Juve, senza ricavi Champions mercato in discussione: rischiano Conceicao e Kolo Muani
La proprietà chiede i primi quattro posti, servono i ricavi Champions per poter investire ancora ed evitare guai con il fair play. Rischierebbero anche i riscatti

Francisco Conceicao e Randal Kolo Muani
Torino, 20 marzo 2025 – Una sosta nazionali di confronti, obiettivi, ricucitura delle fratture. La Juve prova a ripartire con ormai un solo univoco obiettivo: il ritorno in Champions League. Fondamentali sono i ricavi da coppa europea per i bilanci, sia per poter investire, sia per poter arginare eventuali problemi di fair play finanziario. Alla Continassa l’esperienza pregressa insegna, ovvero quanto successo ai bilanci l’anno dell’esclusione dalle coppe a causa della penalizzazione inflitta in campionato e le decisioni Uefa: ballano numeri da tripla cifra. Il diktat dalla proprietà è abbastanza chiaro: stop ai ciclici aumenti di capitale. La missione è creare un bilancio sostenibile e che possa camminare sulle proprie gambe senza ulteriori iniezioni da Exor, che dunque guarda con preoccupazione al rischio di rimanere fuori dalla Champions League. Già la sola partecipazione all’ultima coppa dalle grandi orecchie, nonostante l’eliminazione ai playoff, è valsa tra i 60 e i 70 milioni di euro, che sarebbero potuti aumentare a dismisura in caso di un paio di passaggi di turno nella fase a tabellone. Qui c’è già il primo mezzo disastro stagionale perché la Juve ha lasciato sul piatto almeno una ventina di milioni con l’inopinata uscita per mano del Psv. Ecco perché non si può fallire l’accesso alla prossima Champions.
Servono i ricavi per investire e riscattare
E’ in ballo tutta l’architettura futura della Juve, strategie di mercato comprese. Oltre al mondiale per club, serve alla proprietà tornare in Champions League e beneficiare dei ricavi europei, cospicui, per portare avanti la sostenibilità progettuale. Il tempo dei continui aumenti di capitale è finito e la scelta di portare a Torino Giuntoli è stata fatta proprio in questa ottica: valorizzazione dei giovani, aumento di valore dei calciatori, plusvalenze e acquisti nel solco della sostenibilità. Il direttore ha poi scelto come manico del progetto Thiago Motta, ma per ora non sta funzionando. Il rendimento stagionale sta inibendo tutto questo, a partire dal valore dei giocatori, che sta scendendo visti gli stenti della squadra, passando per una crescita verso la ricerca dei trofei che sta scemando. Sono giorni di confronti e colloqui sia tra allenatore e dirigenza e sia tra dirigenza e calciatori. Serve la massima unità per conquistare il quarto posto e, allo scopo di riprendere la marcia con il Genoa, ci sarebbe anche l’idea di una nuova cena di gruppo per ricompattare l’ambiente. Era già stato fatto prima del big match con l’Inter e alla fine andò bene. Ma anche Thiago Motta dovrà fare un passo verso la squadra, riprendendo il rapporto con gli esclusi conclamati, soprattutto Dusan Vlahovic che staziona da tempo in panchina e ha contratto fino al 2026 (quindi con la necessità di cederlo in estate per evitare il parametro zero). Il tutto con un unico fine: fornire al bilancio i ricavi da Champions League. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti, partendo dai giocatori da riscattare. Senza un ingresso europeo dalla porta principale a rischiare sono Francisco Conceicao, servirebbero circa 30 milioni, e Randal Kolo Muani, circa 50. Sul francese, però, pesano le scelte dirigenziali. Voluto fortemente da Motta, la punta potrebbe in ogni caso tornare a Parigi se la Juve dovesse cambiare allenatore a fine stagione. Insomma, tutto in discussione. E occhio anche al fair play finanziario. La Uefa, se dovesse ravvisare una uscita dai parametri, potrebbe intervenire, andando a complicare ulteriormente la situazione.
Ardoino fa sognare: Del Piero e Zidane per MJGA
Make Juventus Great Again. Comincia a prendere forma sui social il sogno dei tifosi bianconeri di rilanciare ad alti livelli il club, sulla scia di un mantra politico ormai inflazionato. Paolo Ardoino, CEO di Tether, compagnia che è entrata in Juventus con il 5% delle quote, ha una idea chiara: Del Piero e Zidane. Ieri, su X, il dirigente ha postato una eloquente immagine creata dall’intelligenza artificiale che ritrae i due grandi ex assieme, in un ipotetico ufficio della Continassa, e con dietro lo stemma della Juve. Il tutto corredato dalla scritta MJGA, appunto Make Juventus Great Again. Per ora, Tether ha il cinque percento, una piccola quota, ma avrebbe intenzione di diventare sempre più rilevante nelle politiche societarie, ma dall’altro lato bisognerà capire se Elkann avrà intenzione di aprirsi a una collaborazione più ampia, con voce in capitolo. Ardoino vorrebbe dare una mano e da tempo spinge in questa direzione e di sicuro, con Del Piero e Zidane, ha trovato una sponda fertile presso il tifo bianconero, che non vede l’ora di accogliere nuovamente due grandi pupilli, soprattutto Pinturicchio che potrebbe ridare all’ambiente quel dna juventino che spesso è mancato nel recente periodo.
Tutti a cena?
Come detto, intanto, la Juve prova a ricompattarsi per il finale di stagione. In programma, nei giorni che anticipano la sfida al Genoa, potrebbe esserci una cena di gruppo per stare assieme a compattarsi. Motta allo stesso tavolo di Vlahovic potrebbe essere una notizia, perché il centravanti è rimasto spesso in panchina nel periodo recente ma c’è bisogno anche di lui per i primi quattro posti. D’altronde, anche la dirigenza ha bisogno che l’allenatore coinvolga tutta la rosa, senza esclusioni eccellenti o emarginati, perché da questi momenti si esce solo con l’unità, il lavoro e la compattezza. Lo stesso Thiago dovrà rivedere la sua gestione, forse anche dal punto di vista tattico dove potrebbe esserci un cambio di modulo e la creazione di una base fissa di lavoro per evitare di cambiare formazione ogni tre per due. La partita con il Genoa è troppo importante per due motivi: la conferma di Motta in panchina (in ogni caso a giugno rischia parecchio) ed evitare che le rivali mettano in cascina margine per il quarto posto. Una vittoria è d’obbligo. Stavolta per davvero. Leggi anche - Nations League, programma e orari tv MANUEL MINGUZZI
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