Juve, c’è ancora gap con l’Inter, Del Piero: “Nerazzurri maturi in gioco e consapevolezza"

I bianconeri ancora distanti dall’Inter per intensità e gioco, ma il campionato è ancora lungo e se Inzaghi avanzasse in coppa… Parla Del Piero: “Inter superiore”

di MANUEL MINGUZZI -
5 febbraio 2024
Alex Del Piero

Alex Del Piero

Torino, 5 febbraio 2024 - Inter-Juve, vinta solo uno a zero dai nerazzurri con un autogol di Gatti, ha parlato molto più chiaro di quanto dica il risultato finale. Nerazzurri, per ora, superiori a tutto, partendo dal ritmo e dall’intensità, passando dal gioco alla consapevolezza, finendo con uno status chiaro ed inequivocabile, nato soprattutto con la finale di Champions League dell’anno scorso. Sconfitta, certo, ma anche tanta autostima per aver giocato ad armi pari con la miglior squadra al mondo, ovvero il City di Guardiola. Insomma, c’è ancora lavoro da fare in casa Juventus, ma il ruolo di anti Inter resta intatto, seppur con quattro punti di ritardo e una partita in più. La graduatoria è esplicativa, con una squadra che sembra più forte, l’Inter, una prima inseguitrice che deve sistemare qualche dettaglio, la Juve, e la terza che vive di alti e bassi ma ha scavato comunque un solco di dieci punti sulla quarta, il Milan.  

Del Piero: “L’Inter ha qualcosa in più”

Inter-Juve ha vissuto di due impostazioni tattiche diverse. Simone Inzaghi ha scelto di aggredire, di far valere la propria forza e giocare per la vittoria, rischiando certo di concedere qualche ripartenza ma sfruttando bene la gamba e l’attenzione dei suoi per arginare con le preventive e con una riaggressione immediata. Max Allegri ha dato invece l’idea di giocare per il pari, cioè di tenere aperto lo Scudetto mantenendo il divario. Juve molto difensiva, soprattutto nel primo tempo, con baricentro basso e grande fatica a risalire il campo con passaggi di qualità, poi nella ripresa qualcosa di meglio, sfruttando una Inter più propensa a gestire la partita, capendo quando era il momento di difendere e quello di offendere.

Ma a parte un paio di mischie e un destro di Gatti, Sommer ha vissuto una serata tutto sommato tranquilla, mentre Szczesny ha dovuto con due miracoli tenere in gara i suoi. Insomma, forse una Juve troppo difensiva al cospetto di una squadra molto consapevole delle sue qualità.

Anche l’ex Alessandro Del Piero ha rimarcato la forza della squadra di Inzaghi a Sky Calcio club: “Ho visto una differenza tra una squadra matura nel gioco e nella consapevolezza e una Juve che ha l’esigenza di segnare quando le capita una occasione - le sue parole -. Serve massima concretezza per vincere partite come questa, poi magari in altre sfide farà bene perché resta una squadra forte, ma negli scontri diretti serve qualcosa in più e l’Inter lo ha dimostrato”. Non a caso, i migliori in campo della sfida su sponda bianconera sono stati il portiere e il centrale Bremer, segno che qualcosa non è andato: “Penso che i migliori siano stati Szczesny e Bremer, diciamo che è emblematico che i migliori risultino un difensore e un portiere”, la chiosa di Del Piero.

Insomma, se la Juve vuole tenere viva la corsa dovrà trovare la forza di accettare anche un cambio filosofico, a maggior ragione in partite di questo tipo dove non sempre è sufficiente avere la pazienza di trovare il gol, come spesso accade contro squadre inferiori che alla lunga la disattenzione la commettono sempre. Ma resta un campionato lungo, i punti ora sono quattro e l’Inter deve recuperare una partita, non facile contro l’Atalanta, mentre la Juve ha un calendario facile a febbraio con Udinese, Verona e Frosinone, prima di un ciclo duro a marzo con Napoli, Atalanta, Genoa e Lazio.

Locatelli: “Troppo bassi nel primo tempo”

E anche Manuel Locatelli, il perno di centrocampo, la vede così. Baricentro troppo basso nel primo tempo, dove la Juve ha concesso campo e ritmo all’Inter. Qualcosa meglio nella ripresa, tuttavia le occasioni sono mancate e l’unico rammarico è quel controllo sbagliato da Vlahovic nel contropiede poco prima dell’autogol di Gatti. L’analisi del mediano: “C’è sempre delusione quando si perdono partite di questo tipo - le sue parole - Credo che nel primo tempo ci siamo abbassati troppo, andremo a studiare questa cosa. Sicuramente dobbiamo migliorare, ma ci sono margini di crescita e continueremo nel nostro percorso con lo stesso spirito portato fino a qui”. Mea culpa sull’autogol, ma ora la squadra deve tornare a vincere, a partire dall’Udinese per continuare a mettere pressione all’Inter: “Abbiamo sbagliato qualcosa sull’autogol e loro si sono mossi bene, analizzeremo la situazione in settimana. E’ stato un peccato perdere una grande sfida ma ora dobbiamo continuare la nostra crescita partendo con l’Udinese - ancora Locatelli - L’Inter ha mostrato più intelligenza nelle scelte e su questo dobbiamo migliorare, ma lotteremo fino alle fine come diciamo sempre noi”.

Chiesa: botta, ma ci sarà

Con Milik fuori per squalifica, Allegri ha scelto Yildiz dal primo minuto al fianco di Vlahovic, poi ha inserito Chiesa nel secondo tempo per cercare di dare strappi alla fase offensiva, ma l’attaccante della nazionale non è al top della forma per i recenti guai fisici e non è ancora tornato quello di un tempo. Tra l’altro ieri il figlio d’arte è uscito zoppicante da San Siro, ma si tratta soltanto di una botta al piede che non dovrebbe fargli saltare il match contro l’Udinese. Resta però il rendimento del classe 1997 inficiato dai continui intoppi fisici, un problema in più per Allegri che è anche senza Kean e non ha tutto il potenziale di fuoco offensivo. E il club dovrà ragionare anche in ottica futura. Il contratto di Chiesa scade nel 2025 e su di lui ci sono le attenzione della Premier: chissà che Giuntoli non decida di realizzare una plusvalenza per investire sul mercato in entrata, magari su altri reparti considerando che in attacco c’è l’idea Felipe Anderson a parametro zero…Il brasiliano della Lazio è attratto dall’ipotesi bianconera e per ora non ha rinnovato il contratto nonostante la proposta di Lotito. C’è margine per trattare e chiudere il colpo. Leggi anche - Allegri predica calma: "Il campionato è ancora lungo"  

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