Perché la maglia della Nazionale italiana di calcio è azzurra
Il debutto della divisa nel gennaio 1911 contro l’Ungheria: da allora non ha mai cambiato colorazione
Molte Nazionali di calcio sono spesso chiamate dai giornalisti e dai tifosi con soprannomi inerenti alla loro divisa da gioco. La Nazionale francese è conosciuta come i “Les Bleus” dato il blu intenso della loro casacca, la Spagna è chiamata “la Roja” per il suo rosso acceso, i brasiliani “Verde-oro”, i diavoli rossi del Belgio o “Albiceleste” per descrivere la Nazionale argentina campione del mondo in carica.
Mentre la Nazionale italiana di calcio? Perché siamo conosciuti come gli “azzurri”? Perché la nostra divisa è di questo colore? La prima partita ufficiale dell’Italia risale al 15 maggio 1910 contro la Francia e la divisa indossata da quelli che noi siamo abituati a chiamare gli “azzurri” era in realtà bianca. Non si sa bene quale sia la scelta di questo colore, ma sono sempre state mosse due differenti ipotesi. La prima è la possibilità che ancora non fosse stato concordato un colore specifico per la divisa e si scelse dunque quello più neutro di tutti, mentre la seconda ipotesi è quella di voler rendere omaggio alla Pro Patria, il club italiano più forte a quei tempi.
La maglia azzurra cominciò ad essere utilizzata nel gennaio 1911 durante la partita contro l’Ungheria e si decise di scegliere quel colore in onore di casa Savoia, come ripreso nel mosaico raffigurante il simbolo della casata all’interno della Galleria Vittorio Emanuele di Milano. La maglia era dunque di un azzurro molto chiaro e lo stemma raffigurava proprio il simbolo della famiglia reale: una croce bianca su sfondo rosso. Quest’ultimo fu modificato con le aggiunte di una corona e di un fascio littorio durante il ventennio fascista e, nello stesso periodo, anche il colore della maglietta stessa veniva talvolta modificato, utilizzandone una totalmente nera.
È con il termine del secondo conflitto mondiale e l’avvio del dopoguerra che la Nazionale di calcio in maglia azzurra ha cominciato ad utilizzare come stemma il tricolore italiano, in un periodo dove la quasi totalità della rosa era composta dai giocatori della leggendaria squadra del Grande Torino. Per anni, a parte la tonalità del colore, la maglia è rimasta molto fedele a se stessa, anche con l’arrivo dei vari sponsor.
Il primo fu Adidas, dal 1974 al 1978, che non modificò quasi nulla della divisa azzurra, l’unico dettaglio riscontrabile erano le tre strisce bianche poste sui calzettoni dei giocatori. Nel 1979 lo sponsor diventa Le Coq Sportif che aggiunge un colletto alla maglietta e disegna sullo stesso un dettaglio tricolore che accompagnerà la Nazionale alla conquista del suo terzo titolo Mondiale in Spagna nel 1982. Così anche tutti gli sponsor successivi quali Diadora, Kappa e Nike, a parte qualche dettaglio come la modifica dello stemma, non hanno mai toccato quello che è oramai diventato il colore ufficiale della Nazionale italiana di calcio. Solo la Puma, sponsor con la quale l’Italia ha alzato il suo quarto titolo Mondiale, ha apportato le uniche modifiche riguardante il colore. Per la Confederation Cup del 2009 l’azzurro della maglia è diventato molto chiaro, cercando di rappresentare quanto più possibile la prima divisa della squadra nel 1911, mentre nel 2019 viene creata una maglia dal colore verde scuro, per rappresentare il “rinascimento” calcistico messo in atto dal ct Roberto Mancini, vista la sua volontà nel convocare molti giocatori giovani, anche se probabilmente non rappresentava altro che una pura e semplice operazione di marketing.
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