La Juventus ci prova per Danso. L’addio di Danilo fa ancora discutere: la squadra non era d'accordo

Giuntoli va a caccia dell’ultimo difensore, si riapre la pista Danso con il Lens. Arthur e Fagioli in uscita

di MANUEL MINGUZZI
31 gennaio 2025
Kevin Danso

Kevin Danso

Bologna, 31 gennaio 2025 – Momento molto delicato per la Juve. L’intero progetto è messo in discussione dai brutti risultati del recente periodo, frutto di prestazioni sottotono, e inoltre c’è un mercato da portare a termine con un altro difensore dato lo stop muscolare di Kalulu. E fa ancora discutere l’addio di Danilo, messo ai margini dall’allenatore e costretto all’addio con uno spogliatoio che ha perso un elemento fondamentale e a cui era molto legato. Insomma, ci sono evidenti frizioni e difficoltà che andranno districate nella seconda parte di stagione per cercare di chiudere degnamente tra Champions League, Coppa Italia e campionato.  

Giuntoli ci riprova per Danso

Sono due i nomi rimasti in lista per l’ultimo difensore che Cristiano Giuntoli ha intenzione di prendere sul mercato dopo Costa e Veiga. Sono stati riaperti i canali con Kevin Danso del Lens e ci sarebbero margini di manovra interessanti per imbastire l’operazione. Il giocatore è pronto a lasciare la Francia e può scegliere tra Inghilterra e Italia, ma va trovato l’accordo con il club francese che deve ancora sciogliere le ultime riserve sulla cessione. Per ora si parla di un prestito oneroso da 2.5 milioni più 1 di bonus e diritto di riscatto a giugno, su cui rischia di ballare una cifra importante sempre ammesso che il Lens non pretenda l’obbligo. La volontà del giocatore può diventare decisiva nel buon esito della trattativa, ma attenzione a un paio di club di Premier League che starebbero sondando il terreno. L’affare non è ancora chiuso, tutt’altro, ma è senza dubbio possibile e con maggiori chance rispetto a qualche settimana fa. L’altro nome è quello di Gochlidze dell’Empoli. La Juve lo segue da un po’, ma deve incastrare l’operazione dal punto di vista economico rispettando gli attuali paletti di bilancio. L’Empoli può cedere, ma non a cifre di sconto per un titolare a metà stagione e con la squadra invischiata nella lotta salvezza. Servirebbero tra gli 8 e i 10 milioni di euro. Pista da monitorare.  

Arthur e Fagioli in uscita

Non solo entrate, perché la Juve conta di poter far uscire un paio di esuberi risparmiando sul monte ingaggi e liberando spazio per nuovi innesti. Arthur è uno dei giocatori più pesanti a bilancio e dopo l’esperienza a Firenze è rientrato a Torino senza mai toccare campo. E’ ai margini, Motta non lo utilizza e Giuntoli cerca una sistemazione, anche se è molto difficile con l’ingaggio così alto. Si era parlato di una ipotesi brasiliana, ma poco concreta, mentre nelle ultime ore si sarebbe fatto avanti il Girona in Spagna. L’esigenza chiara è farlo partire per alleggerire il carico degli emolumenti. Un altro mediano in uscita è Nicolò Fagioli. Una volta rientrato dallo stop per la vicenda scommesse, Fagioli ha faticato a ritrovare minutaggio con Thiago Motta, che al massimo lo ha inserito per cinque o dieci minuti finali, facendogli capire che probabilmente sarebbe meglio cambiare aria. Su di lui ci sarebbe la Fiorentina di Palladino, con cui però serve trovare un accordo sulla formula. I viola vorrebbero un diritto di riscatto, la Juve spinge per l’obbligo e la Fiorentina vuole vederci chiaro sulle condizioni che lo farebbero scattare (presenze, gol, assist). Da chiarire anche le eventuali cifre perché si rischia di andare fuori dai parametri viola. Difficile, ma non impossibile.  

Fa ancora discutere l’addio di Danilo

Il segno dei tempi che cambiano, le gestioni interne che mutano, i rapporti di spogliatoio che lasciano il passo al nuovo. Il tutto non senza tensioni. Danilo per anni, quasi sei, è stato leader e senatore dello spogliatoio juventino, diventandone perno, veterano, l’uomo a cui aggrapparsi nei momenti di difficoltà. Danilo è diventato juventino dentro, si è inserito perfettamente nel tessuto ambientale bianconero, assumendo il ruolo di leader e idolo, fondendosi con un club per cui ha dato tutto e ricevendo riconoscenza e gratitudine dai tifosi, che fin dal primo momento ne hanno compreso lo spessore umano dentro e fuori dal campo. Le grandi storie d’amore, però, a volte finiscono, soprattutto se una delle due componenti cambia, muta, apre alla rivoluzione. Danilo si è sentito messo in disparte dal nuovo corso targato Thiago Motta ed evidentemente, oltre all’aspetto calcistico, deve essere successo qualcosa se uno dei più juventini dello spogliatoio si è sentito in dovere di lasciare lì soldi e anticipare l’uscita di scena. “Ho imparato dai grandi uomini dello spogliatoio e all’interno della Juventus diventando anche io insegnante e difensore di questi valori con le unghie e con i denti come fosse una parte di me”, aveva scritto Danilo al momento dell’addio. Un saluto tormentato, non semplice: “Forse è per rispettare e lottare tanto per questi valori che non posso più fare parte di questo progetto" - ancora Danilo, mandando un messaggio neanche troppo velato all’allenatore - "Ogni volta che ascoltavo l’inno cantato allo Stadium mi emozionavo, mi accendevo e queste emozioni non si comprano con nessun progetto fantasioso". Insomma, il brasiliano non le ha mandate a dire ed evidentemente si è sentito ferito per un trattamento che non meritava. E allora viene da chiedersi cosa sia successo in questi mesi, fatti spesso di giocatori fuori dai piani, è successo con Chiesa in estate, rischia di succedere con Vlahovic ora, con un allenatore che in maniera palese ha scelto e deciso chi poteva far parte del progetto e chi no. E l’addio di Danilo ha fatto male anche allo spogliatoio, che era molto legato al brasiliano. Molti giocatori della Juve non avrebbero accettato del tutto questa separazione, soprattutto nelle modalità, e forse anche le prestazioni ne hanno risentito. Ora, come ha detto Perin, la Juve deve tornare una 'famiglia'.

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