Juve, Tudor si dovrà guadagnare la conferma: restano in piedi le opzioni Gasp e Conte
Il neo allenatore guiderà la Juve fino al mondiale per club, poi un confronto a 360 gradi per il futuro: se non resta Tudor ci sono quattro opzioni

Igor Tudor
Bologna, 28 marzo 2025 – Due competizioni da giocare, un dna da rispolverare e una riconferma da guadagnare. E’ partita l’avventura di Igor Tudor alla Juventus; può essere a termine oppure no. Il tecnico guiderà i bianconeri nelle le ultime nove giornate di campionato e al mondiale per club, poi ci sarà un confronto interno per valutare il futuro, e può prevedere la sua permanenza oppure l’avvio di un altro ciclo con un nuovo allenatore. Il finale di stagione chiarirà meglio cosa fare. Tudor, a suon di prestazioni e gestione, potrebbe anche guadagnarsi la riconferma e chiudere la porta ai succosi nominativi accessibili a giugno, partendo da Gasp a Conte.
Tutto sulla Champions
Prima di pensare a giugno, serve pensare al presente. Alla Continassa la massima concentrazione è sul campionato per raggiungere l’obiettivo minimo: la Champions League. Ai bianconeri serve con il pane il quarto posto, sia per salvare i risultati di una stagione deludente sia per ridare altro fiato ai bilanci con 60-70 milioni di euro di ricavi europei. Per questa missione è stato scelto Igor Tudor, chiamato dalla società per ‘dare una sterzata’ dopo la crisi acuta che aveva coinvolto la Juve di Thiago Motta. Tutti gli sforzi sono indirizzati al raggiungimento del traguardo, a partire dalla partita interna con il Genoa che dovrà sancire un primo e inevitabile cambio di rotta. La lotta si è fatta serrata, con il Bologna avanti di un punto e le inseguitrici, partendo dalla Lazio per finire al Milan, non troppo distanti. Il vantaggio della Juve è un calendario più semplice, con sei partite accessibili su nove, che se vinte potrebbero dare una buona certezza di quarto posto. La giornata di campionato è di quelle importanti e sarà aperta dal Bologna sabato a Venezia alle 15, poi la Juve alle 18 con il Genoa e a seguire, alle 20.45, la trasferta della Roma a Lecce. La domenica, invece, diversi big match come Fiorentina-Atalanta e Napoli-Milan, mentre la giornata si chiude, in ottica Champions, lunedì con Lazio-Torino. Tutte partite rilevanti e la Juve, giocando prima assieme al Bologna, potrebbe mettere pressione alle avversarie. Primo spartiacque da non fallire e prima partita per Tudor che è a caccia della riconferma a fine stagione.
Restano in piedi le altre ipotesi
La Juve si è tenuta le mani libere per giugno. Può decidere il da farsi, ovvero continuare con Tudor o aprirsi a nuove soluzioni. Il tecnico croato sarà in panchina fino al mondiale per club, poi le valutazioni societarie faranno il resto. Giuntoli è stato chiaro ‘speriamo di poter andare avanti con lui’, ma è evidente come i nomi di Gasperini e Conte siano ancora presenti nella mente di qualche membro del cda e di John Elkann. Non è comunque escluso che Tudor possa convincere tutti, soprattutto con un finale di stagione intenso, identitario come gioco e pimpante come risultati. E’ uno specialista nei subentri e spesso trova la chiave giusta per svoltare e nove partite potrebbero essere sufficienti per convincere Giuntoli ed Elkann. Se così non fosse, pronte le succose chance estive. Gian Piero Gasperini sembra orientato a lasciare l’Atalanta e per lui si era parlato pure di Roma, ma Ranieri ha smentito, e così la pista Juve può tornare in auge. Sullo sfondo c’è anche Antonio Conte, molto apprezzato in Cda. I problemi sono relativi ai costi di ingaggio e alle possibili richieste di mercato, senza dimenticare che il Napoli vorrebbe continuare con lui, ma dopo gennaio qualcosa nei rapporti potrebbe essersi incrinato. Attenzione anche a Roberto Mancini, che in società avrebbe uno sponsor: Giorgio Chiellini. Protagonista da capitano della vittoria all’Europeo 2021, l’ex difensore ha vissuto da vicino la gestione del Mancio e potrebbe caldeggiarne l’ingaggio, soprattutto se il suo ruolo dovesse diventare più rilevante. L’ultima opzione, invece, resta quella di Stefano Pioli che potrebbe tornare in Italia dall’Arabia.
Birindelli: “Esonero Motta? Responsabile anche la società”
Intanto, la Juve ha dovuto prendere la decisione di esonerare Thiago Motta, solo l’ottavo allenatore della storia a essere sostituito in corsa, ma la scelta non deve escludere la dirigenza dal campo delle responsabilità. Lo pensa un grande ex come Alessandro Birindell, intervistato a Fuori di Juve: “Motta era stato preso dopo una grande stagione a Bologna e il progetto era triennale e con una rosa giovane – le sue parole, come si legge su Tuttojuve – Lui avrà sicuramente commesso degli errori, ma nel suo percorso è mancato l’appoggio della società. Nei momenti delicati è mancato qualcosa”. Motta non è riuscito a capire la realtà Juve, cioè un club storico che non accetta tanti passi falsi e che ha come unico obiettivo vincere. Una ossessione, in pratica. Qui si sofferma Birindelli: “Credo che la dirigenza non abbia spiegato bene al tecnico in quale realtà fosse sbarcato, solo così si potevano correggere determinati errori”. Di certo, pure l’allenatore non ha trovato il bandolo della matassa. Anzi: “Ha messo l’io davanti al noi e ha creato malcontento in spogliatoio – ancora Birindelli – Un allenatore deve metterci la leadership per la sua idea di calcio, ma poi deve anche gestire il gruppo, la storia del club e l’ambiente. Qui Motta è mancato”. Inevitabile, dunque, l’esonero. Non tanto per questioni tattiche: “Decisione dettata non solo sul lato tecnico ma da un rapporto mai decollato con l’ambiente”, la chiosa di Birindelli. Ora la palla passa al campo. Tudor è l’uomo chiamato a salvare la baracca in nove partite: obiettivo dichiarato la Champions League. Leggi anche - Qui Milan, Ibra torna a Milanello dopo tre settimane
Continua a leggere tutte le notizie di sport su