Juve, Motta vince ancora con i giovani: “Sono forti”

Dopo Mbangula Motta azzecca pure Savona: Juve in testa da sola. E ora Koopmeiners. Giornata decisiva

27 agosto 2024
Thiago Motta

Thiago Motta

Torino, 27 agosto 2024 – Juve da sola in testa alla classifica. Unica a punteggio pieno dopo 180 minuti. Certo, sono solo due giornate, è presto, ma il cambio di rotta impresso da Thiago Motta è tangibile. E con una rosa ancora incompleta per via del mercato il nuovo allenatore non ha lesinato, a differenza del predecessore, a lanciare i giovani. Mbangula contro il Como, Savona a Verona, in una partita già delicata vista la forza espressa dagli scaligeri contro il Napoli. Fiducia ampiamente ripagata perché Motta è questo: lancia giovani, gli entra nella testa e li fa rendere al meglio, li cresce, li sviluppa calcisticamente. In attesa dei rinforzi veri, che entreranno e saranno decisivi, ma senza dimenticare le tante competizioni da giocare e l’apporto che la Next Gen può dare. Insomma, miglior avvio non poteva esserci.  

Motta parla chiaro: “Abbiamo giovani forti, non conta l’età”

La spiegazione Motta l’ha fornita in conferenza stampa dopo la partita, in una frase c’è tutto il suo essere: “I giocatori forti sono forti, non conta l’età. Noi abbiamo giocatori forti”. Questo il messaggio di Motta sui giovani, che sa che dovrà crescere e allevare ma anche che dovrà utilizzarli visto l’alto numero di partite stagionali. Servirà l’apporto di tutti e le intuizioni di Thiago, come successo anche l’anno scorso a Bologna, sono sempre vincenti. Ha scommesso su Mbangula e Savona, ripagato ampiamente. Non è mica fortuna, l’allenatore valuta gli allenamenti e lì sfrutta il suo intuito suffragato da ciò che ha visto. Ed evidentemente i due si sono allenati bene per meritarsi il posto indipendentemente dalle assenze e dal mercato. I giovani giocano se lo meritano, Mbangula e Savona hanno convinto il mister lavorando sodo: “C’è tanto lavoro, non è fortuna, si allenano bene e si guadagnano l’opportunità di giocare”, il mantra di Motta che spesso ripeteva anche a Bologna. E poi c’è una Juve che gioca bene, che segna e che soprattutto non prende gol. Zero in due partite: “Tutto è importante nel calcio e ogni dettaglio fa la differenza – ancora Motta – Non ci si può accontentare di quanto fatto nella partita precedente, devi sempre migliorare e pensare al prossimo impegno. Adesso sotto con la Roma”.  

Vlahovic rimarca: “Gioco diverso, l’atteggiamento non si sbaglia”

Una Juve totalmente diversa nel gioco e nella mentalità. L’atteggiamento è cambiato, è tornato quello da Juve, dove la partita non si sbaglia mai. Che ci sia una visione nuova, un ritrovato entusiasmo, è ormai un dato di fatto. La differenza con la precedente gestione è decisamente marcata e anche i singoli giocatori la sottolineano. Sentite Vlahovic dopo la partita: “Facciamo un gioco diverso, che non toglie nulla all’ultimo anno, ma sono contento per la squadra e per come abbiamo interpretato la partita – le sue parole – L’atteggiamento è fondamentale e il risultato è conseguenza del lavoro. Alla prima sono stato sfortunato, mentre oggi sono arrivati due gol”. Oltre alla tattica, è sicuramente nella testa che Motta sta incidendo di più. E’ una Juve consapevole, aggressiva, tenace, tutta un’altra musica: “Motta sta lavorando tanto sull’aggressività e sull’atteggiamento, si può sbagliare tutto ma non l’atteggiamento. Se hai la testa giusta tutto viene meglio. Questa è la cosa più importante”.  

E’ la giornata di Koopmeiners

Ma è anche sul mercato che si gioca la partita. E’ iniziata la settimana decisiva per l’eventuale passaggio di Teun Koopmeiners alla Juventus. L’Atalanta ha tenuto duro fino al 27 agosto, ma il giocatore continua a spingere e l’ultima offerta bianconera può essere quella giusta. Sono 52 milioni di euro più 7 di bonus e il sì potrebbe arrivare oggi. L’olandese ha continuato a mandare certificati la scorsa settimana e per la seconda di campionato non è stato convocato: resta in rotta con la Dea. Percassi è stato chiaro a margine della sfida con il Toro: “Ci siamo ritrovati a dover gestire questa situazione e agiremo sempre per il bene del club”. Il bene del club dovrebbe essere un incasso perché tenere Koopmeiners scontento, e magari poco propenso a essere reintegrato, rischia di far perdere 60 milioni, cifra che l’Atalanta potrebbe non incassare più in futuro. Di sicuro, il fatto che la Dea abbia tenuto duro è servito a far alzare il prezzo dai 45 di due mesi fa ai quasi 60 di oggi, ma trattenere il centrocampista appare quasi impossibile. Giuntoli conta di chiudere oggi e di far sbarcare il giocatore a Torino nelle prossime 48 ore per visite mediche e firma. C’è grande ottimismo.  

Chiesa, spunta il Liverpool

Koopmeiners si andrebbe a unire a un terzetto di innesti consistente nell’ultima settimana dopo Gonzalez e Conceicao, ma la cessione di Chiesa potrebbe aprire le porte a un altro innesto (si lavora a Sancho, ma c’è forte il Chelsea). Si è raffreddata la pista Barcellona per il numero sette, i catalani sono frenati dal fair play finanziario e potrebbero abbandonare la pista, così nelle ultime ore è salita la voce Liverpool, per un colpo last minute in attacco. Chiesa sarebbe entusiasta di andare ad Anfield e ha aperto la porta. Restano però le difficili situazioni contrattuali di Chiesa, scadenza 2025, che impongono riflessioni sul costo del cartellino. Giuntoli chiede 15 milioni, cifra che il Liverpool non vorrebbe corrispondere. Si tratta a oltranza, ma manca poco alla fine del mercato e il tempo stringe per una operazione internazionale. Ma la priorità juventina è oggi chiudere Koopmeiners e gli sforzi saranno indirizzati lì, mentre da domani si cercherà la quadra per Chiesa, sempre ammesso che possa arrivare una offerta importante per il cartellino. Altrimenti cosa accadrà? Si rischia il parametro zero, anche se Motta potrebbe successivamente reintegrare il giocatore, a meno che non possa muoversi qualche mercato extraeuropeo con chiusura successiva al 30 agosto. Tutto in divenire.

MANUEL MINGUZZI

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