Juve, parla Marchisio: “Per vincere trofei bisogna anche perdere”

L’ex bianconero loda l’Inter ‘è la squadra più forte, ma sprona la Juve a continuare: i bilanci si fanno solo a giugno. Dalle sconfitte possono nascere i cicli vincenti

1 marzo 2024
Claudio Marchisio

Claudio Marchisio

Bologna, 1 marzo 2024 - Il suo palmares parla per lui, con sette Scudetti, 4 Coppa Italia, 3 Supercoppe Italiane, a cui ha aggiunto anche una Serie B, un campionato Primavera e un Viareggio. Insomma, Claudio Marchisio ha vissuto tutta l’epopea bianconera, partendo da qualche insuccesso, perdendo anche due finali di Champions, ma vincendo tanto, tantissimo. L’ex mediano juventino conosce il sapore della vittoria e quello amaro della sconfitta, per questo meglio di chiunque altro può capire il momento Juve, lontana dallo scudetto da ormai tre anni, prima l’Inter nel 2021, poi il Milan nel 2022 e l’anno scorso il Napoli, e anche in questa stagione c’è il rischio di vedere i nerazzurri appiccicarsi al petto la seconda stella dato il margine ormai significativo di 12 punti in classifica. Ma per Marchisio è proprio dalle sconfitte che si costruiscono i futuri successi.  

Per vincere tanto bisogna perdere

"Per vincere tanto però bisogna anche perdere. E quelle sconfitte sono poi servite per alzare altri trofei”, è la frase cardine dell’intervista di Marchisio a Sportmediaset. E la Juve ha fatto proprio così nella sua era, partendo addirittura dalla B, vivendo stagioni difficili con settimi posti, poi avviando il ciclo vincente prima con Conte e confermandolo con Allegri. La Juve ha vinto tutto in quegli anni ed è sfuggito solo un trofeo internazionale. E anche questa può fare altrettanto. Intanto, però, bisogna pensare al presente perché la stagione non è finita e la Juve deve difendere il secondo posto e andare a caccia della Coppa Italia, che può essere il primo trofeo dopo diverso tempo. “La squadra deve pensare solo al presente - ancora Marchisio - L’ultima partita è stata vinta all’ultimo secondo e i giocatori devono continuare a crederci fino alla fine. I bilanci si fanno a giugno e lì si capirà se la stagione sarà stata positiva”. Guardare all’oggi, anche se voltandosi a quello che era ieri un pizzico di delusione può maturare: “C’è stato il sogno Scudetto fino a qualche settimana fa, ma l’Inter si è dimostrata superiore e merita il primo posto. Hanno più qualità - sentenzia Marchisio - La Juve ora deve pensare a tornare in Champions, perché quello è il suo habitat e molti dei ragazzi che oggi vestono quella maglia devono crescere e farsi trovare pronti per l’anno prossimo”. Lo spirito Juve è stato comunque ben incarnato da Daniele Rugani, che da bomber vero ha regalato ai bianconeri il successo allo scadere sul Frosinone: “Si è sempre fatto trovare pronto e in silenzio, il suo gol è stato una liberazione e lo spirito che deve avere la squadra è questo”.  

Pogba, ora la Juve può rescindere

Ieri è stato anche il giorno della sentenza su Paul Pogba per la vicenda doping che lo ha coinvolto nella partita con l’Udinese, nonostante il francese sia rimasto in panchina per tutti i novanta minuti. La mazzata della tribunale è stata importante: quattro anni di stop. Di fatto la carriera di Pogba rischia di essere finita, così come la sua avventura a Torino. Positivo ad un controllo ad un testosterone sintetico il 20 agosto, il mediano francese è fermo da settembre e la Juve si era subito attivata con la sospensione cautelare al minimo stipendio sindacale, ma ora, con la squalifica, può ottenere anche la rescissione del contratto da 10 milioni di euro all’anno.

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MANUEL MINGUZZI

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