Juve, il futuro di Allegri è ancora da decidere

Meno di un punto a partita per la Juve nelle ultime sette, Allegri guarda il bicchiere mezzo pieno: tenuto il vantaggio sull’Atalanta e guadagnato sul Bologna. Basterà per la riconferma?

di MANUEL MINGUZZI
11 marzo 2024
Max Allegri

Max Allegri

Torino, 11 marzo 2024 - Sei punti in sette gare: è crisi Juve. L’Inter sta facendo sicuramente cose mirabolanti ma il rendimento dei bianconeri è crollato dall’Empoli in avanti, cioè proprio in concomitanza con lo scontro diretto e l’accelerazione interista. E oggi addirittura si registra il sorpasso del Milan che ha sfruttato il due a due con l’Atalanta per battere l’Empoli e salire a quota 59, un punto in più della squadra di Allegri che ha vinto una sola partita delle ultime sette, tra l’altro contro un Frosinone in crisi e risucchiato in zona retrocessione. Il pareggio con l’Atalanta ha messo ancora una volta in mostra i difetti dei bianconeri, che magari giocano anche ad un ritmo apprezzabile, soprattutto nel secondo tempo, ma hanno in parte perso l’equilibrio difensivo che sempre li aveva contraddistinti con Allegri. La doppietta di Koopmeiners ha aperto ulteriori squarci sul futuro, non solo perché l’olandese è grande obiettivo di mercato, ma anche perché la permanenza di Allegri non è ancora stata decisa definitivamente e chissà che questo periodo di crisi non possa influire sulle scelte societarie.  

Numeri preoccupanti

I dati della Juve di Allegri parlano chiaro con 9 gol segnati e 11 subiti nelle ultime sette, due gol subiti di media a partita nelle ultime quattro e un bottino di punti via via in calando. Basti pensare che nelle ultime cinque partite la Juve è tredicesima per punti fatti e nelle ultime dieci è nona, quindi ben lontana da un rendimento europeo. Fortunatamente per Allegri la buona marcia nel girone di andata aveva scavato un solco importante nella lotta al quarto posto e tuttora la Juve conserva sette punti sul Bologna quarto, dieci sulla Roma quinta e undici sull’Atalanta sesta, aspetto fondamentale se l’Italia avrà il prossimo anno la quinta squadra Champions. Ed è proprio su questo che Allegri punta, cioè sulla qualificazione alla Champions League. L’obiettivo è ormai tarato su quello e sulla Coppa Italia: “Non bisogna perdere di vista il nostro obiettivo, quello di giocare in Champions l'anno prossimo che è una competizione meravigliosa”, il mantra di Max ripetuto anche dopo il pari con la Dea. Insomma, riposti in un cassetto i sogni Scudetto, riposti in un cassetto i paragoni ‘guardie e ladri’ disse Allegri quando era in scia all’Inter, oppure ‘noi i Sinner e loro i Djokovic’, oggi serve guardare la realtà che significa riprendersi il secondo posto, ottenere un posto in Champions e provare a vincere la Coppa Italia. In ogni caso, proprio in questi momenti difficili, Allegri sceglie sempre a livello comunicativo di trovare il buono e oggi è rappresentato dal margine sulla zona Champions: “Abbiamo guadagnato un punto sul Bologna e tenuto l’Atalanta a 11 punti, non va dimenticato il nostro obiettivo, che sono i primi quattro posti e mancano 10 punti. Ai ragazzi non posso imputare nulla per la prestazione fatta”.

Koopmeiners incanta

 

L’osservato speciale domenica sera era sicuramente Teun Koopmeiners, il principale obiettivo di Cristiano Giuntoli per l’estate. Il mediano olandese ha spaccato la partita con una doppietta e il secondo gol ha riacciuffato la Juve che era riuscita a ribaltare il risultato dopo l’iniziale svantaggio. Ma anche in questo caso Allegri glissa sull’argomento, fidandosi dei suoi: “Ci è mancato un Koopmeiners? Assolutamente no - la risposta perentoria del tecnico - Diciamo che siamo stati un po’ polli sulla punizione e siamo stati un po’ leggeri sul secondo gol. Dobbiamo assolutamente migliorare, ma era una partita molto difficile ed è un risultato che vale molto”. Ma Koopmeiners resta un obiettivo di Giuntoli, seppur costoso. L’Atalanta lo valuta almeno 60 milioni di euro e la Juve per prenderlo dovrà fare utilizzo di una plusvalenza in uscita.

Il futuro di Allegri è ancora da decidere

 

In tutto ciò c’è il futuro di Allegri ancora da valutare e decidere. La qualificazione Champions basterà? Non è detto. Il calo sensibile dell’ultimo mese può avere una rilevanza sensibile nelle decisioni di Giuntoli, esattamente come la sostenibilità economica che sarà impattante in caso di cambio tecnico. Allegri ha ancora un anno di contratto e servirebbe transare e investire su un nuovo allenatore, significa risorse da utilizzare e su cui sarà la proprietà ad avere una parte rilevante nella decisione. Non è un mistero che piaccia Thiago Motta, ma l’attuale allenatore del Bologna va anche convinto con un progetto tecnico chiaro e non solo spendendo il nome Juventus. Dall’altra parte, con Allegri, difficilmente si scenderà sotto la soglia minima di rendimento ma le recenti difficoltà sembrano aver minato il buon percorso fatto nel girone di andata. Ci si chiede anche se sia venuta meno la fame, ma anche in questo caso Allegri tiene la barra dritta: “Nel secondo tempo abbiamo difeso meglio in campo aperto e peggio vicino all’area, ma eravamo troppo aperti. Nel primo tempo loro non ci hanno mai impensierito”. A sostegno di Allegri anche uno striscione esposto allo Stadium, il ringraziamento di Max: “Mi fa piacere perché significa che il lavoro è stato riconosciuto e i tifosi oggi sono stati molto bravi perché hanno sostenuto la squadra nel momento di difficoltà. Abbiamo un obiettivo da raggiungere assieme”. Non resta che chiedersi se un posto in Champions e la Coppa Italia possano essere sufficienti ad Allegri per proseguire alla Juve. Ad oggi una risposta non c’è anche se pubblicamente Cristiano Giuntoli ha sempre rilasciato dichiarazioni a sostegno del tecnico, ma intanto i rumors su Thiago Motta sono sempre più insistenti e l’attuale quarto posto del suo Bologna è un ottimo biglietto da visita. Leggi anche - Inter a Madrid senza Arnautovic e Carlos Augusto

 

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