La Juve non sa più vincere, Allegri: “Bisogna resettare”

Bianconeri fermati anche dal Verona, sono due punti in quattro partite: addio Scudetto, ma Allegri avverte ‘resettare, c’è una semifinale di Coppa Italia da giocare’

di MANUEL MINGHETTI -
18 febbraio 2024
Massimiliano Allegri

Massimiliano Allegri

Torino, 18 febbraio 2024 - L’ultimo successo è di un mese fa. La netta affermazione a Lecce al Via del Mare rappresenta l’ultima vittoria della Juve in campionato, era il 21 gennaio. Sembrava tutto lanciato verso la volata finale con l’Inter per lo Scudetto, anche perché da lì a poco si sarebbe giocato lo scontro diretto e di mezzo c’era solo l’impegno, in teoria semplice, contro l’Empoli in casa. Ma proprio contro i toscani è iniziata la veloce discesa agli inferi della Juventus, partita con una sciocca espulsione di Arek Milik che probabilmente ha condizionato il match nonostante il vantaggio di Vlahovic. Un gol di Baldanzi nel finale, solo indisturbato al limite dell’area, ha dato vita alla crisi bianconera che si è poi protratta con la sconfitta a Milano, quella interna, e decisamene più sciagurata, con l’Udinese, per finire con il pareggio di ieri sera a Verona. La squadra di Allegri ha perso le sue prerogative, ovvero grande tenuta difensiva, abnegazione e concentrazione. Nulla di tutto questo è emerso al Bentegodi, perché gli scaligeri hanno giocato ad alto ritmo, tolto alla Juve ulteriori certezze e nei dettagli si annidano i risultati. Due gol presi con troppa facilità e solo parzialmente il punto ripreso due volte può fungere da salvagente, perché della squadra del corto muso, che riusciva a gestire ritmi e risultati, è rimasto ben poco. Preclusa la lotta Scudetto, Inter a più nove con una partita da recuperare, la Juventus ora deve guardarsi alle spalle, perché il Milan può sorpassare nel weekend e l'Atalanta è distante nove punti con una partita da recuperare, proprio con l’Inter, mentre il quinto posto è occupato dal Bologna di Motta, allenatore recentemente accostato proprio alla panchina bianconera. Insomma, mancano 14 partite e la Juve non dovrà rovinare quanto di buono fatto nelle prime 20.  

Allegri: “Resettare. E c’è la Coppa Italia…”

La stagione juventina, dal punto di vista comunicativo, è andata avanti su due fronti distinti. Qualche giocatore ha parlato di Scudetto, di volontà di provarci, mentre Max Allegri ha sempre riportato il tutto alla qualificazione Champions. Tornare nella massima competizione continentale è sempre stato l’obiettivo fissato dal tecnico e nel post partita gli è stato chiesto se questo possa aver inciso sul calo dell’ultimo periodo: “Non so se questo abbia inciso, ma ora non deve più incidere perché abbiamo fatto due punti in quattro parti - le sue parole - Dobbiamo assolutamente resettare perché poi l’interruttore non si riaccende immediatamente. Serve riprendere piano piano a fare quello che sappiamo. La squadra non è che non lo stia facendo ma in questo momento non serve per portare a casa un risultato pieno”. E Allegri diventa sempre più pragmatico anche sulla lotta Champions League: “Le cose sono andate lisce per tanto tempo, poi succede l’imponderabile - ancora Allegri - Magari le cose sono andate bene per 4 mesi, poi con l’Empoli abbiamo pareggiato una partita che nessuno si aspettava e forse già lì non avevamo la testa giusta. Dopo abbiamo pagato ancora di più. C’è ancora vantaggio ma non dobbiamo pensare di essere già in Champions fino a che la matematica non ce lo dirà”. Per Allegri anche un problema di lunghezza tra i reparti. La squadra ha subito il ritmo del Verona, si è allungata, ha sofferto ripartenze e ha perso quella solidità che l’aveva contraddistinta nella prima parte di stagione. Ai bianconeri manca intensità e di conseguenza il giusto equilibrio per esprimere al meglio il corto muso: “Nel calcio c’è da correre molto e noi dobbiamo lavorare di squadra, ma ora siamo troppo lunghi - l’analisi di Max - Abbiamo concesso situazioni in campo aperto, loro sono ripartiti con troppa facilità e ora con calma dobbiamo riprendere a vincere”. E come sempre Allegri cerca di sempre di estrapolare il lato positivo di una partita, come per esempio il punto portato a casa. Può sembrare strano, ma non per Max che vuole ripartire proprio da questo pareggio: “Partite così si possono anche perdere nonostante due situazioni favorevoli nel finale - la chiosa di Allegri - Adesso c’è da riordinare le idee, chiarire bene il nostro obiettivo e riprendere a fare ciò che facevamo prima. Serve un metro in più perché ora prendiamo gol con troppa facilità. Il pareggio ci serve per ripartire col Frosinone”.  

Rabiot si arrende: “Lottare per il secondo posto”

Stavolta anche i giocatori sembrano ormai tarati sull’obiettivo secondo posto. Allegri vuole un posto Champions, l’Inter è scappata e appare irraggiungibile e anche Adrien Rabiot non parla più di Scudetto ma di seconda piazza, lui che in passato alla parolina magica aveva dato un certo peso: “Serve realismo e l’Inter sta facendo il suo percorso, noi dobbiamo tenere il secondo posto lottando - le sue parole - La prima cosa da fare è ritrovare fiducia e non preoccuparci di quelle che sono dietro. Siamo arrivati fino a qui e adesso dobbiamo ritrovare fiducia”. Manca cattiveria e aggressività, Rabiot è molto chiaro: “Non dovevamo prendere il primo gol e ci ha fatto male, poi abbiamo rimontato ma ci siamo messi a giocare troppo tardi. Siamo stati troppo mosci”. Intanto c’è da fare la conta in difesa. Ieri è stato poco attento Gatti, sostituito nella ripresa, e con Bremer assente ha giocato Rugani centrale, ma anche Danilo ha rimediato una botta alla caviglia e ha terminato zoppicante in campo con i cambi terminati. C’è un po’ di ansia per il brasiliano per un trauma alla caviglia che sarà rivalutato nelle prossime ore e il giocatore è in forte dubbio per la prossima sfida con il Frosinone. La fortuna per Allegri è rientrerà Bremer dalla squalifica, ma più di ogni altra cosa il tecnico chiederà alla squadra di ritrovare concentrazione e compattezza. Tornare cioè al corto musismo che tante soddisfazione ha dato per venti partite.

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