-50 milioni potrebbero anche convincere Giuntoli ad una plusvalenza per reinvestire sul mercato in entrata. Certo, dieci giorni fa l’ipotesi rinnovo sembrava più vicina ma ora le cose sono leggermente cambiate, soprattutto alla luce del malumore di Chiesa che potrebbe anche guardare con attenzione ad eventuali cambi in panchina prima di prendere una decisione. La stessa Juve attende, anche perché c’è in ballo la permanenza di Allegri e una sostituzione in panchina indirizzerebbe verso altre strategie di mercato. Chi sicuramente non sarà bianconero è il laziale Felipe Anderson. La Juve lo seguiva da tempo, ma a sorpresa l’esterno brasiliano ha scelto di tornare in Brasile al Palmeiras facendo una scelta famigliare e personale. Sembrava fatta con la Juve, che lo aveva a lungo corteggiato per un parametro zero succoso, ma alla fine ha prevalso l’idea di Anderson di tornare in patria.

Occhio a Greenwood

E allora attenzione al mercato. Sfumato Felipe Anderson e con Chiesa non certo di restare, la dirigenza si sta muovendo anche sugli attaccanti. C’è un nome che piace parecchio ed è quello di Mason Greenwood, di proprietà del Manchester United e ora in prestito al Getafe. La punta classe 2001, in grado di fare sia l’esterno, sia il centravanti che la seconda punta, viene da una stagione da 6 gol e 5 assist in 26 partite di Liga spagnola. L’attuale valore di Transfermarkt è di 15 milioni e in generale resta un giocatore più accessibile per cifre rispetto ad altri calibri, sempre nell’ottica di un mercato sostenibile. Decisamente più difficile la soluzione Joshua Zirkzee. In primo luogo perché Vlahovic dovrebbe restare, quindi tenersi il ruolo di titolare come prima punta, secondo perché l’olandese è molto costoso, da 60 milioni di euro in su, e c’è una clausola da 40 milioni in possesso del Bayern Monaco che in estate potrà decidere se esercitarla o meno. Passando al centrocampo, restano in piedi diverse piste ma non quella di Lewis Ferguson che è stato fermato dalla lesione del crociato. Sei mesi di stop per lui che dunque salterà il finale di stagione con il Bologna e l’inizio della prossima. Una brutta tegola per Motta nella rincorsa Champions e la Juve avrà la necessità di virare il suo sguardo altrove. E allora si tornerà alla carica per Koopmeiners, difficile vista la concorrenza di Liverpool e Chelsea, e soprattutto per Lazar Samardzic, nome che può venire buono a fine stagione. C’è anche Merino della Real Sociedad ma resta costoso. Tutto dipenderà anche dal budget e da quanto si potrà spendere senza fare uso di plusvalenze in uscita, perché nella mente di Giuntoli c’è anche l’idea di un innesto in difesa, piace molto Riccardo Calafiori che costa 30 milioni di euro. Non pochi. Soprattutto, con il Bologna in lotta Champions e che non ha bisogno di fare cassa bisognerà passare da una difficile trattativa con Giovanni Sartori, ma a fine stagione perché la massima concentrazione rossoblù sarà sul campo fino a maggio.

Allegri e il futuro

In ballo c’è soprattutto il futuro della panchina. Max Allegri ha contratto fino al 2025, ma il girone di ritorno ha complicato la sua permanenza alla Juve e c’è aria di cambiamento e Giuntoli vuole dare vita a un nuovo ciclo. Per farlo, la Juve dovrà trovare un accordo e risolvere il contratto, oppure esonerarlo e continuare a pagargli l’ingaggio il prossimo anno. Una scelta comunque delicata e che ha implicazioni anche economiche, ma la proprietà sta dando continuità aziendale grazie agli aumenti di capitale e c’è margine di manovra e John Elkann ha dato pieno mandato al direttore tecnico. Come noto ci sono un paio di nomi in ballo. Uno è Thiago Motta, che però, al contrario di ciò che si dice, non ha ancora deciso nulla del futuro. Il tecnico del Bologna è concentrato sulla lotta Champions League e solo a fine stagione valuterà il da farsi, con il Bologna che vorrebbe dare vita a un ciclo lungo con questo gruppo di giocatori e questo allenatore. La Juve lo corteggia ma non ci sono accordi definiti in atto. Un’altra pista porta invece al possibile ritorno di Antonio Conte, sponsorizzata da un’ala societaria. Il tecnico salentino è pronto a tornare e scalpita e su di lui ci sono anche Milan, in caso di sostituzione di Pioli, e Napoli, con De Laurentiis che vuole ricostruire un ciclo competitivo.

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