Juve, Canovi promuove Thiago Motta: “Ha portato il Bologna in Champions con un miracolo”

Dario Canovi e la scelta della Juve di affidarsi a Motta. Intanto Rabiot lascia aperta la porta al mercato: ‘Vedremo’

di MANUEL MINGUZZI -
19 giugno 2024
Thiago Motta

Thiago Motta

Torino, 19 giugno 2024 – Thiago Motta la scelta giusta della Juve. La famiglia Canovi da tanto tempo cura gli interessi del neo tecnico bianconero, il suo procuratore è Alessandro, e per voce del capostipite Dario è arrivata la benedizione: Thiago è da Juve. E ci mancherebbe. Il miracolo Bologna ha convinto Giuntoli, che già in inverno aveva allacciato i primi contatti e di fatto convinto Motta a sposare il nuovo progetto juventino, poi diventato ufficiale solo qualche giorno fa. Ma l’accordo era in essere da tempo e non ci sono state sorprese: no al rinnovo col Bologna, che poi ha firmato Vincenzo Italiano, si alla firma con la Juve. Gioco e ambizione sono le parole chiave di Motta che vuole regalare gioie e successi al pubblico bianconero. Applaude anche la famiglia Canovi che ha portato a termine l’operazione.

Dario Canovi: “Motta hombre vertical”

Grande soddisfazione in casa Canovi per la crescita esponenziale di Thiago Motta come allenatore. Dopo l’esonero a Genova, è arrivata la salvezza a La Spezia, in mezzo a mille difficoltà, non ultima quella di non poter fare mercato, poi due anni di tono europeo al Bologna. Il primo culminato a soli due punti dalla Fiorentina, che si è qualificata in Conference, e questo con il clamoroso accesso in Champions League dopo sessant’anni. La carriera di Thiago è in forte ascesa e la chiamata della Juve lo testimonia. Scelta giusta, ovviamente, per Dario Canovi che ha parlato così a Radio Bianconera: “Motta è un allenatore vincente – le parole di Canovi – E’ stato un miracolo aver portato il Bologna in Champions League, come lo fu in precedenza salvare lo Spezia. Thiago è sempre stato superiore alla media fin da quando era calciatore”. Non c’è solo l’allenatore, ma anche l’uomo, e Canovi rincara sui complimenti: “E’ un hombre vertical, un uomo deciso che non si piega e mantiene le promesse”. Motta arriva alla Juve non solo per riportarla al vertice ma anche per valorizzare i giovani, che significa ridurre i costi e generare, perché no, plusvalenze: “Yldiz? Fa bene la Juve a puntare su di lui perché con Motta crescerà molto come è successo a tanti giocatori del Bologna. Chiesa? Preferisco non parlarne perché non conosco la situazione”. Chi invece ha parlato è stato Adrien Rabiot dal ritiro della nazionale francese. Il mediano ha un grande rapporto con Thiago Motta, ma sul suo futuro non ci sono certezze. Sul piatto c’è l’offerta di rinnovo della Juve alle stesse cifre, ma la sua agente si guarda attorno e dopo l’Europeo verrà presa una decisione. Il rischio parametro zero esiste, anche perché Rabiot ha espresso parole abbastanza sibilline: “Motta è un allenatore eccezionale che ha fatto grandi cose in Italia. Ci conosciamo bene, ho giocato 4 anni con lui. La Juve ha fatto la scelta giusta. Lui ha la sua carriera e io la mia. Vedremo”. Se Rabiot dovesse uscire, la Juve guarderebbe a Kephren Thuram del Nizza e Youssuf Fofana del Monaco. Resterebbe, però, un problema di budget visto che Rabiot uscirebbe a parametro zero e senza un incasso, per questo rimangono sul mercato Huijsen, valore 30 milioni di euro, e Soulè, valore 40 milioni di euro.

McKennie blocca Douglas Luiz

Si registra un altro problema di mercato per la Juve dopo le trattative per Teun Koopmeiners e Riccardo Calafiori che non sono decollate. Non è ancora fatta per Douglas Luiz in bianconero. Accordo tra Juve e Aston Villa per un conguaglio di 20 milioni di euro più Iling Junior e McKennie, ma il calciatore americano non ha ancora dato il suo sì definitivo all’operazione. Manca un accordo sull’uscita dalla Juve e quello sull’ingaggio che percepirà in Premier League. Le parti e le diplomazie sono al lavoro per sbloccare l’affare entro il 30 giugno, data segnata sul calendario dall’Aston Villa che ha bisogno di un paio di plusvalenze per rientrare dentro al fair play finanziario. Rimane ottimismo in casa Juve ma i tempi si sono allungati.

Nodo Chiesa: spunta il Bayern Monaco

Non solo Adrien Rabiot, anche Federico Chiesa rappresenta oggi una possibile spina nel fianco del mercato juventino. Il numero sette va in scadenza nel 2025 e sembrerebbe non essere centrale nel progetto bianconero targato Thiago Motta. La trattativa per il rinnovo è arenata perché la Juve prova un prolungamento ponte fino al 2026 ma senza alzare le cifre dell’ingaggio e Federico appare orientato al no. Da qui i tanti interessamenti sul mercato, partendo dal Napoli, più tiepido, passando per la Roma, più decisa, ma nelle ultime ore anche l’estero si è mosso. Sulle tracce del figlio d’arte ci sarebbe il Bayern Monaco e Chiesa, magari risentito per non essere più snodo fondamentale dell’attacco, potrebbe aprire alla corte di diverse squadre. La Juve punta ad incassare circa 40 milioni di euro per poi eventualmente reinvestire in entrata.

Caccia allo sponsor

In casa Juve, stavolta sulla parte amministrativa, ci sarà anche la necessità di trovare il main sponsor di maglia. Il 30 giugno scadrà l’accordo con Jeep da 40 milioni di euro l’anno e per ora la Juve ha sondato il mercato ma senza fretta. Nelle settimane scorse si erano registrati contatti con Riyadh Air, che aveva messo sul piatto 120 milioni per sei anni, ovvero 20 a stagione, ma la Juve li ha considerati pochi rispetto ai 40 di Jeep. Per ora nulla di fatto. Successivamente si era parlato anche di Saudia, ovvero Saudi Arabian Airlines, ma la trattativa non è decollata. Gli arabi vogliono sponsorizzare diversi club, Roma e Newcastle per esempio, ma molto dipenderà dalle cifre perché la Juve non vuole scendere sotto i 40 milioni l’anno. Non c’è fretta, tuttavia l’intenzione è arrivare per la prima di campionato ad agosto con uno sponsor di maglia remunerativo.

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