Juve, via all’era Motta: Thiago è sbarcato in città. Sarà rivoluzione

Il neo tecnico è arrivato a Torino, parte la nuova era fatta di calcio propositivo e di possesso: la chiave di Giuntoli per tornare a vincere

di MANUEL MINGUZZI -
8 luglio 2024
Thiago Motta

Thiago Motta

Torino, 8 luglio 2024 – E’ arrivata l’ora di Thiago Motta. Via al nuovo corso juventino con il neo tecnico immortalato alla Continassa con lo stemma del club alle sue spalle. Sorriso stampato sulle labbra, entusiasmo e idee. Thiago si presenta per essere cardine del progetto di rilancio di Cristiano Giuntoli dopo la burrascosa separazione da Max Allegri. Motta arriva per dare una visione calcistica diversa, più innovativa e moderna, fatta di proposta, possesso palla, archiviando il concetto di difesa e contropiede che spesso ha contraddistinto la vecchia Juve. E giocare in maniera offensiva e di proposizione calcistica non significa sbilanciarsi, prendere troppi gol, perdere tante partite. Motta al Bologna è arrivato in Champions blindando la difesa e generando un gioco di possesso ma di equilibrio, sapendo quando forzare la giocata e quando invece era consigliabile fare possesso per evitare che attaccassero gli altri. Molto spesso Thiago spiegava così la sua idea di tenere palla senza forzare ‘per frustrare gli avversari’ e di fatto ci è riuscito portando i rossoblù fino alla Champions League dopo sessant’anni.  

Fondamentale il centrocampo

Come ormai sanno anche i sassi, il calcio di Thiago Motta parte dal basso, dal portiere, da una costruzione che passa prendendosi qualche rischio in fase di impostazione ma sfruttandone i vantaggi costringendo l’avversario a uscire. Per questo motivo il mercato è partito dalla porta con l’arrivo di Michele Di Gregorio, il nuovo titolare al posto di Wojciech Szczesny ora corteggiato dal condor Adriano Galliani per il suo Monza. In difesa, invece, c’era l’idea di affidarsi alla grande tecnica di Riccardo Calafiori, ma i costi imposti dal Bologna, 50 milioni di euro, portano il giocatore verso la Premier League dove l’Arsenal è pronto all’investimento. Calafiori sarebbe stato l’ideale per Motta per attitudine difensiva e capacità di sganciarsi in avanti senza paure o remore. Lì, Giuntoli, dovrà trovare un’alternativa adeguata. Ma è soprattutto il centrocampo il cardine del calcio mottiano. A Bologna ha imbastito un sistema di rotazioni continue che non davano punti di riferimento. Freuler era, in teoria, il perno davanti alla difesa ma spesso lo si è visto in zona gol. Lo scopo dei mediani è quello di fornire più linee di passaggio e consentire valvole di sfogo per chi è in possesso e marcato. Il tuttocampista, cioè quello che in teoria dovrà fare Koopmeiners, era Lewis Ferguson, pronto a sacrificarsi dietro ma anche a svariare sul fronte con continui smarcamenti e inserimenti. Fraseggio, connessione tra tutti e undici i giocatori, interscambiabilità, movimenti continui per non dare riferimenti e fornire ritmo in fase di palleggio: Motta chiede una squadra intelligente e capace di capire i momenti della partita. Forse è per questo che Chiesa potrebbe non rientrare nei piani vista la sua propensione a giocare spesso in solitaria. In avanti, invece, a Bologna Thiago utilizzava Zirkzee per svuotare lo spazio e consentire l’inserimento dei compagni, una strategia che potrebbe utilizzare anche con Vlahovic che comunque è più punta d’area rispetto all’olandese. Qui, inevitabilmente, Motta dovrà calibrare il gioco Juve per supportare il cinismo del serbo e al tempo stesso chiedergli di uscire dalla marcatura e liberare spazi. Gli esterni dovranno supportare la fase difensiva e capire, in quella offensiva, quando è il momento dell’uno contro uno e quando è il momento di dialogare e muovere la difesa. Orsolini, per fare un esempio, con Motta è andato in doppia cifra. Insomma, una vera e propria rivoluzione rispetto alle idee di Allegri e per questo, come è normale che sia, a Thiago servirà un po’ di tempo per andare a pieno regime con la sua rinnovata filosofia calcistica.

Todibo il nome per la difesa

Sfumato Riccardo Calafiori, la Premier può offrire cash molto di più rispetto alla Juve, Giuntoli e Motta si sono buttati sul nome di Jean Clair Todibo, centrale classe 1999 del Nizza. Cresciuto nelle giovanili del Tolosa, Todibo è stato acquistato dal Barcellona le 2019 poi ceduto in prestito a Schalke, Benfica e Nizza, con il club francese che nell’estate 2021 lo ha acquistato definitivamente a 8.5 milioni di euro. Dopo 136 partite con la maglia del Nizza il suo valore è praticamente più che triplicato e ora la Juve prova a prenderlo a cifre contenute, sfruttando la sua volontà di sposare la causa bianconera. Si punta a un prestito con obbligo di riscatto per dilazionare il più possibile i pagamenti e la palla è nelle mani del Nizza che dovrà decidere il da farsi. Il piano b è rappresentato da Jakub Kiwior dell’Arsenal. Manco a dirlo, in difesa sono incedibili Gleison, Danilo e Cambiaso, che Motta conosce già dai tempi di Bologna dove lo rilanciò da terzino sinistro. Possono invece partire Dean Huijsen, ma dipenderà dalle offerte, Daniele Rugani e Mattia De Sciglio.

Ora tutto su Koopmeiners

Con Motta in città c’è già stato un primo summit di mercato e dopo Di Gregorio, Douglas Luiz e Thuram, che sarà ufficializzato a breve, la Juve si concentrerà su Teun Koopmeiners. L’olandese è valutato dall’Atalanta 60 milioni di euro e con la Juve c’è una distanza di circa 20 considerando che la Dea non accetta contropartite. In questo contesto si inserisce la possibile cessione di Chiesa che potrebbe fruttare 20-25 milioni di euro da dirottare sull’olandese. Giuntoli ci proverà in tutti i modi sfruttando anche l’accordo sulla parola con il giocatore per un contratto quadriennale. Per sostituire Chiesa, invece, si punta a Jadon Sancho del Manchester, ma in prestito con riscatto, senza dimenticare le piste Adeyemi e Greenwood, su cui c’è anche la Lazio. Per quanto riguarda il vice Vlahovic c’è il nome di Tammy Abraham, reduce da un brutto infortunio ma rientrato sul finire di stagione alla Roma, mentre il Milan si è inserito su Alvaro Morata dato che Joshua Zirkzee sta per scegliere il Manchester United che è pronto a pagare clausola 40 milioni e commissione da 15. Leggi anche - Juve, Motta pronto a lanciare anche Soulè

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