Juve, Motta o Conte per il dopo Allegri. Max: “Il futuro? Di sicuro non c’è nulla”

Il pareggio con il Milan non soddisfa l’ambiente bianconero, spaccato a metà sul futuro di Allegri: cori della curva e fischi dal resto dello stadio. Motta e Conte i candidati

di MANUEL MINGUZZI -
28 aprile 2024
Max Allegri

Max Allegri

Torino, 28 aprile 2024 - Una specie di colmo per Max Allegri. Thiago Motta, che è uno dei candidati a sostituirlo, potrebbe oggi raggiungerlo in classifica qualora il Bologna vincesse contro l’Udinese al Dall’Ara. Il pareggio a reti inviolate con il Milan, tra l'altro con evidente spaccatura nella tifoseria, ha probabilmente chiuso le possibilità di secondo posto della Juve e aperto, addirittura, quelle di terzo per il Bologna di Thiago, autore, fino a qui, di una stagione incredibile. Insomma, il girone di ritorno della Juve appare quasi infernale per i pochi punti conquistati e una qualità del gioco via via scemata, dove anche il corto muso di Max Allegri ha lasciato spazio a stenti e un divario dall’Inter aumentato a dismisura quando, a fine gennaio, si poteva anche ipotizzare un sorpasso. Niente di tutto questo, anzi. Così, la dirigenza ha preso atto della situazione e iniziato a valutare un possibile cambio in panchina, con due candidati oggi papabili, ma tra mille differenze.  

Allegri: “Futuro? Nel calcio non c’è nulla di certo”

Max Allegri continua a guardare all’obiettivo Champions, mancano circa cinque punti e la sua Juve cercherà di farli nelle ultime quattro partite, non semplici ma con il ‘jolly’ Salernitana da giocare. Intanto, però, Thiago Motta con il Bologna può raggiungerlo se vincesse contro l’Udinese ed è proprio il tecnico rossoblù uno dei candidati a sostituirlo. Se da un lato Giuntoli ha rilasciato dichiarazioni che lasciano trasparire un futuro ancora con Max, dietro le quinte, ma neanche tanto, si lavora ad un cambio. Allegri, che è uomo di calcio, ne è consapevole e ogni volta che gli si chiede di futuro glissa. Anche nel post partita di Juve-Milan è andata così: “Di certo non c’è niente, noi dobbiamo pensare ai nostri obiettivi che sono il ritorno in Champions e la Coppa Italia. Siamo in finale contro l’Atalanta, squadra forte, ma proveremo a vincere e ai ragazzi non posso rimproverare nulla”. Successivamente, Max ha provato a guardare più in profondità, lasciando intendere il suo mix di qualità ideale per il futuro, ma tutto passa dalla società, che non ha intenzione di rinnovare il contratto e nel frattempo si muove sul mercato allenatori. “Sono un amante dei giocatori tecnici, sono cresciuto con Galeone che non ha mai parlato di moduli ma di tecnica - ancora Max - Dovete chiederlo alla società cosa manca per tornare a vincere, io penso solo a schierare la migliore formazione. Dobbiamo raggiungere la Champions e provare a vincere la Coppa Italia e sono molto soddisfatto del secondo tempo”. Allegri soddisfatto, ma lo stadio non la pensa così perché quando la curva ha lanciato cori per lui il resto dello Stadium ha risposto con i fischi. Ambiente spaccato.

Il contesto economico

Per parlare del futuro in panchina della Juve serve anche mettere sul piatto il contesto economico. Max Allegri ha contratto fino al 2025 e probabilmente di transare e liberare il club dal suo accordo non ne ha intenzione. La Juve dovrà dunque prendere in considerazione l’ipotesi di esonerarlo a fine stagione, il che significa continuare a corrispondergli l’ingaggio anche nel prossimo campionato, ovvero 7 più bonus fino a quasi 10. Tanti, tantissimi per un club che ha bisogno di entrare nel solco di una gestione sostenibile. In tutto questo c’è una rosa profondamente da rinnovare, con investimenti sul mercato da fare, e anche riconoscere i 10 milioni di euro richiesti da Ronaldo per la vicenda stipendi. In sintesi, cambiare allenatore, cioè continuare a pagare Allegri e investire su un altro, di fatto significherebbe un mezzo bagno di sangue economico. Il club dovrà dunque mettere sul piatto le due necessità, tecnica ed economica, e capire se vale la pena, in ottica rifondazione, stravolgere tutto. Meglio risparmiare, ma rischiare che il lavoro di Allegri non trovi il rendimento sperato, oppure aprire i cordoni della borsa e puntare su una rinascita immediata? La terza soluzione sarebbe rivoluzionare la rosa e fornire ad un Allegri riconfermato maggiore qualità.

Motta o Conte?

Ma gli ambienti di mercato e gli addetti ai lavori sussurrano e oggi l’indiscrezione che va per la maggiore è il cambio in panchina. Per tanti, ma non per tutti, il prescelto sarebbe Thiago Motta, che è in scadenza di contratto con il Bologna e a fine stagione si incontrerà con la società felsinea per discutere di futuro. Ci sarebbe una sorta di apertura verso la Juve, che comunque è da verificare, mentre il presidente del Bologna Joey Saputo è ancora convinto di poterlo trattenere a fronte di una qualificazione in Champions League e l’idea di non smantellare l’attuale ossatura tecnica del club. Motta non ne vuole sapere di parlare del futuro e a ogni domanda in conferenza stampa evade l’argomento, perché la sua massima concentrazione è sulle ultime cinque partite e il quarto posto, con vista sulla terzo, non è più una chimera. Motta sarebbe la scelta di Giuntoli, ovvero il direttore tecnico, ma dentro al Cda juventino le idee per la panchina contemplano una seconda pista. Non è un mistero che l’idea Antonio Conte stuzzichi una parte del management, in particolare Francesco Calvo, managing director, perché il salentino già una volta ha saputo riportare la Juve in alto dopo un periodo difficile. Fu lui, infatti, ad avviare il ciclo dei nove scudetti, poi completato da Allegri. Quella era una Juve in crisi, che arrivava da due settimi posti e andava rifondata. Ci riuscì. Oggi, Conte partirebbe anche più avanti ma più o meno con la stessa necessità di allora: tornare a vincere. Thiago Motta e Antonio Conte sono dunque le due piste per il post Allegri, contemplando il fatto che entrambi sono corteggiati pure da altri club. Thiago piace al Milan e al Manchester United, Conte a De Laurentiis per un rilancio in grande stile del Napoli. Come andrà a finire? Leggi anche - Il Milan resiste e difende il secondo posto: zero a zero con la Juve

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