Juve, polemiche per l’arbitraggio di Massa, ma Allegri sceglie la diplomazia
Il tecnico non esterna polemiche per la direzione di Massa (reclamati un rigore e una espulsione) e sul Var parla chiaro: non è strumento oggettivo
Torino, 16 dicembre 2023 - Stavolta non è riuscito il tentativo di sorpasso alla Juventus sull’Inter. Il Genoa ha fermato la squadra di Allegri con una prodigiosa azione che ha portato al pareggio di Gudmundsson nel secondo tempo dopo l’iniziale vantaggio su rigore di Chiesa. La squadra bianconera sembrava indirizzata ancora una volta al corto muso, ma stavolta il sorpasso è fallito grazie anche a un bel secondo tempo del grifone che ha alzato il ritmo e strappato un punto tutto sommato meritato. A destar polemiche, però, un paio di episodi arbitrali molto contestati dai tifosi juventini sui social. Due le decisioni di Massa e del Var che non sono piaciute alla parte bianconera. Sicuramente il tocco di mano di Bani, su un cross dal fondo, ha fatto molto discutere analisti e moviolisti dopo la decisione di Massa e del Var di non concedere calcio di rigore. Il braccio del difensore è effettivamente largo, ma probabilmente gli uomini monitor non sono intervenuti per il tocco ravvicinato di coscia antecedente a quello di braccio. In passato, su direttive Uefa, è stato spiegato che un tocco con un’altra parte del corpo può sanare un eventuale tocco di mano. Restano però i dubbi sulla larghezza del braccio di Bani che aumenta il volume del proprio corpo e nell'ambito di una potenziale azione da gol. Il secondo episodio contestato è l’intervento in scivolata di Ruslan Malinovskyi a fine partita su Yildiz su una situazione di potenziale contropiede. Massa ha scelto il giallo anche se la gamba dell’attaccante genoano era molto alta e, forse, passibile di rosso. Social e opinionisti si sono scatenati in due opposte fazioni. I tifosi bianconeri hanno gridato allo scandalo, tutti gli altri hanno invece riportato altri episodi simili che hanno visto coinvolti in passato De Ligt, Alex Sandro e Danilo, in una sorta di eterna spirale senza fine. Per non dimenticare la famosa frase ‘l’arbitro è l’alibi dei perdenti’ che ciclicamente rispunta fuori quando di mezzo c’è un direttore di gara, un episodio dubbio e la Juve in campo. Ma c’è anche chi non ha voluto fare polemica, ed è stato il tecnico bianconero Max Allegri che nel post partita ha scelto la diplomazia pur sottolineando l’assenza di oggettività del Var. “Massa? Ha arbitrato bene, ma i casi diventano soggettivi e anche il Var è soggettivo. Una volta si valuta in un modo e altre volte in un altro; è normale che sia così e dobbiamo accettare tutto e andare avanti”. Gli ex arbitri moviolisti hanno invece scelto la via della critica nei confronti di Massa. Per Luca Marelli il braccio ‘era largo e punibile anche a fronte del precedente tocco sulla coscia’ e anche Gianpaolo Calvarese ha criticato l’ex collega parlando di ‘direzione steccata del tutto, mancano un rigore e un rosso a favore della Juve’.
Sempre caccia al mediano sul mercato
Ma oltre agli episodi arbitrali la Juve dovrà anche analizzare cosa non è andato dal punto di vista tecnico a Marassi. In primo luogo sarebbe servito chiudere la contesa con la seconda marcatura, aspetto rimarcato da Allegri e da qualche giocatore nel post partita, e soprattutto si sono rivelate ancora troppo corte le rotazioni a centrocampo. L’assenza di Adrien Rabiot ha aperto uno squarcio non colmato ieri dalla prestazione di Fabio Miretti e nemmeno di Iling Junior, sacrificato per una parte di secondo tempo da mezzala. E’ innegabile come il francese ex Psg, su cui balla anche una scadenza contrattuale, sia il fulcro del centrocampo per la sua capacità di generare qualità e quantità allo stesso tempo. Gol e assist in avanti, gamba e copertura in fase di non possesso: Rabiot sarà fare tutto e non a caso è il pupillo di Allegri. Senza il francese la Juve perde qualità e anche equilibrio, gestione della palla e dei momenti cruciali della partita ed è in quella posizione che Cristiano Giuntoli andrà a intervenire a gennaio. I nomi sul taccuino del direttore bianconero sono noti. Il più facile sembra essere Pierre Emile Hojbjerg, in uscita dal Tottenham e probabilmente il meno costoso del lotto. Il danese non ha avuto tanto spazio a Londra e non disdegnerebbe una avventura in Italia. Difficile, quasi impossibile, Calvin Phillips del Manchester City. Il giocatore preferisce la Premier League e c’è il Newcastle in pole position, anche se i dirigenti di Juve e City potrebbero incontrarsi ancora per cercare un punto d’incontro, ma va convinto il mediano. Non facili nemmeno le piste Rodrigo De Paul e Lazar Samardzic. L’argentino potrebbe decidere di tornare in Italia ma la Juve difficilmente potrebbe soddisfare le richieste economiche dell’Atletico Madrid, a meno che una cessione sul mercato di gennaio non possa fornire un gruzzoletto utile da reinvestire in entrata. Il centrocampista dell’Udinese è invece titolarissimo della squadra di Cioffi e il diesse Federico Balzaretti ha più volte ribadito la necessità, dal punto di vista tecnico, di trattenerlo a gennaio. La Juve comunque lo segue e sarebbe un altro colpo a discapito dell’Inter, sulla falsariga di Bremer, dopo che in estate la trattativa per il passaggio in nerazzurro è salata all’ultimo momento su decisione del padre. Chiusura su Koni De Winter, protagonista del match di Marassi con la maglia del Genoa. Il giovane difensore è in prestito, ma a determinate condizioni scatterà l’obbligo di riscatto. Il giocatore, secondo Tuttojuve, sarà riscattato al raggiungimento della presenza numero 23 in questa stagione con la maglia del Genoa. Ad oggi De Winter ha giocato undici partite con Alberto Gilardino e sicuramente da qui a maggio potrà arrivare alla quota del riscatto. Prima però dovrà ancora parlare il campo per la Juve che alla prossima avrà il Frosinone e poi chiusura di annata solare contro la Roma di Josè Mourinho. Leggi anche - Gudmundsson raggiunge Chiesa: 1-1 a Marassi tra Genoa e Juve
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